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Telefilm su Carta di Elisa Pitta è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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2×09 – UNCONTAINABLE

Ed eccoci alla nona puntata del Season Finale di Second Chance! Per chi volesse recuperere gli episodi precedenti, basta cliccare qui:
EPISODI PREDECENTI

Volevo inoltre ringraziare tutti per il sostegno generale per le storie scritte, e ricordare che è FONDAMENTALE, affinché la storia continui (e soprattutto sul COME continui) commentare qui sotto! Vi aspetto per ogni tipo di considerazione!


NEW YORK


NOEL

Noel versa il caffè bollente in due tazze, poi si reca in camera per svegliarla. Ha le due tazze in mano, si affaccia alla porta e la vede, la guancia schiacciata sul cuscino, la bocca semiaperta.

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Sorride leggermente, mentre Emily sembra accorgersi inconsciamente dello sguardo del ragazzo, si gira lentamente sulla schiena. Noel continua a guardarla finché non si accorge che la ragazza ha aperto gli occhi e lo osserva, interrogativa.

NOEL: Oh, io… Ho fatto il caffè.

Quasi a volerlo confermare alza le due tazze, mostrandogliele. Emily si mette a sedere nel letto, a disagio.

EMILY: Grazie.

NOEL:No, grazie a te. Volevo…. Volevo ringraziarti per avermi ospitato.

Noel si siede sul bordo del letto della ragazza, porgendole una tazza.

EMILY: Eri in una situazione di emergenza…

NOEL: Sì, ma non eri tenuta a farlo. Non dopo quello che ti avevo detto poco prima.

Emily smette di sorseggiare il caffè, lo guarda, preoccupata che il ragazzo voglia riesumare la questione.

EMILY: Eravamo arrabbiati.

NOEL: Sì, e secondo me vuol dire qualcosa.

EMILY: Ora sei tu ad essere arrabbiato con Hellen, però.

Noel annuisce, fa un sorriso ironico.

NOEL: Sembra quasi che tu non voglia a tutti i costi che tra me ed Hellen funzioni.

EMILY: Perché dovrei volere il contrario?

I due si guardano un momento, questa volta entrambi consapevoli della bugia. Poi Emily sposta lo sguardo, torna a concentrarsi sul caffè.

EMILY: Quello che intendo, è che non puoi prendere decisioni affrettate.

NOEL: Per Cody.

EMILY: E anche per te.

Noel annuisce brevemente, poi si alza, a disagio in quell’intimità.

NOEL: Beh allora… Ti aspetto fuori, così andiamo dagli altri.

Emily annuisce, grata di poter ritrovare la tranquillità. Noel fa appena in tempo a tornare in cucina che vede il cellulare illuminarsi sul tavolo e il nome di Hellen comparire sullo schermo.

NOEL: Pronto?

HELLEN: Noel?

NOEL: Sì, Hellen, sono io. Cosa c’è?

Hellen aspetta un attimo prima di rispondere.

HELLEN: Penso che dovresti tornare a casa. C’è una visita per te.




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Liam si allontana velocemente dagli studi, alla fine della registrazione. Non la vuole vedere, non le vuole parlare, è ancora troppo sconvolto dell’assurdità della cosa.

“Liam!”

Non si volta, non ne ha bisogno, conosce quella voce, è la prima cosa che l’ha conquistato quando l’ha sentita cantare in casa sua, quella sera di così tanti anni fa… Scaccia il ricordo, scuotendo la testa, si dirige verso la macchina nel parcheggio privato davanti agli studi. Sente dei tacchi inseguirlo.

TAYLOR: Liam, cazzo, aspetta.

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Lui si gira di colpo, il volto alterato.

LIAM: “Cazzo aspetta“? Seriamente, Taylor? E perché dovrei aspettarti?

Taylor fa un profondo respiro, come se parlasse con un bambino. Questo lo fa alterare ancora di più.

TAYLOR: Vorrei spiegarti…

LIAM: L’ho già sentita questa frase, Taylor. Mi pareva di averti risposto che non c’era niente che potessi dirmi.

TAYLOR: Sono passati sei anni, Liam.

Liam la guarda, quella notizia sembra stupirlo. Non ha la percezione che sia passato così tanto tempo, il ricordo di Taylor continua a essere fastidiosamente doloroso. Per un breve istante si chiede perché. Poi Taylor torna a parlare, lo sguardo chiaro fisso su di lui.

TAYLOR: Lascia almeno che ti spieghi come sono finita a fare un provino per The Talent.

Liam la guarda un attimo, dubbioso. Ma la conosce, sa che non demorderà facilmente. È lui a sospirare, aprendo la portiera del passeggero.

LIAM:Ok. Ma sali, potrebbero vederci.

Richiude la portiera rassegnato, senza sentire il click del fotografo poco lontano da loro.




loft second chance

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Phil continua a sorseggiare il caffé, un sopracciglio alzato, mentre Shone e Noel lo guardano in attesa di una sua reazione. Infine il ragazzo si schiarisce la voce.

PHIL: E quindi sei venuto a trovarci? Un po’ lontana, New York.

Jack, accomodato ad una sedia del loft, fa un sorriso affabile.

JACK: In realtà vivo qui ormai da sei mesi.

Phil continua a guardare Jack, scettico.

PHIL: Ah sì? E come ti guadagni da vivere?

JACK: In realtà un colpo di fortuna. Cercavano un fonico alla Tucks e…

NOEL: La Tucks? Era la stessa casa discografica con cui collaboravo io! E’ sotto la Shermann e…

JACK: Esatto.

Jack guarda il bassista, sorridendo si stringe nelle spalle.

JACK: Mi hanno detto che hai lavorato lì, mi hanno chiesto se ti conoscevo, visto che veniamo entrambi da New Orleans…

PHIL: Forse anche perché siamo su tutti i manifesti della città.

Jack si volta verso Phil, fa un sorriso ironico.

JACK: Sì, mi sono accorto che siete piuttosto famosi….

PHIL: E sei venuto a congratularti?

phil parla ironico

Jack stringe gli occhi davanti all’ennesima battuta sprezzante del ragazzo.

JACK: Vedi Phil, ci sono persone che nella vita cambiano. E anche se non ci siamo lasciati nel migliore dei modi…

PHIL: Nemmeno te ne sei accorto…

JACK: Ero un alcolizzato, Phil. Ma la musica mi interessava eccome. Tu dovresti sapere meglio di chiunque altro che le dipendenze mettono tutto in secondo piano.

Phil rimane in silenzio, ammutolito da quella constatazione. Jack torna a sorridere affabile, guardando i tre.

JACK: Dicevo… Nonostante il modo dubbio con cui ci siamo salutati, ho saputo che anche voi non avete avuto momenti facili. Non solo il nostro Phil, ma anche tu, Noel.

Noel corruga le sopracciglia, confuso.

NOEL: Beh, io ed Hellen abbiamo i nostri problemi ma…

JACK: Oh, io parlavo di tuo figlio.

Noel rimane in silenzio, capendo improvvisamente.

JACK: Ho pensato che fosse buffo, abbiamo suonato insieme per anni, e non sapevo né che tu avessi un figlio né che tu fossi un drogato.

PHIL: Grazie per il dono della sintesi.

JACK: Ed è di Hellen?

Noel lo guarda, stringendo gli occhi, proprio nel momento in cui Emily rientra nel loft.

NOEL: Certo che è di Hellen, di chi dovrebbe essere?

Jack alza le spalle, sorridendo.

JACK: Di una delle decine di ragazze che ti scopavi più o meno nello stesso periodo. O hai deciso di fare finta di essere sempre stato un bravo ragazzo?

Noel fa per rispondere, poi si blocca, vedendo Emily sulla porta che guarda l’ospite in maniera confusa.

PHIL: Oh, ciao Emily… Lui è Jack, il nostro vecchio chitarrista. E’ venuto a ricordarci perché lo abbiamo cacciato.

Shone guarda Phil, riprendendolo, ma il ragazzo lo ignora, mentre Jack si alza e si gira verso la ragazza.

JACK: Oh. Incantato. E lei sta con…

SHONE: Nessuno. E’ la nostra manager.

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Emily stringe la mano al ragazzo, mentre Jack si piega facendole un baciamano.

JACK: Sono impressionato.

Noel si schiarisce la gola rumorosamente.

NOEL: Beh, quindi è tutto?

Jack si gira lentamente, facendo un sorriso storto.

JACK: Ahhh, ho capito. Sta con “nessuno”. Lo avevo detto io che non eri cambiato.

NOEL: Cosa? No, noi…

EMILY: Noi andavamo a letto insieme, anni fa. Ora non più. E adesso che ti sei fatto un’idea generale dei cazzi nostri, posso sapere perché sei qui?

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Noel alza le sopracciglia, lanciando alla ragazza uno sguardo ammirato che Emily non può non notare. Jack scoppia a ridere, per niente intimorito.

JACK: Però, bel caratterino! D’altronde, se piaci a Noel… Comunque come dicevo prima, lavoro per la Tucks ora. Sono tecnico del suono. Gli stessi tecnici del suono che…

EMILY: Che lavoreranno al concerto di stasera.

I ragazzi si girano verso Emily, registrando l’informazione. Poi guardano Jack con occhi diversi.

SHONE: E’ per questo che sei qui.

Jack guarda i ragazzi, fa una smorfia annoiata.

JACK: Sì, dovevo informarvi delle prove generali… Però ho pensato che invece di telefonare potevo venire a trovarvi, no? In memoria dei vecchi tempi.




Liam guarda la ragazza bere dalla cannuccia la sua Coca- Cola, accigliato.

LIAM: Credo che ci sia ben poco da brindare, se dobbiamo fare riferimento ai “vecchi tempi”.

TAYLOR: Beh, direi che a te è andata meglio che a me, no?

LIAM: Ho lottato per avere quello che ho.

Taylor lo guarda, ora smette di sorridere.

TAYLOR: Anche io.

LIAM: Andare a letto con due componenti diversi della tua band non è quello che definisco “lottare”.

Taylor appoggia la schiena al divanetto di quel bar interno all’hotel dove la ragazza alloggia.

TAYLOR: No, hai ragione. E infatti guarda dove sono. Finita a fare le audizioni per un talent show.

Liam alza un sopracciglio, ma suo malgrado non può contenere la curiosità.

LIAM: E le The Prettiest? Mi ricordo che quando ce ne siamo andati, lo Spotted ha preso voi…

TAYLOR: Già. Ma c’erano i Carpe Diem. E Roy Murple ha scelto loro.

LIAM: Non hai sempre detto che non ti saresti arresa?

Taylor fa un sorriso leggero.

TAYLOR: Già. Ma devo avere accanto qualcuno che abbia voglia di fare lo stesso.

LIAM: Cosa c’era che non andava nel tuo gruppo? Mi pare che Terry ti piacesse parecchio. Giusto per non abbandonare le care vecchie abitudini.

Taylor fa un sospiro esasperato.

TAYLOR: Senti, dammi tregua Liam, ok? Non sono qui per litigare e..

LIAM: Sei tu che hai voluto parlarmi…

TAYLOR: Non mi sembra che le cose mi siano andate poi così bene, non trovi? Né a livello professionale, né sentimentale. Dopo di te è andato tutto a puttane…

LIAM: Beh, è il rischio che corri a metterti con uno come Hank!

Taylor guarda il ragazzo, che la fissa a sua volta, il volto arrossato, la voce alzata di parecchie ottave.

TAYLOR: Hank non era il problema.

LIAM: Ah no? Beh, permettimi di dissentire, giusto perché anche Phil ne sa qualcosa. Non puoi vincere con uno che ha la testa già impegnata.

TAYLOR: Non era l’unico.

Liam fa una risata breve, scuote la testa.

LIAM: Ora dimmi che quando siete partiti per Miami pensavi a quanto mi avessi fatto soffrire…

TAYLOR: Puoi non credermi, ma…

La ragazza si interrompe di colpo, vede il cellulare di Liam che si illumina a intermittenza sul tavolo.

TAYLOR: “Jen”. E’ la tua ragazza?

Liam silenzia di colpo la chiamata, mentre annuisce quasi si sente in colpa, e si odia per questo.

TAYLOR: Beh, rispondi, non vorrei che si arrabbiasse.

Taylor si alza dal divano, poi fa uno di quei sorrisi che Liam ha amato e odiato allo stesso tempo, strafottente.

TAYLOR: Alla fine dei conti mi pare di capire che quello che ha risentito di più della nostra rottura non sei tu.

Si allontana ma Liam si alza in piedi, facendo girare i pochi avventori.

LIAM: Andiamo, Taylor, fammi sentire in colpa per aver provato ad andare avanti! Puniscimi perché dopo anni di dolore ho trovato qualcuno che mi merita davvero!

taylor-sad

Taylor lo guarda ancora un attimo, ferita da quelle parole più di quello che vuole mostrare. Poi si gira velocemente e lascia il bar, con Liam ansante all’interno.




REDAZIONE rock magazione

Kathleen

Kathleen si massaggia le tempie lentamente, mentre il mal di testa non si decide ad abbandonarla. Marlene si affaccia, e lei fa un sorriso tenue.

KATHLEEN: Ricordami perché ho deciso di creare un giornale tutto mio.

MARLENE: Perché ami questo lavoro. E comunque credo che dovrai spiegarlo anche al tuo prossimo ospite.

Marlene
Marlene

Kathleen allunga il collo, vedendo Eddy Strout, il suo investitore, salutarla formalmente. Si alza in piedi, rassettandosi il vestito.

KATHLEEN: Fallo entrare.

Marlene annuisce e invita Strout ad entrare. L’uomo sorride a Kathleen, le stringe la mano e si siede di fronte a lei, la posa professionale.

EDDY STROUT: Buongiorno, Kathleen.

eddy-strout

KATHLEEN: Signor Strout, posso offrirle qualcosa?

Eddy Strout scuote la testa, mentre si slaccia il primo bottone della giacca.

EDDY STROUT: No, grazie. In realtà sono piuttosto di fretta.

Kathleen guarda l’uomo, il sorriso che le muore sulle labbra.

EDDY STROUT: In realtà sono qui perché ho controllato gli estratti conto del giornale. Devo dire che vende bene, e fa un giornalismo che mi piace. Ma d’altra parte, sapevo che non mi avrebbe deluso.

L’uomo fa un veloce sorriso che non basta a sollevare Kathleen da un’inquietudine improvvisa.

EDDY STROUT: Il punto è che… Siamo in perdita.

Kathleen guarda l’uomo, cercando di rassicurarlo.

KATHLEEN: Beh, è un giornale ancora abbastanza sconosciuto, abbiamo solo un anno di vita e…

EDDY STROUT: E forse troppi collaboratori.

Kathleen strabuzza gli occhi, incredula.

KATHLEEN: Troppi? No, anzi, siamo con l’acqua alla gola e…

Eddy Strout si stringe nelle spalle.

EDDY STROUT: Non so cosa dirle. Il punto è che occorre fare dei tagli. Kathleen, io le ho dato carta bianca, perché non volevo interferire con il suo lavoro. So che è competente ma… Dobbiamo far quadrare i conti, prima che sia troppo tardi.

Kathleen guarda l’uomo, fa per ribattere ma il signor Strout si riabbottona la giacca, e la ragazza capisce che il suo tempo è finito.

EDDY STROUT: La saluto, devo scappare. Ma la ricontatterò prossimamente per sapere come vanno le cose.

Kathleen fa un sorriso tirato, aspetta che l’uomo sia uscito e sbuffando sprofonda sulla sedia. Non fa in tempo a chiedersi come farà, che Marlene si riaffaccia nuovamente.

MARLENE: Brutte notizie?

KATHLEEN: Abbastanza.

MARLENE: E non sono ancora finite.

Kathleen guarda la ragazza, dubbiosa.

MARLENE: Stasera suonano gli Shameless. E non hai nessuno libero, se non Beth che però…

KATHLEEN: E’ partita per New Orleans.

Kathleen fa un profondo respiro, poi guarda la ragazza, decisa.

KATHLEEN: Ci andrò io. Tanto prima o poi devo affrontarlo.




discover

MATT 2S

Matt si ferma davanti alla scrivania di Ally in quel momento impegnata in una conversazione telefonica. La ragazza alza gli occhi, lo guarda stupita.

ALLY: Oh… Charlie ti richiamo, ma tu mandami le foto, ok?

ALLY 2S

Ally saluta velocemente il suo interlocutore, poi si volta sorridente verso Matt.

ALLY: Avevi bisogno?

Matt fa un cenno del capo, risoluto.

MATT: Vieni nel mio ufficio.

Ally segue Matt nel suo ufficio, si richiude lentamente la porta alle spalle. Quando si gira, Matt ha in mano una copia dell’ultimo numero del Discover.

MATT: Cosa vuol dire questo?

Ally inarca le sopracciglia, divertita.

ALLY: Suppongo tu stia parlando dell’intervista ad Anthony May.

MATT: Esattamente!

Matt si pone davanti alla scrivania, spalanca le braccia.

MATT: Senti, pur non essendo d’accordo ti ho supportato in tutta questa storia, ok?

ALLY: La biografia di Anthony May ci ha fatto guadagnare parecchi soldi.

MATT: Non è quello che importa, lo sai, Ally. Anthony May sta attuando una spietata e insensata guerra contro suo figlio, con l’unico scopo di estorcere denaro utilizzando la sua popolarità…

ALLY: Anche noi ci abbiamo guadagnato, Matt.

MATT: Beh, non ho più intenzione di continuare a fomentare le dubbie verità di quell’uomo…

Ally interrompe il discordo di Matt, ridendo divertita.

ALLY: Non ci credo, Matt. Non mi dirai che anche tu stai avendo la crisi morale di Kathleen?

Matt rimane in silenzio, mentre Ally si stringe nelle spalle.

ALLY: Insomma, non mi sembra che abbia fatto una bella fine.

MATT: Il suo è un giornale di qualità…

ALLY: Che non vende.

Matt la guarda, scuote la testa.

MATT: Non è quello che m’importa…

ALLY: Non t’importa più, vorrai dire. Una volta non eri così interessato alla sensibilità di Phil Harper…

Matt scuote la testa.

MATT: Non parlo di quello.

ALLY: Beh, allora vedila così. Se stiamo prendendo un granchio, a rimetterci non sarà la persona migliore dell’universo. Phil Harper rimane un delinquente che fa vendere più con la sua storia che con la sua musica, e non ho intenzione di farmi scrupoli se voglio guadagnare con questo.

Matt rimane a guardarla, con le braccia incrociate.

MATT: Questo ci farà piovere frango addosso, però. Se Anthony May perde la causa…

ALLY: Oh, ho intenzione di fare di tutto affinché non succeda.

MATT: E come?

Ally si avvicina al redattore, lo guarda sorridendo.

ALLY: Indebolendo gli Shameless. Il nostro Harper avrà altro da fare che prepararsi per l’udienza.




Noel entra in casa, sicuro di non trovare nessuno. Quando entra in cucina fa un sobbalzo spaventato.

NOEL: Non… Non pensavo fossi qui. Cody…

HELLEN: Cody è da un amichetto oggi.

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Noel annuisce, deluso.

NOEL: Peccato, avrei voluto salutarlo prima del concerto…

HELLEN: Ma io ho… Ho pensato che io e te dovessimo parlare.

Noel la guarda, cerca di prepararsi all’ennesimo scontro. Hellen si schiarisce la voce, cerca di prendere tempo.

HELLEN: Cosa voleva Jack? Erano anni che non lo vedevamo…

NOEL: Lavora come fonico. Ha preso il mio posto.

Hellen fa per parlare, ma Noel la interrompe, esausto.

NOEL: Sì, lo so, era un lavoro che non avrei dovuto lasciare, avrei dovuto pensare alla mia famiglia, invece sono il solito egoista, che ha voluto inseguire il suo sogno, solo perché…

HELLEN: E’ quello che importa.

Noel si interrompe di colpo, guardando la ragazza.

NOEL: Cosa?

Hellen lo guarda un attimo, poi annuisce tristemente.

HELLEN: La musica è quello che importa, per te. E’ sempre stato così, ma io ho voluto dimenticarlo. E ho sbagliato.

NOEL: Se stai insinuando che Cody è meno importante…

HELLEN: No, sto dicendo che io lo sono allo stesso modo. Che non verrò mai prima della musica, e degli Shameless.

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Noel fa per ribattere, poi ci ripensa. Non vuole mentire.

HELLEN: E io lo sapevo, sai? Lo avevo capito dal primo giorno in cui sei venuto al ristorante dove lavoravo per fare lo scemo con me.

Noel alza gli occhi di scatto, vede Hellen guardarlo con gli occhi lucidi.

HELLEN: E l’ho saputo per tutto il tempo in cui siamo stati insieme, ma poi ho voluto dimenticarlo, perché c’erano cose ben più gravi, giusto? La realtà è che ne ho sempre sofferto, Noel. Ma l’alternativa per smettere di soffrire è far soffrire te. E non voglio chiederti di scegliere.

NOEL: E allora… E allora non farlo.

Hellen alza le spalle, fa un sorriso triste.

HELLEN: Non voglio, ma… Anche io devo scegliere la vita che desidero.

Noel la guarda, spaventato, nonostante tutto.

NOEL: E quale vita desideri?

Allora Hellen lo guarda negli occhi, ed è un attimo intenso, in cui Noel si prepara a quello che la ragazza gli dirà. Poi il campanello di casa suona, ed Hellen si gira verso l’orologio a muro.

HELLEN: E’ tardi, e hai le prove…

NOEL: Vieni al concerto, stasera.

Hellen scuote la testa, decisa.

HELLEN: Non è il mio posto, quello. Ma è il tuo. Vai.




Colonna Sonora- Uncontainable (4 scene)

Liam si sistema il giubbotto di pelle sulle spalle, prima che Jen varchi la soglia del suo camerino, sorridendo.

JEN: Ho fatto prima che ho potuto.

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Liam sorride, mentre lei lo bacia non può fare a meno di sentirsi in colpa, e si chiede perché.

JEN: Sei nervoso?

LIAM: Un po’.

JEN: Non è il vostro primo concerto.

LIAM: Ma lo è da quando Phil è uscito.

JEN: Beh, allora pensa come potrà stare lui.

La constatazione gli fa scappare un sorriso, allenta la tensione.

JEN: Ricordati che sono dietro le quinte con quella pazza di Nancy.

Liam sgrana gli occhi.

LIAM: E’ venuta nonostante quello che è successo con Noel?

JEN: Ama gli Shameless, che vuoi farci. Un vizio collettivo.

Liam sorride, mentre Jen gli prende i lembi del giubbotto e lo bacia ancora una volta.

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JEN: In bocca al lupo, campione.

 




Emily vede scendere Noel trafelato dalla macchina che passava a prenderlo, fa per parlare ma lui la interrompe.

NOEL: Sì lo so, sono in ritardo. Scusa.

Emily lo segue stando al suo passo veloce nel camerino, preoccupata.

EMILY: Tutto bene.

NOEL: Sì io…

EMILY: Non era una domanda.

Noel si gira di colpo, ma Emily non gli dà il tempo di chiederle nulla.

EMILY: Ora sgombra la mente da qualsiasi stronzata tu abbia in testa.

Noel alza un sopracciglio, serio.

NOEL: Anche se riguarda te?

Emily arrossisce di colpo, eppure cerca di mascherare l’imbarazzo.

EMILY: Certo, anche se riguarda me. Stasera niente deve contare più della musica.

Noel fa un sorriso triste, ripensa alle parole di Hellen.

NOEL: Niente è mai contato più della musica.

Emily fa un sorriso sincero.

EMILY: Lo so. L’ho sempre saputo. Ora cambiati, ti voglio pronto tra dieci minuti.




Phil si guarda ancora un attimo allo specchio, facendo respiri profondi. Non è il suo primo concerto, eppure si sente in ansia. Sa che questa non è una seconda occasione, ma centesima che la vita gli ha offerto. E sa che lo sa anche il suo pubblico.

SHONE: Ehi.

Phil si gira verso l’amico, lo guarda sull’uscio del camerino, la voce rotta dall’emozione.

PHIL: Ehi.

Shone dondola sul posto, nervoso.

SHONE: Come va?

Phil non può trattenere un sorriso.

PHIL: Non meglio di come va a te, tranquillo.

Shone fa una breve risata, e per un attimo i due si guardano, nervosi ma euforici.

SHONE: Ce l’abbiamo fatta.

PHIL: Diciamolo quando avremo finito il concerto.

Shone sorride, fa per andarsene, poi ci ripensa.

SHONE: E… Phil?

Phil si gira, aspettando che il ragazzo continui.

SHONE: Sono fiero di te.

Phil gli sorride, grato.

PHIL: E io sono fiero di noi.




Quando sale sul palco, la visuale in parte coperta da flash e luci abbaglianti, Phil sente il cuore montargli in gola. Si avvicina al microfono, mentre i suoi compagni prendono posto accanto a lui, sente Shone scaldare i piedi e creare una sorta di ritmo.

PHIL: Buonasera, New York! Noi siamo gli Shameless! Sono sicuro che già molti ci conoscono per quello che raccontano i giornali ma… Stasera vogliamo far parlare solo la musica!

Phil comincia a cantare, l’ultimo pezzo scritto per quell’album, e il titolo del CD stesso. Incontenibile, perché così si era sentito, una volta uscito dalla comunità. Incontenibile perché in grado di poter essere di nuovo quello che voleva, stavolta con una spinta nuova, con una interiorità nuova. Si trova a ricordare tutti i pensieri che durante la sera lo accompagnavano nel sonno: la voglia di rivalsa, di vittoria, di felicità. E in quel momento Phil sente di realizzare tutti i suoi desideri. O quasi. Mentre salta e corre e urla sul palco, salutando la folla e sorridendo alle mani tese delle prime file, non vede Kathleen, al lato destro del palco, che lo guarda ridendo e piangendo assieme.

Liam invece la vede subito, e si chiede come sia possibile, perché Taylor è mischiata insieme a tutta la folla. Forse lo colpisce la sua immobilità in mezzo a tutta quella folla che suda e salta, mentre lei si limita a seguire la musica con la testa, gli occhi chiusi e la bocca che sussurra le parole. Continua a guardarla a intermittenza per tutto il concerto, e la ritrova in quella posizione, e si sente così nudo di fronte a lei, capace di leggere tra le sue note da sempre.




KATHLEEN 2 S3

Kathleen si fa largo tra la folla, fino a raggiungere i buttafuori. Quasi sorride, guardando i due energumeni che la fissano in maniera monoespressiva, ricordandosi la stessa scena solo pochi anni prima. Quando ancora non conosceva Shone, o Phil. Per un attimo sorride, ricordando la gentilezza di Shone e il magnetismo di Phil, poi si rabbuia di colpo, pensando a come sono finiti. Un bodyguard si schiarisce la voce, chiaramente intenzionato a capire cosa voglia la ragazza.

KATHLEEN: Buonasera io… Sono la redattrice del Rock Magazine.

E mentre pronuncia quelle parole si trova a pensare a quanto poco si riconosca in quella definizione. Si è sempre sentita una giornalista, e ora…

Si riscuote, il bodyguard alza un sopracciglio, sarcastico.

BODYGUARD: E allora?

KATHLEEN: E allora, sono qui per intervistare gli Shameless…

BODYGUARD: Ha il pass?

Kathleen sospira, poi mostra il pass.

KATHLEEN: Pensa veramente che verrei qui davanti se non avessi il pass…

“Io lo penserei.”

Kathleen si gira di colpo, vede Emily salutarla dalla porta posteriore dello stadio. La ragazza fa un leggero sorriso a Emily, che con un gesto della mano la invita ad entrare. Il bodyguard è costretto a lasciarla passare, e Kathleen si avvicina alla ragazza, sorridendo.

KATHLEEN: Pensavo che i giornalisti non ti piacessero.

EMILY: Ho cambiato idea su alcuni.

Kathleen le sorride, grata, mentre Emily la precede lungo il corridoio.

EMILY: Hai avuto modo di vedere il concerto o…

KATHLEEN: Metà. Poi sono uscita per evitare la folla e…

Emily annuisce, le indica il fondo del corridoio.

EMILY: Se vuoi, puoi affacciarti e guardare la fine da lì, nel backstage. Altrimenti…

Emily spalanca una porta e a Kathleen basta uno sguardo per capire che si trova nel camerino di Phil.

EMILY: Altrimenti puoi aspettarli qui. Di solito facciamo venire i giornalisti da Phil, è il ritrovo di tutti…

Kathleen annuisce, entra nel camerino mentre Emily fa per chiudere la porta dietro la ragazza.

KATHLEEN: Niente raccomandazioni riguardo le domande da evitare?

Emily la guarda un attimo, poi si stringe nelle spalle, facendo un piccolo sorriso.

EMILY: Non so quanto questo possa valere per te. E poi sono certa che saprai quali informazioni usare e quali no. Mi piace la tua rivista.

Emily si richiude la porta dietro le spalle, lasciando Kathleen sola, a guardarsi intorno. La ragazza si dirige senza un motivo apparente verso lo specchio, guarda sul tavolino le poche cose che Phil ha lasciato lì. In un angolo, vede il suo profumo. Si dà della stupida, si allontana, poi alla fine cede. Con un unico, fluido movimento, apre la boccetta e vi avvicina il naso. E in quel momento la porta si apre.

SHONE: E’ stato incredibile!

Kathleen si gira di colpo, mentre Shone rimane basito a guardarla, la boccetta di profumo a metà strada tra lei e il tavolo. Kathleen si affretta a chiuderla, senza nemmeno salutarlo, e quando si gira la voce di Phil li sta raggiungendo entrambi.

PHIL: Avanti entra!

Phil si ferma di colpo, il sorriso stampato sulla faccia che si mischia con l’incredulità e l’emozione di vederla lì, dopo due anni.

PHIL: Cosa…

KATHLEEN: Sono qui per un’intervista. Per il Rock Magazine. Mi ha fatto entrare Emily e….

SHONE: Vado a chiamare gli altri.

Colonna Sonora- Use Somebdoy (2 scene)

Shone lascia velocemente il camerino, e solo quando si richiude la porta alle spalle si permette di respirare. Lascia Phil a guardare Kathleen, mentre la ragazza si impone di mantenere un tono impersonale.

KATHLEEN: Beh, direi che intanto posso farti alcune domande, per velocizzare la cosa…

Phil si limita a guardarla, ancora scosso. Kathleen si costringe ad alzare lo sguardo quando vede che Phil non reagisce, ancora in piedi davanti alla porta.

KATHLEEN: Tutto bene?

PHIL: E tu?

Kathleen si sforza di sorridere, ma se lo sente addosso quel sorriso, falso.

KATHLEEN: Certo, perché non dovrei.

PHIL: Boh, forse perché non ci vediamo da… Due anni?

Kathleen alza gli occhi, decisa.

KATHLEEN: Sei tu che hai voluto così.

PHIL: Sì, lo so. Ma due anni senza tue notizie…

KATHLEEN: Oh, non sapevo che volessi essere informato sulla mia vita, altrimenti avrei provveduto.

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PHIL: Morgan…

KATHLEEN: Prima domanda. “Com’è risalire sul palco di New York dopo tutto questo tempo?”

Phil la fissa ostinato.

PHIL: Morgan, per favore…

KATHLEEN: Rispondi alla domanda.

Phil fa un sospiro, poi si muove verso di lei, facendola irrigidire.

PHIL: Perlomeno siediti.

Estrae la sedia da sotto il tavolo, gliela indica, mentre lui si appoggia al tavolo stesso.

Kathleen si siede, tesa, il capo chino su foglio e registratore.

KATHLEEN: Allora?

PHIL: E’ come quando ti tuffi in mare dopo tanto tempo. E insomma, tu sai che sei capace di nuotare, lo hai imparato da piccolo, e lo sai fare piuttosto bene. Ma è passato così tanto che hai paura di aver dimenticato tutto, addirittura le basi, non gli stili, ma anche solo come si galleggia o si respira… Hai paura di affogare.

phil-sguardo-serio

KATHLEEN: E invece?

PHIL: E invece non succede. Invece nuoti spedito, così tanto che sembra tu ti sia allenato fino al giorno prima. Perché penso sia così, ci sono cose che non smettono mai.

Kathleen lo guarda per un attimo, chiedendosi a chi si riferisca.

KATHLEEN: Bene, la seconda…

PHIL: Un po’ come te con il giornalismo. Mi ero ormai rassegnato a non leggere più un tuo articolo, e invece eccoti qui. Sei tornata alle origini, un po’ come me.

Kathleen scuote la testa, pratica.

KATHLEEN: Io lavoro in un giornale…

PHIL: Come redattrice. Non è quella la tua strada.

KATHLEEN: E tu che ne sai? Non ci parliamo da due anni.

Phil guarda il suo volto serio, arrabbiato, che gliene ricorda tanto un altro. Istintivamente, le fa un sorriso dolce.

PHIL: Come ho detto, ci sono cose che non smettono mai.

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KATHLEEN: E altre sì.

PHIL: Altre cambiano solo forma.

Phil aspetta un attimo, ma Kathleen si ostina a non commentare. Si schiarisce la voce, incerto.

PHIL: La tua nuova giornalista…

KATHLEEN: Sì, so che la conosci.

PHIL: Insomma, tu sei rimasta informata sulla mia vita.

KATHLEEN: Non è un’informazione che ho richiesto personalmente.

Phil sogghigna ora, divertito dalla rigidità della ragazza.

PHIL: No, come avrebbe potuto essere altrimenti…

Kathleen si alza di scatto, infuriata.

KATHLEEN: Ascoltami bene, Phil. Non sono venuta qui per farmi prendere per il culo. Quindi se vuoi rispondere alle mie domande sarò ben felice di accettare le tue risposte, altrimenti posso anche andarmene. Il Rock Magazine vende anche senza di voi.

PHIL: Lo so.

La pacatezza con cui Phil le risponde non fa altro che farla infuriare ancora di più, perché Kathleen sa che non è vero, ma il ragazzo la precede.

PHIL: Sottolineavo solo l’ironia della vita. Lei, così vicina alle uniche due ragazze di cui mi sia innamorato.

Kathleen lo guarda, spiazzata da tutta quella sincerità, incapace di gestirla.

KATHLEEN: Perché mi stai dicendo questo?

PHIL: Perché ho ancora il brutto vizio di dire la verità.

KATHLEEN: Quando non serve più.

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Kathleen spegne di scatto il registratore, si gira infilando tutto nella borsa.

PHIL: Kathleen, aspetta!

La ragazza si gira, la mano già sulla maniglia.

KATHLEEN: Eri innamorato di me ma non hai avuto il coraggio di vivertela. Non mi interessano le motivazioni, questo è quanto. E ora a cosa ti serve ricordarmi quello che volevo e che non ho mai avuto?

PHIL: Non eri… Non eri l’unica a volerlo.

KATHLEEN: E allora abbiamo perso entrambi. Questo non rende la cosa meno triste e io… Non voglio più essere triste, Phil.

Poi apre la porta di scatto, percorre il corridoio a passo svelto, una rabbia trattenuta che sente esplodere in pieno petto. Sta per uscire all’aperto quando vede una porta laterale aprirsi, ed uscire Shone, intento a parlare con qualcuno.

SHONE:Sì, vado io…

Il ragazzo si blocca di colpo, la vede camminare, agisce d’istinto.

SHONE: Kathleen!

La ragazza si gira, pochi metri più avanti.

KATHLEEN: Ci hai messo parecchio a chiamare gli altri.

SHONE: Io volevo… Volevo lasciarvi…

KATHLEEN: Volevi lasciarci soli. Risparmiati la fatica, Shone, ormai non serve più. Come mi hai detto molto bene un giorno, non vi separerò certo io.

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Poi si allontana, lasciando il ragazzo ferito dalle sue stesse parole.




Noel saluta Liam e Jen, poi si stringe nelle spalle, l’adrenalina che ha lasciato il posto ad una certa stanchezza.

EMILY: Allora, quali sono i programmi per le serata?

Il ragazzo si gira di colpo, fa un sorriso distrutto.

NOEL Andare a letto. Lo so, è deprimente ma…

EMILY: Mi chiedevo quale letto.

Noel fa un sorrisetto, incapace di non sdrammatizzare.

NOEL: E’ una proposta?

Emily alza gli occhi al cielo e quando li riappoggia sul ragazzo vede che Noel ha cambiato espressione.

NOEL: In ogni caso, credo che tornerò al loft.

Emily lo guarda, vorrebbe chiedergli qualcosa e al contempo sa che non sono affari suoi. Noel alza lo sguardo, annuisce.

NOEL: Già, non va molto bene tra me ed Hellen.

EMILY: Ma è ancora recuperabile?

Noel si stringe nelle spalle, dubbioso.

NOEL: Io… Non lo so. E’ come se una parte di me volesse farlo funzionare a tutti  costi, perché insomma, ci abbiamo messo impegno,  e Cody non ha bisogno dell’ennesima rottura… Dall’altra è come se non aspettassi altro, e quando me ne accorgo mi faccio così schifo…

Noel si interrompe di colpo, ed Emily fa per avvicinarsi, per toccargli una spalla. Poi il ragazzo estrae velocemente il cellulare dalla tasca dei pantaloni, ed Emily vede che sta lampeggiando.

NOEL: E’ Hellen.

La ragazza guarda il bassista rispondere quasi con timore.

NOEL: Dimmi.

E in un attimo, Emily vede il volto di Noel sbiancare, assumere un’espressione di puro terrore mai vista prima.

NOEL: Come sarebbe…. Cosa è successo, Hellen? COSA E’ SUCCESSO!

Emily lo guarda, terrorizzata dall’ignoto.

NOEL: Ok aspettami lì….Arrivo subito. NON TI MUOVERE DA Lì, OK?

Il ragazzo chiude la chiamata, Emily si accorge che le sue mani tremano visibilmente.

NOEL: Cody è all’ospedale.




Shone e Phil vedono l’autista accostare davanti al loft.

PHIL: Chissà che fine hanno fatto tutti..

SHONE: Semplice: Liam sarà andato a casa con Jen e Noel con Emily.

Phil corruga le sopracciglia, mentre i due scendono dalla macchina.

PHIL: E da quando Noel sta con Emily?

SHONE: Ci sono rapporti che non si possono allentare. Giusto?

Phil si scurisce in volto, elude il discorso.

PHIL: Beh potevano avvisare, o rispondere al telefono…

SHONE: Phil, a proposito di prima…

PHIL: Non c’è nessun proposito, Shone. E’ venuta per un’intervista, se n’è andata dopo poco. Kathleen è fuori dalla nostra vita.

Shone lo prende per un braccio, gli impedisce di fare l’ultima rampa di scale.

SHONE: Davvero?

“Lasciami andare!”

I due si girano di colpo, mentre vedono l’agente incaricato alla sicurezza dell’abitazione trascinare giù una ragazzina minuta.

PHIL: Che succede, Joe?

JOE: Questa signorina si è intrufolata non so come, visto che Brendon è all’entrata da ore… Deve essere qui da oggi pomeriggio….

RAGAZZA: Esatto, ma in casa non c’era nessuno!

mandy

Joe la guarda, sogghignando.

JOE: Beh, ha ottenuto comunque quello che volevi. Ecco due membri degli Shameless. O il tuo cuoricino batte per uno degli assenti?

RAGAZZA: Non batte proprio per un cazzo di nessuno.

Shone alza le sopracciglia divertito, mentre la ragazza si aggiusta la giacca.

JOE: Senti ragazzina, modera il tono o…

RAGAZZA: O cosa? Mi sbatterai fuori? Non è quello che stavi già facendo?

Joe la guarda, punto sul vivo.

JOE: Lo stalking è perseguibile per legge, e tu stavi cercando di forzare l’entrata…

SHONE: Tutto per un autografo? Sono impressionato…

La ragazza gli rivolge uno sguardo di sufficienza.

RAGAZZA: Ma chissene frega degli autografi. Sono qui per incontrate lui.

Phil alza le sopracciglia, vedendo che la ragazza lo osserva con i suoi occhi azzurri penetranti. Sorride, ironico.

PHIL: Sono lusingato.

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RAGAZZA: E io sono tua sorella.

 

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6 Risposte a “2×09 – UNCONTAINABLE”

  1. Il dilemma è comprensibile, infatti è una cosa su cui, anche indirettamente, il triangolo punta; la tempistica. E’ vero che Kathleen ha conosciuto Phil poco dopo aver conosciuto Shone, ma diciamo che Phil non era nel momento migliore della sua vita, mentre Shone essendo molto più equilibrato si è esposto con più facilità. Phil aveva bisogno di tempo per sè e per risolvere i suoi problemi, e questo ha fatto sì che le cose si siano ridotte a come sono ora…
    Ally è la badass, leggo nei commenti che c’è un pò di odio colletivo :p
    Grazie per i commenti sulla musica, sono sempre ben accetti!

  2. Ok, iniziamo dal rancore di Liam per Taylor, come dargli torto, cornuto e maziato.
    – Come fa notare anche Jack, Phil è un po’ diciamo, stronzetto nei suoi confronti, sopratutto dopo le sue ultime vicissitudini.
    – Però quando Phil presenta Jack ad Emily è un tocco alla Damon, o almeno me lo ha ricordato parecchio 🙂
    – Mi chiedo chi sarà la prima testa tagliata da Kat?
    – Ally è tremendamente una testa di bipppp!
    – Se nel cuore di Noel, Hellen è al primo posto al pari della musica, mi dispiace per la ragazza, ma io non ci vedo nulla di male, mi sembra una cosa molto democratica!
    – Questa puntata mi ha posto un dilemma, quello che nei fumetti è il classico “what if”, ovvero, cosa sarebbe successo se Kat all’inizio di tutto, avesse incontrato prima Phil di Shoen? …Si sarebbero subito innamorati? Shoen a quel punto non avrebbe più potuto mettersi in mezzo, ma la band sarebbe sopravvissuta?
    – Bella la scelta di “Use somebody”, bel pezzo.
    – Ho trovato anche interessante il paragone con il nuoto, essendo uno dei miei sport preferiti 🙂
    – Bella la frase: E allora abbiamo perso entrambi” in tutto il discorso tra Kat e Phil.
    – Adorabile Noel che non può fare a meno di sdrammatizzare, come lo capisco 🙂
    – Dig!!!

  3. Hai percepito tutti i casini che verranno! Brava 😛
    Esattamente, Taylor è il primo amore di Liam. Non sappiamo ancora cosa ne farà il ragazzo di questo sentimento, però è vero, lui era molto innamorato di lei, e vedersela ripiombare così…
    Sono contenta che tu riesca a capire Kathleen, è un personaggio che sento molto vicino, soprattutto nelle ultime puntate, quindi mi dispiace quando non viene compresa :'(
    Ora ti aspetto anche per CrossRoads 🙂

  4. Oddio ahahahah fantastica la scena finale!! <>, quella ragazzina mi piace un sacco! non vedo l’ora di conoscerla e scoprire qualcosa in più! Per il resto, vedo molti guai all’orizzonte! Già solo il fatto che Cody sia all’ospedale… poi Liam e Taylor fotografati dal paparazzo, e Kat che scappa con la rabbia che le scoppia nel cuore. L’intervista però mi è piaciuta, cioè mi è piaciuta molto la prima risposta di Phil. Speravo che la conversazione potesse prendere una piega migliore, ma capisco che Kat sia troppo ferita da tutto ciò (chi non lo sarebbe?) ed è difficile far finta di niente…
    Povero anche Liam, con Taylor.
    Altra scena splendida: il concerto e il parallelismo Phil/Kat- Liam/Taylor. Taylor è proprio quel primo amore indimenticabile, eh?
    Difficile scordarsi di una così.
    Rimango in attesa del seguito!! ♥ ♪♪

  5. Ahahhahahah andava tutto bene fino all’ultima riga… Ma mica lo sappiamo se questa ragazza porterò guai, no?
    La famiglia di Phil in questa stagione è abbastanza presente, quindi non è da escludere un confronto con il padre 😉
    Sono contenta che tu sia confusa sui triangoli… L’intento era questo muahahahahha anche se credo che Shone ormai abbia in parte capito che Kathleen è interessata a Phil, lo dimostra la reazione che ha avuto…
    Taylor è tornata, e in ogni caso lei e Liam avevano bisogno di un confronto. Vedremo ora come evolveranno le cose 😉

  6. È successo. La fatidica frase “andava tutto bene fino all’ultima riga” e poi sbem: due colpi di scena!!!
    Giuro che se cody mi muore scendo in piazza! Ci manca solo questo!!!
    E poi la sorella di phil!! Wow!! Ie cose cje non ti aspetti! Dopo 3 righe la amo giá!! Me la immagino come maze di lucifer! Cazzuta! Per me sará troppo cartola visto il bel caratterino che ha. Poi immagino ci saranno momenti di commozione e lacrime a go go tra lei phil. Non vedo l’ora 😀
    Per il resto: che taylor non mi tocchi liam! Lasciamelo stare che ha giá abbastanza cose per la testa! Ci mancava solo taylor! Aaaaaaa
    Il triangolo hellen noel ed emily continua a regalarci emozioni. Mi sa che non deciderò mai chi shippare. Farò come katerina petrooova! XD
    Per non parlare di shone kathleen e phil. Questi triangoli saranno la mia rovina. Mi sa che pero’ al momento son più propensa per phil e kathleen. Alla fine si assomigliano molto e chissà che stando assieme non riescano ad essere uno la forza dell’altra. Fetremo!
    Ally puttana. Mi limito a dire questo!
    Cmq lo so… Sono masochista ma vorrei un bel face to face tra il papá di phil e lui. Magari davanti a una folla, tanto per fare più casino!
    Ma questi sono solo trip dettati dal mio cervellino malato ahahah

    Aspetto impaziente la prossima puntata!!!

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