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5×09 – SEE YOU AGAIN

Se vi siete persi gli episodi della prima,seconda, terza e/o quarta stagione, cliccate qui: 

PREVIOUSLY ON CROSSROADS

Volevo inoltre ringraziare tutti per il supporto e per seguire la storia, dai grafici del blog sembrate davvero tanti! E con questa puntata parte l’ultima stagione di CrossRoads.. Ora più che mai ho bisogno del vostro parere per salutare degnamente Liz and company 🙂


NEW YORK, UN GIORNO FA


Hank si era passato nervosamente una mano sul viso, mentre la strada sempre più innevata si srotolava di fronte a lui. Aveva frenato leggermente per evitare un tamponamento, aveva percepito la poca aderenza delle gomme, ma era un pensiero che lo aveva attraversato solo per un istante. Poi quello che avrebbe detto a Liz era tornato a farsi strada nella sua mente.

Si era chiesto per un attimo cosa le avrebbe detto, e soprattutto cosa avrebbero fatto se Liz gli avesse detto che era ancora innamorata di lui. Dove avrebbero vissuto? Lui voleva suonare, e questo era certo. Lei poteva scrivere dappertutto, ma era un discorso che avevano già fatto, e non aveva funzionato. Era stato molti anni fa, ma per un attimo si era detto che stava facendo l’ennesima cazzata, e lui aveva smesso di farle, perché l’Hank istintivo non gli aveva portato niente di buono, se non la musica. Si era fermato nella breve fila di fronte a lui, dubbioso aveva guardato l’abitacolo e aveva visto il telefono. E allora aveva chiamato Justin. Al secondo squillo, aveva sentito l’amico rispondere.

HANK: Sono ancora innamorato di lei.

JUSTIN: Cominci sempre le tue conversazioni telefoniche così?

Hank aveva riso, mentre il navigatore gli segnalava che mancavano pochi minuti alla casa di Liz. Doveva farlo. Per loro, e soprattutto per lui.

HANK: Era per dirti che per una volta seguo il tuo consiglio.

JUSTIN: Glielo dirai?

HANK: Glielo dirò.

JUSTIN: E se non va come deve andare?

HANK: Non importa. Lo devo fare io.

Justin aveva risposto con un fischio di ammirazione, che aveva fatto sorridere Hank.

JUSTIN: Così ti voglio! Dove sei?

HANK: Sto andando da lei.

JUSTIN: A casa? Con Ethan? E come pensi di fare?

Hank aveva alzato le spalle, scacciando quel pensiero. Fingeva che Ethan non esistesse nella vita di Liz, eppure non era così. Esisteva eccome.

HANK: Non so cosa penso di fare, e nemmeno mi interessa. Ho intenzione di dirle quello che provo e poi….

Hank non era più riuscito a parlare, perché le strada si era improvvisamente ristretta. Aveva sterzato e quella poca aderenza che aveva percepito qualche minuto prima aveva fatto il resto. La macchina aveva sbandato ed era finita sul guardrail opposto.


NEW YORK, OGGI


Liz rimane con il volto rivolto a terra, incapace di dire niente, di ascoltare altro che il rumore dei passi di Justin, che avanza per poi tornare indietro, strofinandosi la faccia. Sente qualcuno alzarsi, quando alza gli occhi vede che è Mackenzie, che trattiene il ragazzo per un braccio. Non ha bisogno di dirgli niente, Justin sembra quasi acquietarsi per un attimo. Poi altri passi li fanno girare tutti.

Cecilia e Matt camminano insieme, uno sembra sorreggere l’altro. Il padre cerca di sorridere loro come può, Cecilia ha gli occhi gonfi di pianto.

JUSTIN: Allora?

MATT: E’ sveglio.

Justin fa un grosso sospiro, si libera di un peso che gli opprimeva il petto, mentre a Liz sfugge un singhiozzo. Jessy le afferra una mano, facendole forza, ma anche lei ha gli occhi pieni di lacrime di sollievo.

JUSTIN: Noi… Possiamo andare a….

Il padre di Hank annuisce.

MATT: Uno alla volta, però.

Justin si blocca subito, guarda Liz. Lei gli fa un cenno d’assenso, capisce quanto sia importante per l’amico.

LIZ: Vai.

Justin le fa un mezzo sorriso, ringraziandola con gli occhi. Fa per avanzare nel corridoio quando la voce del padre di Hank lo blocca.

MATT: Justin noi… Non gli abbiamo detto niente.

Justin si volta di tre quarti, ora preoccupato.

CECILIA: Abbiamo pensato che ora deve riprendersi e…. Il dottor Smith si è offerto di parlare con lui.

La madre di blocca, incapace di proseguire. Justin fa un profondo respiro, e decide di assumersi la responsabilità.

JUSTIN: Se volete… Glielo dirò io.




Phil si schiarisce la voce, si distanzia dalla colonna a cui era appoggiato e si avvicina a Liz.

PHIL: Allora io… Vado.

Liz alza gli occhi, annuisce, non riuscendo a frenare le lacrime.

LIZ: Ok. Grazie.

PHIL: Di niente. E smettila di piangere, Marshall. Il peggio è passato.

Liz prova ad annuire, ma non si sente del tutto d’accordo con il ragazzo.

PHIL: Salutami Hank.

Il ragazzo le fa una carezza veloce sul viso, poi saluta con un gesto della mano tutti gli altri. Si sofferma su Logan, lo vede seduto su una sedia, in disparte, combattuto tra i sensi di colpa e il sollievo.

PHIL: Non è colpa tua, lo sai.

Logan alza lo sguardo, tenta un sorriso ironico.

LOGAN: Però ero a fare l’idiota invece di stare con i miei amici.

PHIL: So che Shone si è divertito. E non si divertiva da un po’.

Logan sorride, e Phil sa che è solo una magra consolazione.

PHIL: Non so se te lo hanno detto, ma anche io ero un idiota.

LOGAN: E come hai smesso di esserlo?

PHIL: Lo sono ancora, a volte. Ma il più lo hanno fatto due ragazze. Una di questa è la mia manager.

LOGAN: Mi è andata male, non credo di essere il tipo di Roy.

Phil fa una breve risata.

PHIL: Ah, nemmeno io sono quello di Emily. Però lei è una tosta. E mi sembra lo sia anche Murple. Vedrai che troverà il modo di metterti in riga.

Logan fa un sorriso storto.

LOGAN: E tutto questo dovrebbe sollevarmi.

PHIL: E’ per dire che anche i peggiori ce la fanno. Basta chiarire le proprie priorità.

Phil lo saluta velocemente, poi si allontana lungo il corridoio. Logan rimane a guardarlo, sentendosi ancora in colpa, nonostante tutto. Poi due gambe gli si parano davanti.

LOGAN: Sei qui per dirmi che sono un idiota?

MACKENZIE: Già lo sai che sei un idiota.

Logan annuisce, non sorride perché non lo fa nemmeno Mackenzie. La ragazza si accuccia di fronte a lui, seria.

MACKENZIE: Ma penso che ci sia qualcosa di cui dobbiamo discutere tutti.  E dobbiamo farlo adesso.




Colonna Sonora – Into The Fire

Justin rimane sulla soglia, guarda spiazzato l’amico, il corpo sprofondato nel letto e il busto leggermente alzato, la testa adagiata sui cuscini. Incrocia un attimo il suo sguardo, gli occhi aperti faticosamente, e abbassa il suo, perché ha paura di dire quello che deve.

HANK: Immagino di non avere un bell’aspetto, ma non posso essere peggio delle mattonelle.

Justin alza gli occhi, Hank gli rivolge un leggero sorriso che si tramuta subito in una smorfia di dolore. Justin gli si avvicina, preoccupato.

JUSTIN: Come stai?

HANK: Potrebbe andare peggio. Non riesco a muovere le gambe, ma direi che è un bene, considerato che ogni movimento mi fa venire voglia di urlare.

Hank prova a sorridere, ma Justin a quell’informazione si irrigidisce. Si chiede se Hank abbia intuito qualcosa, ma ancora di più si chiede se abbia capito cosa stava rischiando. Cosa stavano rischiando tutti.

JUSTIN: Spero che tu abbia ben chiaro cosa è successo, Hank.

Hank diventa improvvisamente serio.

HANK: Sono andato fuori strada. So che l’incidente è stato grave, ho riportato delle fratture craniche e spinali, ma ora sono qui, no?

Justin lo guarda, gli occhi lucidi, abbassa la testa, repentinamente.

JUSTIN: Già, sei qui.

HANK: E allora non fare quella faccia da funerale. Poteva andare peggio.

Justin apre la bocca, poi la richiude, si limita ad annuire.

HANK: Non c’è bisogno di essere così tragici….

“Signor Berckley…”

Il dottor Smith si ferma sulla soglia della stanza, seguito da un’infermiera. Guarda Justin, poi torna a rivolgersi ad Hank.

DOTTOR SMITH: Mi dispiace interrompere ma… Dovrei parlarle dell’operazione. Da solo.

Hank corruga le sopracciglia, confuso.

HANK: Che succede?

Il dottor Smith fa per parlare, ma Justin lo precede.

JUSTIN: State per dirglielo?

Il dottor Smith si gira verso Justin, dubbioso.

HANK: Dirmi cosa?

Justin guarda il suo amico, cerca la forza di fissarlo negli occhi.

JUSTIN: Vuoi sentirlo da loro o da me?

Hank guarda Justin, sa che l’amico sta rischiando di essere odiato per sempre, anche se ancora non conosce la notizia che porta con sé; Justin invece lo sa, e rischia, rischia perché glielo deve, perché Hank è il suo migliore amico e niente cambierà questo assioma.

Hank indica Justin con un cenno del capo e Justin fa un profondo respiro prima di dire quello che, ne è certo, toglierà ad Hank ogni forza.

JUSTIN: Le lesioni midollari…. Hanno intaccato i nervi deputati al movimento delle gambe. Per questo non riesci a muoverle.

Hank continua a guardarlo, lo guarda e sembra non aver sentito nemmeno una parola. Il viso rimane impassibile e Justin per un attimo si chiede se Hank abbia capito, poi il dottor Smith si schiarisce la voce, interviene.

DOTTOR SMITH: In ogni caso le lesioni non sono irreversibili. Con una buona e intensa riabilitazione ci sono quasi certe probabilità che lei torni a camminare. Chiaramente ci vorrà del tempo, ma conosco strutture fantastiche, se lei decidesse di rimanere a New York….

Hank rimane a guardare Justin, ora gli occhi acquisiscono la luce della comprensione, l’amico lo vede. Hank apre la bocca, fa per formulare una domanda ma poi la richiude, si limita a guardare Justin chiedendogli quello che il ragazzo teme. Justin abbassa la testa, nega lentamente con il capo.




Ethan attraversa il corridoio dell’ospedale sovrappensiero, il camice infilato in fretta e ancora aperto sui vestiti indossati all’alba. Il dottor Norton lo incrocia nel corridoio, gli fa un cenno che il ragazzo non vede, troppo concentrato su quanto successo poche ore prima.

DOTTOR NORTON: Ethan!

Al suo nome Ethan si ferma, quasi si risveglia dal torpore, gira su sé stesso e incrocia lo sguardo indagatore del dottor Norton.

DOTTOR NORTON: Tutto bene?

ETHAN: Io… Sì, sono solo un po’ stanco.

DOTTOR NORTON: Dormito poco?

Ethan annuisce, si passa una mano davanti al viso come a voler scacciare la questione.

ETHAN: Già. Aveva bisogno? Sto per andare a fare il giro delle visite e…

Il dottor Norton lo guarda ancora un attimo, poi decide di non insistere.

DOTTOR NORTON: In realtà sì. Sono arrivati i proventi del concerto e… Possiamo operare Caroline. Sto andando adesso a parlarne con Veronica. Vieni con me?

Ethan annuisce, cerca di scacciare tutti i pensieri negativi di fronte a quello che, lo sa, farà felice due persone.

ETHAN: Certo.

Il ragazzo segue il dottore fino all’interno di una sala di accoglienza, dove Veronica è seduta, in attesa. Caroline poco lontana gioca con alcune costruzioni su un tappeto morbido. Appena si gira e vede Ethan, gli corre incontro.

CAROLINE: Ciao Ethan!

Caroline

Ethan le sorride, si piega sulle ginocchia per guardarla.

ETHAN: Come andiamo signorina?

Caroline arriccia le labbra, alza una spalla con fare vissuto.

CAROLINE: Piuttosto bene, grazie. Tu invece?

Ethan si sforza di sorridere.

ETHAN: Potrebbe andare peggio.

Il dottor Norton segue la conversazione dei due, sorridendo, poi guarda Veronica.

DOTTOR NORTON: E lei come sta?

La donna fa un gesto stanco, si sforza di sorridere.

VERONICA: Potrebbe andare peggio. Ma anche meglio.

Ethan alza lo sguardo, si rimette in piedi, guarda la donna.

ETHAN: Hai ragione. Infatti abbiamo buone notizie.

Veronica lo guarda, in un attimo il suo volto cambia espressione, sembra ringiovanire, anche se ancora cerca di trattenersi, non vuole illudersi.

VERONICA: Vuol dire che…

DOTTOR NORTON: Vuol dire che possiamo operare.

Veronica si porta le mani alla bocca, soffocando un grido. Infine si alza, con le lacrime agli occhi abbraccia Ethan, che ricambia, felice ma imbarazzato.

VERONICA: Grazie. Grazie davvero.

Ethan, paonazzo, cerca di schernirsi.

ETHAN: Non ho fatto niente…

VERONICA: Invece sì. Tu e Liz.

Ethan si irrigidisce.

VERONICA: Mandale i miei saluti e dille che la ringrazio tanto.

CAROLINE: E che andremo presto a trovarla, vero mamma?

Veronica abbraccia la figlia, poi torna a guardare il ragazzo.

VERONICA: Sì, andremo a trovare tutti e due. Che ne dici, tesoro?

Caroline annuisce e Ethan prova a sorridere, ma il velo di tristezza calato sui suoi occhi non sfugge al dottor Norton.




I ragazzi vedono avanzare il dottor Smith lungo il corridoio. Cecilia e Matt si alzano in piedi, preoccupati.

DOTTOR SMITH: Lo sa.

Tutti si concentrano sul dottore, ognuno si rifiuta di guardare chi ha accanto.

DOTTOR SMITH: Il suo amico è stato molto coraggioso, glielo ha detto lui..

Jessy, nonostante tutto, fa un piccolo sorriso.

LIZ: Come sta?

Il dottore la guarda, si stringe nelle spalle.

DOTTOR SMITH: Non so quanto ha metabolizzato. Ma come ho detto anche a voi prima, il recupero in questi casi è quasi certo…

NICK: Non è il camminare che lo preoccupa.

Il dottore lo guarda, quasi offeso. Nick si stringe nelle spalle, cerca di spiegarsi.

NICK: Voglio dire, è sicuramente una notizia meravigliosa, ma…

MATT: Mio figlio ci lavora, con le gambe. Suona.

Il dottor Smith guarda il padre, annuisce.

DOTTOR SMITH: Capisco, ma credo che la cosa più importante è che sia vivo. E che riuscirà a cavarsela con meno danni possibili.

Il padre di Hank si affretta a ringraziare il dottore, quasi dispiaciuto che il suo lavoro non venga riconosciuto.

ROY MURPLE: Noi le siamo… Molto grati, sul serio. Avete fatto un ottimo lavoro e…

CECILIA: Ed è grazie a voi se mio figlio è vivo. Quindi grazie.

Il dottor Smith riceve l’abbraccio di quella donna, solitamente molto abbottonata, quasi con sollievo. Quando si allontana, sorride a sua volta, ammorbidito.

SMITH: So che la vita non è un semplice susseguirsi di azioni. Che non basta respirare. Ma sono certo che con voi accanto, il signor Berkley saprà cavarsela nel migliore dei modi.

I ragazzi annuiscono, un po’ incoraggiati. Poi Liz si schiarisce la voce.

LIZ: Posso vederlo?




Colonna Sonora- Already Gone  (una scena)

Appena lei entra Hank gira la testa, mordendosi il labbro per nascondere i singhiozzi. Justin, accanto a lui, cerca di calmarlo.

JUSTIN: Hank….

Il ragazzo scuote la testa come può, infine un singhiozzo squarcia quel silenzio irreale. Liz gli si avvicina, gli prende la mano, gliela stringe con forza.

LIZ: Ehi. Ehi Hank. Guardami, guardami.

HANK: No! No, Liz! Non dirmi che poteva andarmi peggio, non me lo dire perché…

LIZ: Non te lo dico. Non te lo dico.

Gli prende la testa, se l’avvicina al corpo, si mette a sussurrargli qualcosa che Justin non capisce. Guarda la ragazza, impotente, e lo sguardo che lei gli rivolge fa a capire a Justin che può andare, ora. Lui si dirige fuori dalla stanza, sulla porta dà un’ultima occhiata a quello che si lascia indietro; il suo migliore amico singhiozzante e quella che ha sempre creduto dovesse essere la sua ragazza che lo culla lentamente, accarezzandogli il viso.




Jessy vede Justin andare loro incontro nello stesso corridoio. Si alza, perché pur non vedendolo in viso, dal modo in cui cammina sa che Justin sta soffrendo. Mackenzie la precede, si fa portavoce di tutti loro.

MACKENZIE: Come sta…

Justin alza lo sguardo, gli occhi pieni di lacrime, scuote la testa. Prima che Mackenzie possa chiedere altro Jessy la supera, velocemente abbraccia Justin.

JUSTIN: E’ tutta colpa mia…

JESSY: Non è vero, Just. Hai fatto quello che potevi…

Il ragazzo rimane a singhiozzarle sulla spalla, mentre lei gli accarezza concentricamente la schiena.

 


NEW YORK, SERA


CECILIA: Sei sicura?

Liz annuisce, guarda la madre del ragazzo, decisa.

LIZ: Sì io… Posso rimanere qui stanotte. Voi avete fatto un viaggio, avete bisogno di riposarvi e….

ROY MURPLE: Potete venire con noi in hotel.

Cecilia guarda il marito, dubbiosa, ma Matt annuisce.

MATT: Torneremo domani mattina presto, così potrai andare a casa e…

Liz annuisce, guarda tutti allontanarsi. Ellie le rivolge un’ultima occhiata, le mima con le labbra un “ti voglio bene” che lei ricambia con un sorriso appena accennato.

La lasciano lì, si dirigono verso l’entrata posteriore.

ELLIE: Potete venire in albergo, credo non ci siano problemi…

MACKENZIE: No, infatti. E non dovresti stare da solo, Just.

Justin annuisce, accanto a lui Jessy, che gli tiene la mano. Nick si avvicina a Beth, che con il cellulare sta già chiamando un taxi. Le fa segno di mettere giù, ma Beth comincia a parlare.

BETH: Buonasera, avrei bisogno di un taxi all’ospedale…

Nick le afferra il telefono, riattacca la chiamata. Beth rimane a guardarlo, confusa.

NICK: Vorrei… Vorrei che venissi con noi.

Beth lo guarda, fa un sospiro.

BETH: Nick, noi…

NICK: Ho bisogno che tu stia con me, Beth. Come amici.

Beth lo guarda un attimo, vede in lui una disperazione mai percepita prima. Rimette il cellulare in borsa.

BETH: Ok.




Colonna Sonora- Already Gone (riprendi)

Liz torna lentamente alla camera, quando entra vi trova Hank con gli occhi chiusi, al braccio una flebo che la ragazza presume contenga tranquillanti. Si siede accanto a lui, gli prende la mano e lo osserva, il viso che nemmeno nel sonno è disteso. Senza accorgersene, comincia a parlare.

LIZ: Tre anni fa ho perso mio figlio. Te lo ricordi, mi scrivesti un messaggio. Non ci sentivamo da tantissimo tempo, eppure lo facesti. Non so perché il dolore unisca più della felicità, o perlomeno perché questo valga per noi due. So che però abbiamo sofferto, e ogni volta c’eri tu. Anche quando non reagivo nel migliore dei modi, o non reagivo affatto. Quando… Quando ho perso mio padre, sono stata… Sono stata orribile con te. E so che non c’entravi niente, ma mi sentivo come se qualcosa mi fosse stato strappato dal corpo contro la mia volontà. E non era giusto, non era giusto che proprio io perdessi mio padre. Poi c’è stato l’aborto. E cazzo, nemmeno stavolta era giusto che perdessi, soprattutto perché ho perso un pezzo di me. Non sono più la Liz di una volta, e mentirei se ti dicessi che questo non ha influito. Perché mi sentivo così presa di mira dal destino, così ferita e così.. Vuota. Poi c’è stato Ethan, la nostra storia sta cadendo a pezzi e io… Mi sento come se stessi insistendo per niente, capisci? Mi sembra di parlare da sola, di lottare da sola, di combattere per qualcosa che non può tornare ad essere come prima, e allora che senso ha? E lo so che ti senti così. Lo immagino. Ma le cose brutte succedono. Forse a noi più che ad altri, ma succedono. E so che tu puoi fare in modo che la cosa non ti cambi in peggio. Puoi continuare a lottare, puoi continuare a credere di poter riavere tutto quello che hai perso, come sto facendo io. Puoi fare in modo che questo incidente non ti privi della tua anima, della tua musica. Nessuno può privartene, Hank. Ti ricordi, me lo hai detto proprio tu. E’ parte di noi, fa di te proprio te, e sono sicura che superato questo momento saprai reagire nel migliore dei modi. Sei migliore di me in questo. Sei sempre stato migliore di me.

Liz si ferma un attimo, gli stringe più forte la mano.

LIZ: Ho bisogno che tu sia migliore di me, perché ho bisogno di te così come sei. Ho bisogno di guardarti e convincermi che si può lottare per ottenere ciò che si vuole, e che si può vincere.

Sente gli occhi pizzicare, si abbandona ad un breve pianto, prima di riprendere.

LIZ: E ho bisogno che tu sia vivo, Hank. Quindi sarò egoista, ma penso che è da questo che tu debba partire. Sei qui, sei ancora con noi. Io non ho perso anche te. E tu non hai ancora perso. Se sei vivo, puoi ancora fare tutto. E so che lo farai. Devi farlo, Hank. Devi…

Liz torna a piangere, si abbandona con il viso sulle coperte, i singhiozzi che le scuotono le spalle e il cuore.


NEW YORK, MATTINO SEGUENTE


Ellie scende le scale e si trova davanti Mackenzie, perfettamente vestita.

ELLIE: Non sapevo dove fossi, ti aspettavo in camera…

MACKENZIE: Noi… Dobbiamo andare in ospedale. Tu puoi rimanere qui se preferisci…

Ellie si affretta a negare, percepisce chiaramente la distanza che Mackenzie sta mettendo tra loro.

ELLIE: No, dammi due minuti, ok?

Mackenzie si limita ad annuire, senza guardarla. Ellie si attarda ancora un momento, ripensa alla notte trascorsa, una notte fatta di angoli di letto in cui le due si sono viste distanti nelle loro preoccupazioni. Si gira nuovamente pensando di essersi illusa nello sperare che una volta arrivata la mattina le cose sarebbero state diverse.




Liz prende il caffè dal distributore, quando si rialza vede Justin andarle incontro, seguito da Jessy.

JUSTIN: Ehi Liz.

LIZ: Ciao ragazzi.

JUSTIN: Come sta?

Liz si stringe nelle spalle, distrutta.

LIZ: Stanotte ha… Dormito, circa. Gli hanno dato un antidolorifico e un tranquillante, eppure ha continuato a lamentarsi nel sonno. Ho visto che stava ancora dormendo e sono venuta a prendere…

JUSTIN: Puoi andare a casa, se vuoi. Finché non arrivano i suoi ci sono io.

Liz fa un breve sorriso.

LIZ: Non posso andarmene, Just, lo sai.

Justin la guarda, sa che Liz si riferisce a quell’irrazionale bisogno di stare accanto ad Hank che prova anche lui.

LIZ: Però… Prendo volentieri un caffè vero con Jessy, di sotto.

Jessy annuisce, felice di poter essere utile.

JESSY: Aggiudicato.

La ragazza si gira verso Justin, gli regala un sorriso incoraggiante.

JESSY: Vai pure.




Colonna Sonora – Flashlight  (3 scene)

Justin si affaccia alla porta della stanza, sorprendendosi nel trovare Hank sveglio. Il ragazzo volta lentamente la testa nella sua direzione, e nonostante il dolore Justin ne vede una luce diversa negli occhi.

JUSTIN: Come stai?

HANK: Come ieri.

Justin annuisce, si avvicina al letto, preoccupato.

JUSTIN: Liz mi ha detto che hai dormito un po’ stanotte…

HANK: Già.

Justin rimane in silenzio, non sa cosa dire, in che modo risollevare l’amico.

JUSTIN: Senti Hank, so che non posso…

HANK: Ieri Liz mi ha detto delle cose.

Justin rimane con il discorso a mezz’aria, guarda l’amico in cerca di una spiegazione.

HANK: Lei pensava che dormissi ma… Ho ascoltato quello che mi ha detto. E con questo non voglio dire che tutto questo non faccia schifo ma… Lo schifo accade.

JUSTIN: Concordo.

Hank lo guarda, sa che Justin per un attimo è andato inevitabilmente agli anni passati con Jessy e la sua depressione.

HANK: Posso reagire in due modi, credo. Uno è quello di ieri.

Hank fa un profondo respiro.

HANK: E poi ce n’è un altro.




Jessy guarda Liz passarsi una mano nei capelli, sorseggiando il caffè mentre tornano al piano superiore.

JESSY: Dovresti andare a casa.

LIZ: Già, dovrei.

E’ in quell’esatto momento che realizza di non aver avvertito Ethan. Si porta una mano alla fronte.

LIZ: Non ho detto ad Ethan che Hank si è svegliato, o che sarei rimasta per la notte…

JESSY: Lo chiamo io, tranquilla.

Liz si volta verso la ragazza, le sorride come può.

LIZ: Grazie, Jessy.

JESSY: Dovrai smettere di ringraziarmi prima o poi.

LIZ: Non è vero, stai facendo tanto…

JESSY: Ma per anni non ho fatto niente.

Liz si ferma, una di fronte all’altra nel mezzo del corridoio.

LIZ: Avevi i tuoi problemi…

JESSY: Li avevamo tutti.

LIZ: E modi diversi di affrontarli. La tua è stata una reazione inevitabile, non puoi incolparti per questo.

Jessy annuisce, poi la guarda negli occhi.

JESSY: Tu non permettere ad Hank che reagisca in altro modo da quello che ti aspetteresti da lui, Liz. Lui è forte. Ha solo bisogno che qualcuno glielo ricordi.

LIZ: Non posso promettergli cose che non posso mantenere. Ci sarò sempre per lui ma… Ho Ethan, e la mia presenza può essere…

JESSY: A volte basta un gesto, lo sai. Basta che tu glielo dica. Che è forte e ce la può fare. Sono sicura che apprezzerà.

Liz la guarda, ripensa al discorso fatto durante la notte, per un attimo rimpiange di non aver svegliato il ragazzo. Guarda Jessy commossa.

LIZ: Lo diresti anche a me? Che sono forte e ce la posso fare?

Jessy annuisce, commossa a sua volta.

JESSY: Sei forte e ce la puoi fare.




Liz entra nella stanza e trova Hank sveglio, con Justin accanto a lui.

LIZ: Ehi.

HANK: Ehi.

Si aspettava di vedere il ragazzo in lacrime, invece lo sguardo che Hank le rivolge è quello di un uomo piegato, ma non spezzato. Liz guarda quel volto nascosto dalle bende che gli avvolgono la testa, gli ematomi sulle guance, gli occhi limpidi. Si sforza di non essere lei, quella a piangere. Justin, accanto all’amico, si schiarisce la voce.

JUSTIN: Io vado…

Liz lo guarda, poi fa un profondo respiro.

LIZ: Io penso che tu non debba arrenderti.

Justin, che si stava alzando, rimane fermo, a mezz’aria. Hank la guarda, ma non dice niente, la lascia continuare.

LIZ: Insomma, non sono un medico, ma se puoi tornare a camminare, perché non a suonare?

JUSTIN: Sono due movimenti diversi…

LIZ: Non c’entra niente! Io sono sicura che tu possa farcela! Ci vorrà del tempo, sicuramente molta più riabilitazione di quella che il dottor Smith crede necessaria, ma io sono certa che ce la farai.

HANK: Perché?

Liz lo guarda, ora senza capire.

LIZ: Perché cosa?

HANK: Prechè credi che ce la farò.

LIZ: Perché non puoi arrenderti senza tentare. Non se la posta in gioco è la musica. E so bene che quando vuoi una cosa davvero, la ottieni.

Hank la guarda un attimo, poi fa un breve sorriso.

JUSTIN: E’ esattamente quello che mi ha appena detto lui.

Liz guarda Justin, che le rivolge un sorriso aperto, ancora incredulo che il suo amico abbia reagito così. Liz torna a guardare Hank, e per un attimo si chiede se abbia sentito il suo discorso, infine si dice che è proprio come pensava, Hank è migliore di lei.

LIZ: Vuol dire che…

HANK: Vuol dire che ho intenzione di tornare a suonare, Liz. Non importa quanto ci vorrà, almeno, non a me.

E finalmente Liz scoppia in un pianto liberatorio, finalmente può concedersi di essere felice per averlo lì, vivo, per averlo ancora con lei. Si avvicina al letto e lo abbraccia impulsivamente, mentre Hank comincia a lamentarsi per i vari dolori. Justin assiste alla scena sorridendo, e per un attimo tutti e tre tornano ad avere quindici anni, ad essere solo amici che la vita non ha ancora diviso.

JUSTIN: In ogni caso, sono sicuro che anche per gli altri….

HANK: Con gli altri devo parlare.




Colonna Sonora- See You Again (2 scene)

Hank vede i suoi amici entrare lentamente nella stanza, in maniera quasi referenziale. Vede i suoi genitori, che lo abbracciano e gli si mettono vicino, vede Justin con Jessy e Liz sull’altro lato della stanza, vede Mackenzie entrare per prima, abbracciarlo e chiedergli come sta, seguita da Ellie. Vede Nick piangere mentre lo saluta, Beth sorridergli, Logan lanciargli uno sguardo di sollievo e scuse e Roy Murple guardarlo paternamente. Li guarda tutti, e sa che ci saranno sempre.

ROY MURPLE: Sono contento che tu stia bene…

HANK: Non sto bene, Roy.

Tutti si zittiscono, gli sguardi cominciano a farsi preoccupati ma anche preparati.

HANK: Però spero di poterlo dire di nuovo, un giorno.

MACKENZIE: Sono sicura che con la riabilitazione…

HANK: Con la riabilitazione potrò camminare, il dottor Smith è stato chiaro. Ma devo impegnarmi, e ho deciso che affronterò la cosa un passo alla volta, tanto per restare in tema.

Vede Ellie fare un piccolo sorriso, respira a fondo prima di riprendere.

HANK: Non so se questo è il modo migliore di vivere la cosa, ma io ho deciso che voglio tornare a suonare.

Nessun volto è stupito, e questo lo convince che sta facendo la cosa giusta.

HANK: Pensavo sarebbero seguite opposizioni….

MACKENZIE: E’ la stessa cosa che farei anche io.

HANK: Ma so che sarà un percorso lungo.

NICK: Beh, mica avrai voluto le cose facili, no?

Hank sorride, poi torna serio.

HANK: Non so di quanto tempo parliamo. Ma so che non posso chiedervi….

MACKENZIE: Ti aspetteremo.

Hank rimane con il discorso a metà, mentre Justin guarda la chitarrista, sicuro che avrebbe risposto così.

MACKENZIE: E non ce lo stai chiedendo tu, lo stiamo decidendo noi.

NICK: I Carpe Diem non possono esistere senza di te. Insomma, il nome lo hai inventato tu, no?

Hank li guarda, spiazzato.

HANK: E quando avete…

MACKENZIE: Ne abbiamo parlato ieri, perché sinceramente non ci aspettavamo altra decisione da te, Hank.

Hank guarda il manager, commosso, come a chiedergli cosa ne pensa.

ROY MURPLE: E questo non può che confermare quanto siate affiatati. Non penso che esista un tuo degno sostituto.

LOGAN: Certo, dovrai impegnarti perché in hotel mi annoierò parecchio…

Logan si interrompe, vede il resto della band guardarlo assassina.

LOGAN: Stavo scherzando!

Hank sorride, poi torna serio.

HANK: Ma come ho detto… Non so quanto ci vorrà.

CECILIA: Possiamo parlare con il dottor Smith, ci ha detto che conosce degli specialisti e…

Hank la guarda, scuote deciso la testa.

HANK: Non ho intenzione di stare qui, mamma.

CECILIA: E dove pensi di andare?

Hank lancia uno sguardo a Justin prima di rispondere.

HANK: Penso che non ci sia miglior posto per riprendermi che a casa.

Cecilia lo guarda, annuisce concorde.

CECILIA: E allora andiamo a casa.




“Puoi entrare”.

Liz entra nella stanza, vede Hank vestito, sulla sedia a rotelle. Il ragazzo si sforza di mantenere l’ottimismo di poche ore fa, ma Liz nota che continua a toccarsi le gambe, cercando una percezione che in questo momento non ha. Lui se ne accorge, ne solleva una con le braccia, la rimette giù.

HANK: Peso morto.

LIZ: Sei uscito ieri dalla sala operatoria. Datti tempo.

Hank annuisce, Liz lo guarda improvvisamente a disagio in quella solitudine.

LIZ: E così torni a New Orleans.

HANK: Il posto da cui è cominciato tutto.

LIZ: E ricomincerà tutto.

Hank la guarda, Liz si sente arrossire e si chiede perché.

LIZ: Ne sono sicura.

HANK: Ieri sera ti ho sentito.

Liz avvampa ora, lo guarda a disagio.

LIZ: Mi dispiace, io…

HANK: No, hai fatto bene. Si vede che avevi bisogno di dirle, quelle cose. E mi hai dato la forza di reagire quindi… Grazie.

LIZ: Ho detto quello che pensavo, non devi ringraziarmi…

HANK: Il “grazie” è per tutto, Liz.

“Allora, sei pronto…”

Il padre si blocca di colpo, capisce di aver interrotto qualcosa tra i due.

MATT: Scusate, aspetto fuori.

LIZ: No, tranquillo, noi…

Liz non fa in tempo a finire, il padre è già fuori. Si gira verso il ragazzo, che le regala un sorriso storto.

HANK: Che ci vuoi fare, è abituato a lasciarci da soli da quando abbiamo sedici anni…

Liz sorride, suo malgrado, poi lo guarda, titubante.

LIZ: A proposito di cose da dire…

La ragazza fa un profondo respiro, quasi temendo la risposta, e quando alza gli occhi Hank vi legge quella paura.

LIZ: Cosa volevi dirmi l’altra sera? Insomma, stavi venendo da me e…

Hank la guarda, e sa che i suoi occhi stanno già rispondendo alla domanda. Ma la voce decide di mentire, pur sapendo che non ingannerà Liz.

HANK: Niente di importante.

E Liz decide di non insistere, per paura, per sollievo, perché a casa l’aspetta Ethan, l’aspetta quella relazione per cui ha lottato e lotterà ancora.

LIZ: Ok. Allora… Andiamo?

Hank annuisce, poi la precede facendosi forza con le braccia, fuori dalla stanza d’ospedale.




Ellie guarda la madre di Hank prenotare il volo per New Orleans, e per un attimo ha il desiderio di tornare a casa.

ELLIE: Mi manca New Orleans.

Mackenzie, dietro di lei, fa un piccolo sospiro.

MACKENZIE: Già. Anche a me.

ELLIE: Potrei venire con voi, in realtà non ho…

MACKENZIE: Non penso che ci fermeremo molto a New Orleans, Ellie.

ELLIE: Per questi giorni, almeno…

MACKENZIE: E penso invece che tu debba tornare a Los Angeles.

Ellie la guarda, quasi ferita da quella perentorierà.

ELLIE: Che succede, Mack?

Mackenzie si gira, fa un sorriso triste.

MACKENZIE: Non è una domanda a cui dovrei rispondere io.

ELLIE: Ti ho già detto che non c’è niente che non va…

MACKENZIE: E invece non me lo hai detto, Ellie. E in ogni caso non sarebbe la verità. Ma quello che è successo ad Hank mi ha fatto pensare che non hai tempo da perdere mentendo. E io per ascoltare bugie.

Ellie la guarda, ferita ma in cuor suo concorde con la ragazza.

ELLIE: Cosa vuoi dire?

MACKENZIE: Voglio dire che devi chiederti cosa vuoi, Ellie. E probabilmente tornare in California ti chiarirà le idee.

Ellie la guarda avviarsi verso il piano superiore, forse per cercare Justin. Non riesce a trattenersi dal fare un’ultima domanda.

ELLIE: E tu?

Mackenzie si gira, e il sorriso triste che le rivolge spezza il cuore di Ellie.

MACKENZIE: Io so già cosa voglio, Ellie. L’ho sempre saputo.




Hank guarda i suoi genitori, finalmente addormentati. Osserva Cecilia appoggiare la testa sulla spalla del padre, ne vede la stanchezza e la sofferenza sui loro volti, anche nell’abbandono del sonno. Gira la testa verso il finestrino, la carrozzina piegata sopra di lui, un bagaglio dal solo pensiero ingombrante. In silenzio, non visto, decide che può smetterla di fare quello forte. E comincia a piangere.


NEW ORLEANS, OGGI


Colonna Sonora – Young and Beautiful (fino alla fine)

Justin e Jessy scendono dal taxi, entrambi guardando la loro città con occhi nuovi, come se non la vedessero da anni. Il ragazzo si gira verso Jessy, impacciato.

JUSTIN: Sembra di essere stato via per così tanto…

Jessy gli rivolge uno sguardo comprensivo.

JESSY: Sono cambiate moltissime cose.

JUSTIN: E molte altre ne cambieranno.

Jessy lo guarda, annuendo, prova a regalare al ragazzo un po’ di positività.

JESSY: Però almeno è qui. Potrai vederlo, stargli vicino… So quanto è importante per te.

Justin la guarda, annuisce colpito.

JUSTIN: Grazie. Per essere venuta.

Jessy fa un sorriso mesto.

JESSY: Non avrei potuto fare altrimenti.

Rimangono per un attimo così, uno di fronte all’altro sul ciglio della strada, il taxi in moto poco distante, un attimo in cui entrambi si domandano se davvero sia cambiato tutto anche tra loro, se davvero non ci sia modo di recuperare. Poi Justin si schiarisce la voce.

JUSTIN: Ti va di salire?

E a quella domanda Jessy sobbalza, perché non se lo aspettava. Attende un attimo, poi scuote la testa.

JESSY: Io dovrei… Tornare a casa.

JUSTIN: Certo io… Capisco. Salutami i tuoi.

JESSY: Lo farò.

La ragazza torna verso il taxi, combattuta. Poi si gira, gli rivolge un ultimo sorriso.

JESSY: Ci sentiamo, ok?

JUSTIN: Sì… Ci sentiamo.

JESSY: Buonanotte, Justin.

JUSTIN: ‘Notte, Jessy.

Il ragazzo la vede salire sul taxi e lentamente allontanarsi da casa sua.


NEW YORK, OGGI


Liz scende dal taxi, stremata. Lascia la mancia al tassista, lentamente si dirige verso casa. Sa che Ethan sarà arrabbiato, che dovrà spiegargli il suo silenzio, che dopo questa ci saranno altre discussioni. Ma sa che finché Ethan ci sarà, ci sarà anche un modo per risolvere tutti i loro contrasti. E dopo averlo visto arrivare in ospedale, si arrischia a pensare che Ethan ci sarà sempre.

Inserisce la chiave nella serratura, sente che non ha la doppia mandata, intuisce che il ragazzo sia a casa. Entra, con la luce ancora spenta lo chiama.

LIZ: Ethan…

Quando l’accende, la cucina le sembra diversa, ma non saprebbe dire perché. Va verso la camera, stanca.

LIZ: Ethan, ci sei?

Quando apre la porta, la borsa le cade di mano, mentre abbraccia la stanza con uno sguardo incredulo. L’armadio è aperto, e la metà di Ethan è completamente vuoto, le grucce impilate una accanto all’altra, che sorreggono il niente.

 

 

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9 Risposte a “5×09 – SEE YOU AGAIN”

  1. Ma scusa, povero il tuo Ethan cosa??? Quello stava morendo!!
    A parte gli scherzi, sai che tutte le puntate finiscono con il colpo di scena 😛 E la tua domanda è molto interessante, direi che lo scoprirai nella prossima puntata! 😉

  2. Puntatone insomma!! Non siamo partiti alla stragrande perché ovviamente io avrei voluto vedere come le situazioni si sarebbero evolute dopo la morte di Hank, apparte questo, non mi ha stupito per nulla la sua reazione e nemmeno quella della band. Vedremo se ce la faranno a mantenere la parola data entrambi. E, invece, stupore improvviso all’ultimo secondo, quando pensavo che ormai il finale della puntata fosse rose e fiori, peace and love forever, la tragedia c’è! Signore e signori, il Mai una gioia ritorna! Bel colpo di scena, però, povero il mio Ethan. A questo punto, Liz riuscirà a recuperare oppure si arrenderà e tornerà anche lei a casa da Hank?

  3. I tuoi interrogativi sono particolarmente puntuali, e mi danno fiducia in quello che scrivo 🙂 E’ proprio questo vorrei che chi legge arrivasse a chiedersi, almeno per quanto riguarda la relazione Liz e Ethan: quando i tentativi diventano ostinazione?
    Purtroppo visto da fuori a tutti noi sembra che il rapporto tra Ethan e Liz sia arrivato a capolinea; sempre tutti noi, però, penso non avremmo difficoltà a immaginare quante volte nella nostra vita sono bastati gesti anche minimi per farci rimettere in gioco tutto.
    Ogni volta che sembrava finita, uno dei due ha fatto un piccolissimo passo in avanti; le motivazioni per cui ci facciamo “bastare” questi passi a mio parere sono soggettive, e spero di riuscire a spiegare quelle di Liz nelle prossime puntate (motivazioni che spesso nemmeno noi conosciamo a livello conscio, e in questo caso nemmeno Liz).
    Per quanto riguarda Justin e Jessy, concordo; più che altro mi trovo d’accordo con il discorso che ha fatto Jessy: Justin per lei sarà sempre Justin, ed è bello pensare che ci sono persone per cui, anche se le cose finiscono, noi continuiamo a contare. 🙂
    L’interrogativo che spero il lettore si porrà su Mackenzie e Ellie ha bisogno ancora di un paio di puntate per rivelarsi 😉 Sono comunque domande a cui non ho una risposta (forse perchè una risposta universale non c’è?) ma di cui mi piacerebbe appunto discutere insieme, e il fatto di porsele secondo me fa sempre bene 🙂
    Come i tuoi commenti <3

  4. Una conclusione così mi ha messo una tristezza addosso…
    So che queste non saranno per nulla puntate semplici.
    Sono contenta che Hank si sia risvegliato e abbia reagito in questa maniera, incoraggiato dal discorso di Liz. Meno contenta di quei sentimenti che ha dovuto di nuovo nascondere, ma capisco che non sia affatto il momento giusto per dichiararsi. Solo che mi trovo un po’ in difficoltà a capire l’ostinazione di Liz a rimanere con Ethan. Perché cercarlo ancora? Ormai mi sembra più un atto di disperazione che d’amore 🙁
    In ogni caso, sia Ethan che Mackenzie hanno preso una decisione e di conseguenza, hanno spinto gli altri a fare altrettanto. A questo punto Liz potrà continuare a lottare per una relazione che forse Ethan non vuole più? Ellie riuscirà ad essere del tutto sincera con Mac?
    Justin e Jessy mi sono piaciuti molto, erano in sintonia finalmente, forse perché si sono resi conto che non è più possibile recuperare la serenità di una volta, ma si può provare a crearne una nuova.
    Come ha detto Liz, con uno sfogo/riflessione che non vale solo per Hank, ma per tutti: bisogna avere la capacità di lottare e vincere.
    Sono sicura che Hank mostrerà una forza e una determinazione, che forse, in questo momento, non si rende nemmeno conto di avere.

  5. Ma tu non puoi fare il tifo, per i tuoi personaggi!!! Tu li devi amare tutti indiscriminatamente 😛 Ammetto che è giusta l’osservazione che fai sul fatto che in momenti di dolore ci si allontana anche, non ci avevo pensato XD Sicuramente dipende anche dai singoli rapporti tra le persone. In questo caso specifico mi fa pensare che per Liz e Hank non vale perché loro due sono costruttivi, cioè si migliorano a vicenda, anche nel dolore, è questa la cosa più bella di loro secondo me. In generale penso che valga per tutti, è sempre bello trovare persone che ci fanno migliorare e che allo stesso tempo aiutiamo a migliorare 🙂

  6. Sono contenta che tu possa trovare una logica nelle azioni di Ethan; anche secondo me vi è, sebbene non sia chiara subito. E’ molto più facile puntare il dito contro di lui, ma penso semplicemente che sia andato per tentativi per provare anche lui a superare una situazione con Liz che era tutt’altro che facile.
    Sul dolore condivido, ma se ci pensi non per tutti i personaggi di CrossRoads è valso questo principio: guarda Jessy e Justin, o Liz e Ethan, o anche solo Liz e Jessy… Non tutti i personaggi sono stati uniti dal dolore. Hank e Liz sì, si allontanavano quando erano felici per poi però esserci nei momenti davvero tragici l’uno per l’altro. Non so se questo sia un bene o un male per loro, ma era ciò a cui Liz si riferiva 🙂
    Contenta anche che tu abbia rivalutato Phil… Per il resto, ho sempre supportato Logan 😉

  7. Questa puntata come le altre chiarisce dubbi e ne crea altri, ma in fondo lo seguo per questo 🙂
    – Interessante l’apertura con i pensieri di Hank mentre andava da Liz, sono utili per il confronto con quelli della protagonista, esposti in questa.
    – Il dialogo tra Phil e Logan mi è piaciuto molto, anche perché forse sono diventati i due personaggi che preferisco delle rispettive serie.
    – Che carinaaaaa l’immagine Caroline che alza la spalla con aria vissuta 🙂 Restando in tema di immagini, molto bella anche quella di Liz che culla Hank nella stanza di ospedale *_*
    – Hip hip urrà per Nick che stoppa la telefonata di Beth!
    – Notevole il discorso di Liz ad Hank, finto addormentato, è molto commovente e mi ha fatto pensare, sopratutto la frase sul dolore. Non so, ma credo che il dolore unisca più della felicità, perché la felicità è semplice da superare, mentre il dolore no, quindi capita che tante volte i momenti di felici li diamo per scontati nell’istante presente in cui li viviamo, mentre quelli di dolore, essendo molto più pesanti, questo peso ci dilata la percezione del tempo stessa e per superarli molte volte la nostra sola forza non basta e abbiamo bisogno degli altri.
    – La cosa che ho sempre trovato affascinante di Liz ed Hank, è il fatto che si migliorano costantemente a vicenda, uno fa progredire l’altra e viceversa.
    – Povero Matt che sbaglia l’entrata XD
    – Da un lato mi dispiace che Hank non dica niente a Liz, riguardo i suoi sentimenti, ma mi sembra una decisione molto logica, in quel momento Hank sa di non essere più quello di prima e lo si capisce dal pianto in aereo quando nessuno lo vede. Quindi, secondo me, è plausibile che non dica niente a Liz, per paura di ricevere una risposta falsata da lei a causa della sua attuale situazione. Questa ovviamente è una mia congettura in attesa di smentita.
    – Molto belle e giuste a mio avviso le parole di Mac ad Ellie in aeroporto.
    – Per concludere la puntata delle decisioni logiche, continuo a trovare molto giusta la decisione di Ethan, forse Liz ha bisogno di chiarirsi i suoi sentimenti da sola, che mi sembrano al quanto confusi. Secondo me Ethan vuole darle la possibilità di ricominciare da zero, anche se sa che la ragazza potrebbe prendere una strada che non la riporterà da lui. Non vedo l’ora di leggere la prossima puntata per capirci di più 🙂

  8. ahahahaah povero Hankuccio! C’è chi non vedeva l’ora di liberarsene, e invece….
    Posso dirti che sono collegate le due scene, ma non posso aggiungere altro.
    Per quanto riguarda il resto delle coppie, diciamo che la strada è ancora un pò lunga, e non è detto che tutto possa ripararsi….

  9. devo dire che sono ancora un po’ sotto schock e sono sommersa dai fazzoletti.
    prima di leggere ero quasi convinta che la morte di hank fosse dietro l’angolo, ma pensandoci bene credo ci sarei rimasta malissimo a livello emotivo. Sarebbe stato un bel cliffhanger sì, ma avrebbe devastato tutti!
    posso dire anche io come gli altri personaggi che sono contenta che Hank sia vivo…acciaccato ma almeno col cuore che batte ancora!!!
    ce la farà…me lo sento!! diventerà un bell’esempio per tutti quelli che leggeranno!!!
    sarà dura ma c’è liz con lui. lei e tutti gli altri <3

    ma….Ethan? deve essere successo qualcosa a Caroline…per forza… una question: la scena di lui che va da Peter si collega all'armadio vuoto e a lei? dissipa questo mio dubbio amletico!

    Ellie e Mac…aspetto con ansia che finalmente si parlino. vederle così distanti fa schifo 🙁
    Jessy e Justin anche loro come Hank…ce la faranno!!!
    scusa le ultime due frasi molto stringate ma sono molto hanklizcentrica in questo momento!!! XD

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