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1×08 – HOLD IT AGAINST ME

Ed eccoci all’OTTAVA puntata di Second Chance! Ormai mancano ancora due episodi al finale di stagione…Voglio ringraziare tutti coloro che, commentando, hanno contribuito alla realizzazione di questo Spin Off! E’ un progetto che mi sta molto a cuore, perchè è il primo progetto che scrivo e ideo ora che sono un pò più “pratica” dei telefilm su carta, quindi tengo molto ai vostri pareri! Senza considerare che la storia è ancora molto work in progress e i vostri feedback sono più essenziali che mai! Se vi siete persi le puntate precedenti, potete recuperarle QUI

loft second chance

GIORNALISTA: ..Anthony May si trova ora nel carcere di New York, e non è possibile avere dichiarazioni. Da alcune fonti è però trapelato che l’uomo è ansioso di incontrare la stampa appena fuori dal carcere, il che dovrebbe accadere non più che tra qualche mese…

SHONE PROMO

Shone spenge di colpo la TV, disgustato. Si gira verso Phil, accanto a lui sul divano.

SHONE: Ne vogliamo parlare?

Phil alza le spalle, finge indifferenza.

3B PHIL3

PHIL: Non c’è molto da dire. Mi chiedo cosa vorrà mai raccontare lui.

Liam scende le scale del loft, vede i ragazzi sul divano.

LIAM: Ehi. Novità?

liam2

PHIL: Solo che il mio paparino non vede l’ora di raccontare che figlio degenere io si stato.

LIAM: Hai intenzione di trascinarlo in tribunale, nel caso?

PHIL: Vorrei solo che chiudesse quella cazzo di bocca per sempre.

Shone alza le spalle, riaccende la TV, fingendo sicurezza.

SHONE: Chi mai darebbe credito ad un personaggio con il passato di tuo padre…

LIAM: In ogni caso, io sto andando alla Shermann. Vorrei provare a recuperare i pezzi su cui avevo lavorato.

PHIL: Mi vesto e vengo con te. Shone?

SHONE: Sì, ho decisamente bisogno di occupare la mente…

Si interrompe di colpo, il telecomando in mano. Facendo zapping sono approdati sull’ennesimo Tg newyorkese.

GIORNALISTA: Siamo lieti di annunciare che il Rolling Stones è riuscito ad ottenere un’intervista esclusiva con Anthony May, il padre di Phil Harper, frontman del promettente gruppo di New Orleans, gli Shameless. Dalle prime indiscrezioni risulta che il giovane Harper, vero nome Phil May, sia stato un ragazzo violento, con diversi disturbi del comportamento…

Shone si gira di colpo verso Phil, si accorge che anche Liam ha fatto lo stesso.

PHIL: Spegni quel cesso di programma.

Non aggiunge altro, i due lo vedono andare al piano di sopra, il volto adombrato.




EMILY3

Emily si sveglia di colpo, avvampa quando si scopre nuda. Tira il lenzuolo per coprirsi, facendo girare Noel.

NOEL: Buongiorno…

NOEL NACED

EMILY: Devo.. Devo andare.

Noel si alza sui gomiti, la guarda mentre la ragazza si trascina l’intero lenzuolo, alla ricerca dei suoi vestiti, lasciandolo nudo. Emily si gira, lo vede, arrossisce ancora di più.

EMILY: Puoi… Puoi coprirti, per favore?

Noel alza un sopracciglio, divertito.

NOEL: E come? Mi hai strappato le lenzuola…

Emily glielo butta addosso, la biancheria indossata. Noel rimane a fissarla.

NOEL: Certo che questo pudore è un po’ fuori luogo, considerato che ieri sera…

Emily si gira di scatto, l’indica alzato.

EMILY: Alt. Ieri era ieri.

NOEL: Il che significa…?

EMILY: Il che significa che oggi siamo di nuovo una il manager dell’altro.

NOEL: Ah, vuoi mantenere tutto segreto. Perfetto.

Noel si alza, cerca i pantaloni, poi le sorride.

NOEL: E’ eccitante.

EMILY: No, è stato un errore…

NOEL: Che potrebbe ripetersi.

Emily gli sorride, ironica.

EMILY: No, non credo proprio.

NOEL: Perché? Non ti è piaciuto?

noel nacked

Emily rimane un attimo senza parole, poi scuote la testa.

EMILY: Non è quello il punto…

NOEL: E allora?

EMILY: E’ sempre il solito discorso..

NOEL: Già, e pensavo ti averti insegnato qualcosa.

Emily lo guarda, un sopracciglio alzato.

EMILY: Cosa?

NOEL: Che seguire i propri istinti può essere divertente. Molto divertente. Almeno, così mi è sembrato considerati i tuoi…

Emily lo colpisce con un cuscino, mancandolo. Il cuscino va a colpire la cassettiera, rovesciando a terra alcune cose, tra cui una cornice. Emily vede il ragazzo cambiare espressione, farsi serio mentre si china per raccogliere tutto. Istintivamente lo va ad aiutare.

EMILY: Scusa, mi dispiace…

L’occhio le cade sulla cornice, e la foto che contiene.

EMILY: E lei chi è?

Noel copre subito la foto, la ragazza si accorge che il volto del ragazzo è diverso, ora.

NOEL: Nessuno…

EMILY: Dai, chi è?

NOEL: Non sono affari tuoi.

Il modo in cui Noel le risponde è perentorio, per un attimo Emily ne è intimidita. Poi Noel cerca di ritrovare il suo naturale atteggiamento.

NOEL: Allora… Esco prima io? Non vorrai che qualcuno possa pensare che sei venuta a letto con me…

Emily si sforza di sorridere, ma il turbamento per la risposta del ragazzo non l’abbandona nemmeno una volta rimasta da sola.



Phil si sciacqua di nuovo la faccia, cercando di ritrovare la calma. Il primo impulso è quello di prendere a pugni il muro, frantumare lo specchio che gli restituisce il suo volto come lo ha imparato a conoscere. Spaesato, esausto, dolorante. Ripensa a suo padre, alla persona che è stata, alle botte prese e alla madre che lo abbandona a lui, lasciandolo da solo con quel mostro, fino a quella sera…. Mentre i ricordi tornano alla mente, Phil decide che c’è solo un modo per scacciarli. Dai jeans appena indossati estrae la cocaina comprata da Gregor.

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NEW ORLEANS, DIECI ANNI PRIMA

La polizia aveva accompagnato Phil fino al portone, poi il ragazzo, tra i poliziotti, aveva aspettato che il padre si decidesse ad aprire la porta. Dopo poco Anthony May si era eretto in tutta la sua mole, guardando i poliziotti con un ghigno sarcastico.

ANTHONY: Che cazzo volete?

Anthony May

POLIZIOTTO: Abbassa i toni, May. Abbiamo trovato il sangue del tuo sangue a fare quello che alla vostra famiglia riesce meglio.

ANTHONY: Fottere qualche pezzo di merda?

POLIZIOTTO: Rubare.

Phil era rimasto in silenzio, lo sguardo basso, non per vergogna ma per rabbia. Aveva bisogno di quei soldi, per permettersi di comprare un microfono e una batteria a Shone. Era da mesi che avevano deciso di formare una band, ma non avevano gli strumenti necessari per provare. Era parecchio difficile suonare senza niente.

ANTOHNY: E c’è riuscito?

POLIZIOTTO: Siamo arrivati prima.

ANTHONY: Ah, bella sfiga.

L’altro poliziotto, una donna, lo aveva guardato, dura.

POLIZIOTTA: Stai attento a quello che fai, May. Potrebbero toglierti la custodia del ragazzo…

Candice

ANTHONY: Sono qui che tremo di paura. Il ragazzo ha quindici anni, non ha più bisogno della tetta da latte. E poi chi può saperlo, se è veramente mio?

Il poliziotto aveva guardato Anthony May con disgusto, mentre la poliziotta gli aveva rivolto parole di disprezzo.

POLIZIOTTA: Per questa volta non abbiamo preso provvedimenti, è la prima volta che capita e…

POLIZIOTTO: Un’opportunità se la meritano tutti.

POLIZIOTTA: Con un padre come te…

ANTHONY: Non usare quel tono con me, puttanella.

Il poliziotto aveva immediatamente avvicinato la mano alla fondina.

POLIZIOTTA: Non devo ricordarti che le offese a pubblico ufficiale…

Anthony May aveva fatto un sonoro rutto, prima di prendere Phil per il retro della maglia.

ANTHONY: Ecco cosa penso dei pubblici ufficiali. Ora, se volete scusarmi, devo dare una lezione a mio figlio.

Anthony aveva chiuso la porta, Phil si era scrollato di dosso la sua presa non appena chiusa la porta. Si era girato, sicuro che suo padre gli avrebbe detto qualcos’altro, invece un destro gli si era schiantato sul naso, facendolo immediatamente sanguinare.

ANTHONY: Avevo proprio bisogno di una testa di cazzo in casa… Una notte in galera non ti avrebbe fatto male, che dici?

Phil aveva mantenuto le mani premute sul naso, per cercare di fermare l’emorragia. Anthony May lo aveva guardato, infine aveva sputato in terra.

ANTHONY: Sei veramente una ragazzina. Non sei sicuramente mio figlio. D’altra parte, tua madre era una puttana…

Phil gli aveva tirato un pugno, che aveva scosso May, facendolo vacillare. L’uomo lo aveva guardato, sorridendo beffardo.

ANTHONY: Oh-o, siamo diventati uomini di colpo? Vuoi fare a botte con me, stronzetto? Non chiedevo di meglio.

Phil aveva visto il padre slacciarsi la cintura, ma era stato più veloce. Aveva quindici anni, ed era arrabbiato, arrabbiatissimo. Lo aveva colpito forte, allo stomaco, poi alle gambe, fino a farlo cadere a terra, intontito dall’alcol. A quel punto aveva colpito, colpito ancora, e ancora, e ancora, finché sul pavimento non era rimasto altro che sangue.




MIRANDA: Shone! Tesoro, è pronto a tavola!

Shone aveva raggiunto la cucina, chiedendosi che fine avesse fatto Phil. Dovevano ritrovarsi nel pomeriggio davanti alla scuola, per cercare altri membri per la band, ma Shone si era ritrovato ad aspettarlo per ore, senza un seguito. Pensava ancora che quel ragazzo fosse strano, se ne stavano in silenzio per la maggior parte del tempo quando erano in sala prove, quasi ignorandosi durante le ore scolastiche per poi ritrovarsi nella palestra, con quegli strumenti datati, a provare cover di band che a Phil piacevano, a Shone un po’ meno. Quella musica arrabbiata che piaceva a Phil gli serviva solo per fare pratica con la batteria, ma non la sentiva davvero sua. Shone preferiva le canzoni allegre, quelle che ti incitavano ad andare avanti nonostante tutto, non quelle che esprimevano solo rabbia e disperazione. Eppure, seppur lentamente, si stava accorgendo che lui e Phil stavano creando un qualche tipo di rapporto, diverso da tutti quelli mai avuti prima; attraverso i silenzi, e la musica, Phil gli parlava. Era assurdo da pensare, e tantomeno da dire ad alta voce, ma Shone sentiva  che il ragazzo stava cominciando a considerarlo un amico.

Si era seduto a tavola, Miranda gli aveva porto il piatto, mentre Sam, il padre, si accomodava il tovagliolo sulle gambe.

padre shone

SAM: Come è andata oggi a scuola?

SHONE: Oh, come al solito.

SAM: E il gruppo?

Shone aveva nuovamente alzato le spalle.

SHONE: Sempre al solito.

Sam aveva fatto per aggiungere qualcosa, ma il campanello li aveva interrotti.

MIRANDA: Chi può essere a quest’ora?

Nonostante lo stupore, era andata ad aprire. Poi aveva urlato. Shone e Sam avevano visto la stessa cosa che aveva fatto inorridire la madre. Phil era sulla soglia, completamente sporco di sangue.



MIRANDA: Sembrava una scena da film horror…

SAM: Pensi che dovremmo chiamare la polizia?

Miranda aveva guardato il marito, dubbiosa. Avevano aiutato Phil a pulirsi, scoprendo che il sangue non era solo suo, ma anche del padre, con cui il ragazzo aveva fatto a botte. Gli avevano dato qualcosa da mangiare e poi assicurato che per quella notte poteva restare lì.

MIRANDA: Spero che l’abbia ucciso. E in ogni caso, non credo sia giusto farlo tornare da quel mostro.

SAM: Miranda…

L’uomo aveva guardato la moglie, sapendo cosa la donna stava per proporgli. Miranda era assistente sociale non solo di professione, ma quasi per vocazione.

MIRANDA: Non può rimanere in quella casa.

SAM: Pensi che invece prenderlo in casa nostra sia più sicuro? Intendo per noi. E’ chiaro che il ragazzo non ha avuto un’infanzia facile, ma è violento, Miranda. Molto.

MIRANDA: Questo perché non ha mai avuto un insegnamento alternativo.

SAM: E vorresti darglielo tu?

MIRANDA: Siamo l’unica opportunità che ha.



Phil aveva sentito tutto, pur facendo finta di dormire. Shone, steso accanto a lui, non aveva contenuto l’entusiasmo.

SHONE:E così pare che starai qui.

Phil aveva risposto, senza schiudere gli occhi.

PHIL: Tuo padre non mi vuole.

SHONE: Non è che non ti vuole, è che…

Shone non aveva terminato la frase, dubbioso. Dopo poco, si era steso supino.

SHONE: E comunque, in casa comanda mia madre. E’ meglio che cominci ad abituartici.



NEW YORK, OGGI

shermann

Liam fa per entrare nella sala registrazioni, ma vede Bret Shermann fargli segno di rimanere fuori.

LIAM: Che succede?

Shone guarda il ragazzo senza capire, mentre Phil scrolla le spalle.

PHIL: Ci hanno già rimpiazzato, a quanto pare. C’è un altro gruppo all’interno.

Liam si avvicina al vetro, intravede Duncan.

LIAM: Sì, l’altro gruppo emergente. Stanno già registrando, hanno fatto in fretta..

PHIL: Mentre noi abbiamo perso le uniche canzoni che avevamo.

Liam guarda Phil, dispiaciuto.

LIAM: Mi dispiace ragazzi..

SHONE: Tranquillo, non è colpa tua. E poi noi non siamo stati molto collaborativi ultimamente, giusto?

Shone guarda Phil, un’intuizione che ha paura sia realtà comincia a prendere forma nella sua testa. Conosce Phil troppo bene per non riconoscere dei comportamenti tipici del ragazzo.

PHIL: Sì beh, vediamo di trovarle.

Liam annuisce, si dirige nella saletta dove ha lavorato l’ultima volta.

LIAM: Sono sicuro di averle lasciate qui..

Phil lo segue, ma Shone lo blocca, prendendolo per un braccio.

SHONE: Che cazzo stai facendo?

Phil si gira, lo guarda scocciato.

PHIL: Cosa?

SHONE: Ti sei fatto, Phil.

Phil alza le sopracciglia, ridendo.

phil sguardo (2)

PHIL: Ehi amico, ti senti bene? Solo perché sono un po’ strano non significa che abbia tirato. Non so se te ne sei accorto, ma non è stato un grande risveglio stamattina..

SHONE: Io lo capisco, ok? Ma non è questo il modo di reagire…

PHIL: E che ne sai tu del modo di reagire? Hai mai avuto problemi tu, Shone?

Shone lo guarda, serio.

SHONE: Non tutti quelli che hanno problemi si drogano.

Phil gli si avvicina, arrabbiato.

PHIL: Allora forse dovreste cambiare cantante.

SHONE: Forse dovremmo, considerati i problemi che ci crei.

Liam esce dalla saletta, vede i due amici poco distanti, che si guardano infuriati.

LIAM: Ehi, che succede?

PHIL: Ti fa comodo pensarla così, vero Shone? Ma la verità è che in cambio di una scopata ci hai sputtanato tutti.

Shone lo guarda, Liam lo vede arrabbiato come non mai.

SHONE: Chi ti dice che è stata lei?

Phil pensa per un attimo di dirglielo, di raccontargli tutto quello che lui e la ragazza si sono detti davanti al Discover, della confessione di Kathleen. Poi decide di testarlo.

PHIL: Lo dico io. Non basta più?

Shone rimane in silenzio, i pugni stretti.

SHONE: Considerati i tuoi ultimi comportamenti, no.

shone parla serio

Phil lo guarda, si allontana progressivamente. Alla fine fa un sorriso amaro.

PHIL: Fantastico. Appurato che qui nessuno si fida di me, direi che posso anche andarmene.

LIAM: Phil, aspetta!

I ragazzi vedono Phil allontanarsi lungo il corridoio, non fanno in tempo a fermarlo.

Liam guarda Shone, senza capire.

LIAM: Che cosa succede?

Shone fa per parlare, poi apre le braccia, esausto.

SHONE: Succede che sta andando tutto a puttane, Liam. Cerchiamo queste stramaledette canzoni.



loft second chance

NOEL: Se ne sono andati!

Emily scende lentamente le scale, mentre Noel, seduto al tavolo, scoppia a ridere.

NOEL: Non c’è nessuno. Ora se non ti dispiace, mi vestirei anche io..

EMILY: No, aspetta ancora un po’. Non vorrei che arrivassimo insieme…

NOEL: Si direbbe quasi che ti vergogni.

Emily ci mette un attimo a risponder, vede Noel fare un sorriso amaro.

NOEL: Lo capisco. D’altra parte, chi sarebbe fiero di frequentare uno come me?

EMILY: Noel..

Il ragazzo si gira, ormai sulle scale.

NOEL: Tranquilla, davvero. Non sei la prima.

Lo vede risalire le scale, non fa in tempo a fermarlo che il cellulare, vibrando, la distrae.

EMILY: Pronto?

“Pronto, signorina Moss? La chiamo dagli uffici della Shermann. Abbiamo trovato qualcosa che probabilmente appartiene agli Shameless.”




discover

KATHLEEN4

Kathleen guarda ancora un attimo l’entrata del Discover, poi fa per tornare in macchina.

ALLY: Ehi, Kat!

ALLY

Kathleen si gira, vede l’amica avvicinarsi a lei, sorridente.

ALLY: Pensavo non venissi più, considerato l’orario..

KATHLEEN: Infatti credo che… Me ne tornerò a casa.

Ally la guarda, poi annuisce, comprensiva.

ALLY: Ancora per la storia degli Shameless?

Kathleen si stringe nelle spalle.

KATHLEEN: Non voglio più avere a che fare con questa storia. Ma so che deluderò Matt e…

ALLY: Che probabilmente perderai la posizione privilegiata che hai.

Kathleen guarda la ragazza, non aggiunge altro. Ally le si avvicina, le braccia conserte.

ALLY: Sei a un passo dal diventare una giornalista con uno stipendio fisso e un contratto assicurato.. Insomma, basta servizi da freelance e aerei all’ultimo minuto! E’ l’occasione per dare una stabilità alla tua vita, e ci stai rinunciando per cosa? Per Shone West?

KATHLEEN: Lo trovi così stupido?

Ally la guarda, fa una smorfia dispiaciuta.

ALLY: Beh, personalmente, sì. Poi magari West sarà l’uomo della tua vita, ma… Sei troppo vicina all’obiettivo per lasciar perdere. Se è veramente innamorato… Aspetterà.

KATHLEEN: Se scrivo ancora sugli Shameless tradirò la sua fiducia.

ALLY: Allora diglielo. Digli che hai scritto tu l’articolo.

KATHLEEN: Ma mi odierà! Mi odierà perché sto distruggendo il gruppo e…

ALLY: Se non lo farai tu, lo farà qualcun altro, Kathleen.

Kathleen guarda Ally che le sorride, amichevole.

ALLY: Parliamoci chiaro. Sono un gruppo di ragazzi giovani, carini, che piacciono al pubblico, soprattutto femminile. Oltre ai giornali come il nostro, anche quelli di gossip cominceranno ad interessarsi a loro, e… Direi che la vita di Phil May si presta bene ai pettegolezzi, no? Non oso immaginare gli altri.

Kathleen guarda Ally, poi scuote la testa.

KATHLEEN: Ma..

ALLY: Quello che sto cercando di dirti è che siamo nel giro da più tempo di loro. La stampa è fatta così, e solo chi riesce a sopravvivere emerge. Dovranno abituarsi ai paparazzi, ai segreti spiattellati e… Shone ha sempre saputo che sei una giornalista. E tu hai sempre saputo cosa volevi. Non lasciarti influenzare adesso.

Kathleen rimane in silenzio, mentre si ricorda tutti i sacrifici fatti per entrare al Discover, tutto quello che è successo con la sua famiglia, i pranzi saltati, le chiamate rimandate, il rapporto sempre più labile con il fratello. Tutto per un posto in quel giornale.  Ally sembra leggere i suoi pensieri, perché le appoggia una mano sulla spalla, facendole un piccolo sorriso.

ALLY: Vai a casa per oggi. Non dirò a Matt che sei passata.

Kathleen le sorride, riconoscente.

KATHLEEN: Grazie.

ALLY: Di nulla.

Kathleen sale in macchina, vede Ally allontanarsi sempre di più dallo specchietto retrovisore. Poi decide di prendere la strada per il loft degli Shameless.




shermann

Emily vede Phil avviarsi velocemente fuori, lo blocca per un braccio.

EMILY: Ehi ehi… Dove stai andando?

PHIL: A casa. Devo dirti anche tutte le volte che vado in bagno?

Emily lo guarda, seria, senza lasciare la presa dal suo braccio.

EMILY: No, ma se vuoi uscire credimi, questa non è la strada migliore. Là fuori è pieno di paparazzi.

Con un gesto della testa invita il ragazzo a seguirla.

EMILY: Ti chiamo un taxi, lo prenderai dalla strada sul retro…

Il ragazzo segue Emily, la vede comporre il numero del taxi, poi riagganciare. Rimane accanto a lui, vicino alla porta a vetri, in attesa della macchina.

PHIL: Perché?

Emily si gira verso di lui, senza capire.

EMILY: Cosa?

PHIL: Perché hai accettato d rappresentarci? Considerati i nostri problemi, o sei masochista oppure…

EMILY: Oppure ho decido di dare fiducia a qualcuno, per una volta nella mia vita.

Phil rimane in silenzio, mentre il taxi si parcheggia poco lontano dall’ingresso. Phil guarda la ragazza, perché la fiducia è tutto quello che ha sempre voluto, ma è anche quella che hanno tradito le persone a lui più vicine.

PHIL: Credo tu abbia deciso di dare fiducia al gruppo sbagliato.

Emily lo guarda, preoccupata, ma Phil non aggiunge altro, sale sul taxi.

TASSISTA: Dove andiamo?

PHIL: In aeroporto.



 

Liam si mette le mani in testa, disperato.

LIAM: Qualcuno le ha prese.

Shone si gira verso il ragazzo.

SHONE: Cerchiamo di non assumere questo atteggiamento da perseguitati che, come abbiamo visto, non è utile a nessuno..

SUSAN: Ehi, ragazzi.

SUSAN

Susan guarda i due, sorridente. Sia Shone che Liam la salutano.

SUSAN: Hai trovato quello che cercavi, Liam?

Liam scuote la testa, tentando di mostrarsi tranquillo.

LIAM: No ma.. Sono fiducioso.

Shone gli sorride, alzando il pollice. Emily arriva verso di loro, sorridente.

EMILY: Ecco dove eravate!

Liam la guarda eloquente, mentre Susan si gira verso la ragazza, allegra.

SHONE: Veramente siamo noi che stavamo cercando te, dov’eri stamattina?

Liam guarda il batterista, che però travisa il messaggio. Guardandoli alternativamente, fa una smorfia.

SHONE: Beh, sono felice che tutti possano avere una relazione tranne me. E quindi state assieme?

Emily avvampa, mentre Liam si affretta a negare.

LIAM: No, non era con me…

SHONE: E allora con chi…?

SUSAN: Già, con chi?

Mentre Susan si gira verso la ragazza Liam fa un gesto a Shone, che finalmente coglie.

EMILY: Beh, non credo sia importante…

LIAM: Non troviamo le canzoni.

Emily lo guarda, annuendo.

EMILY: Mi hanno chiamato dalla segreteria, dicono che hanno trovato dei fogli che ci appartengono. Credo che siano le canzoni.

Liam si apre in un sorriso, preso da uno slancio di gioia l’abbraccia. Emily scoppia a ridere, vede anche Shone ritrovare il suo abituale sorriso, e si dice che Phil si sbaglia. Ha fatto bene a investire su di loro.

LIAM: Andiamo subito! Shone, vieni con me?

Il ragazzo annuisce, e i due spariscono nei corridoi della Shermann. Emily li guarda allontanarsi, sorridendo.

SUSAN: Sono curiosa.

Emily si volta, vede Susan guardarla incerta.

SUSAN: Se non è Liam… Chi potrebbe essere?

EMILY: Beh, non è detto che sia per forza uno del gruppo…

SUSAN: Andiamo Emily…Come farebbe altrimenti Liam a saperlo? Non mi dire che te la fai con Phil Harper!

Emily scuote la testa, sentendosi suo malgrado in colpa.

EMILY: Io e Liam siamo amici… Gli racconto le cose, ma questo non vuol dire che…

In quel momento, nella Shermann entra Noel. Emily si volta a guardarlo, e Susan se ne accorge. Ma il ragazzo non saluta nessuna delle due, ancora toccato per quanto dettogli dalla ragazza poco prima, le rivolge uno sguardo fugace. Emily fa per seguirlo.

EMILY: Noel…

SUSAN: Non ci credo!

Emily si gira, mentre il ragazzo sparisce nei corridoi. Susan la guarda, disgustata.

SUSAN: Sei andata a letto con Noel!

susan sconvolta

EMILY: No, cosa stai…

SUSAN: Risparmiati le scuse, te lo si legge in faccia.

Emily si zittisce, senza sapere cosa rispondere. La ragazza continua, arrabbiata.

SUSAN: Tra tutti quelli che c’erano, dovevi scegliere proprio quello con cui sono stata io. E dopo averlo insultato più e più volte!

Susan la guarda ancora un attimo, Emily ne legge tutto il disprezzo.

SUSAN: Sei solo un’ipocrita, Emily. Dovresti vergognarti.

Poi la ragazza si allontana velocemente, per impedire a Emily di vedere le sue lacrime di rabbia.





Liam e Shone ritornano verso le sale di registrazioni, le canzoni in mano.

SHONE: Visto, alla fine le avevi lasciate in saletta, e la donna delle pulizie le ha prese…

Liam sorride, ancora incerto.

LIAM: Sì ma.. Sono passati giorni…

SHONE: Probabilmente non hanno capito subito che fossero le nostre. E a nessuno è venuto in mente di chiedere. Non siamo stati molto professionali, in questi giorni…

Liam lo guarda, di sottecchi.

LIAM: Ti riferisci a Phil?

SHONE: Io… Sì, anche.

LIAM: Shone, che sta succedendo? Se Phil è nei guai, di nuovo… Devo saperlo.

Shone guarda l’amico, ancora una volta lo invidia per il suo carattere pragmatico e deciso. Liam troverebbe una soluzione, lo sa. E’ in grado di gestire Phil meglio di lui, eppure… Non può farlo. Non può tradirlo.

SHONE: No, è tutto apposto. Solo… Qualche divergenza di opinioni.

LIAM: Per Kathleen?

Shone non fa in tempo a rispondere, vede Noel raggiungerli. Il bassista li guarda perplesso, in risposta Liam alza i fogli.

LIAM: Abbiamo le canzoni!

Noel sorride, entusiasta.

NOEL: Pensavo che le buone notizie non fossero più affare degli Shameless!

I tre si sorridono, poi una voce li interrompe.

DUNCAN: Ed ecco il gruppo più affermato della Shermann!

DUNCAN 2

I tre si girano, vedono Duncan con il suo gruppo, dietro di loro Shermann.

SHERMANN: Ragazzi, buonasera… Noi ci vediamo domani.

Bret Shermann
Bret Shermann

Duncan annuisce, mentre i tre salutano Bret Shermann con un sorriso.

LIAM: Ho visto che state registrando…

DUNCAN: Sì, Shermann vuole fare uscire un CD con delle cover e due pezzi nuovi.

NOEL: Cavolo, uscirete prima di noi allora!

Duncan fa un sorriso storto, finge modestia.

DUNCAN: A quanto pare… Ma sono sicuro che presto ci raggiungerete.

Noel sorride, ottimista.

NOEL: Puoi dirlo forte.

Duncan sorride e si allontana, mentre Shone lo guarda dubbioso.

SHONE: Non mi piace.

Noel guarda i due, confuso.

NOEL: Perché?

SHONE: E’ strano.

NOEL: Ultimamente sei fuori fase, amico. Vedi intrighi dappertutto.

Liam non commenta, anche se ha la stessa impressione di Shone. Il batterista, invece, pensa che Noel abbia ragione.

SHONE: Sì, infatti se non avete più bisogno di me…

LIAM: Tranquillo, ce ne torniamo a casa. Tutti e tre. Andiamo a dare a Phil la bella notizia!




areoporto new york

Phil guarda i voli per New Orleans, la testa verso i tabelloni in continuo aggiornamento. Rimane per un attimo in silenzio, chiedendosi chi lo aspetta a casa. Miranda, Sam. I genitori di Shone. Alla fine lo sa, rimangono i genitori del suo amico, non i suoi, nonostante siano la cosa più simile ad una famiglia. Ma non è la sua, per quanto gli sia piaciuto crederlo. Lui non ha nessuno. Gira su sé stesso, torna alla piazzola dei taxi, pronto a tornare al loft.




NEW ORLEANS, NOVE ANNI PRIMA

Phil aveva guardato Shone, accanto a lui sul marciapiede, entrambi si stavano dirigendo verso la casa del batterista che era diventata anche quella di Phil, da quasi un anno.

SHONE: Quindi che ne pensi?

PHIL: Boh.

Shone aveva guardato l’amico, chiedendosi quando avrebbe cominciato a parlare davvero con lui. Certo, in quell’anno il ragazzo si era aperto più di quanto aveva mai fatto, ma c’era ancora una parte di Phil che a Shone rimaneva impenetrabile.

SHONE: A me Jack sembra simpatico.

PHIL: Sì, ma con la chitarra ci sa fare quanto me. E’ più bravo l’altro, indubbiamente.

Shone aveva sgranato gli occhi.

SHONE: Noel?

PHIL: Sì, il biondo. Lui mi piace.

SHONE: Guardava troppo Linda, per i miei gusti.

Phil aveva alzato gli occhi al cielo; Shone usciva con Linda da cinque mesi, ma a lui quella ragazza non piaceva.

PHIL: Forse era Linda che guardava lui.

SHONE: Cosa vorresti dire?

Phil si era stretto nelle spalle, indeciso se parlare o meno.

PHIL: Guarda anche me.

SHONE: Beh, quello è un altro discorso.

Phil si era girato verso l’amico, sorpreso del suo tono calmo.

PHIL: E perché?

Era arrivato il turno di Shone di tacere. Non poteva certo dire a Phil che aveva conosciuto Linda solo perché la ragazza voleva essere presentata a Phil, e poi ci si era fidanzato. Sapeva che Linda avrebbe sempre avuto una cotta per Phil, ma sapeva anche che l’amico non lo avrebbe mai tradito. C’era un patto non scritto tra loro, che superava forse quelli di sangue. Erano amici.

SHONE: Dobbiamo parlare di Linda proprio oggi?

PHIL: Perché no.

SHONE: Perché abbiamo appena trovato gli altri due membri della band, e perché è il tuo compleanno.

Phil gli aveva rivolgo un debole sorriso.

PHIL: Muoio dalla voglia di festeggiare.

Shone gli aveva risposto, le chiavi nella toppa di casa.

SHONE: Forse tu no…

Aveva aperto la porta, e Phil si era trovato davanti Miranda e Sam che lo aspettavano, di fronte a loro una torta al limone, la preferita di Phil.

SHONE: …Ma mamma sicuramente sì.

Phil era rimasto senza parole, perché era il primo compleanno che festeggiava da quando sua madre se n’era andata, sei anni prima. Aveva guardato Miranda, che gli sorrideva, e per la prima volta aveva sentito gli occhi farsi umidi.




Colonna Sonora – Let Go (2 scene)

Poche ore dopo, Phil stava aiutando Miranda a sparecchiare.

PHIL: Grazie, davvero.

MIRANDA: Di cosa, Phil? E’ il tuo compleanno…

PHIL: Non è così scontato…

MIRANDA: Non dire sciocchezze. Compi sedici anni, è un momento importante. Ora dovrai pensare a prendere la patente, e…

Phil aveva guardato la donna, impegnata a lavare i piatti. Con un enorme sforzo, aveva fatto la domanda che da qualche mese gli girava per la testa.

PHIL: E se volessi… Emanciparmi?

Miranda si era girata, dubbiosa.

MIRANDA: Intendi da…

PHIL: Da mio padre, sì.

MIRANDA: Beh, è un procedimento piuttosto lungo, ma…

PHIL: Credi che potrei farlo?

Miranda lo aveva guardato, dopo poco aveva annuito.

MIRANDA: Sì, potresti.

PHIL: Tu mi..

MIRANDA: Ti aiuterei, certo Phil. Puoi contare su di me.

PHIL: E… Potrei cambiare cognome?

MIRANDA: Certo… Vorresti prendere il cognome di tua madre?

Phil aveva fatto uno sforzo immane per pronunciare quella frase.

PHIL: Sì. Ma… Della mia mamma adottiva.

Miranda Harper lo aveva guardato, inizialmente senza capire. Poi lo sguardo le si era fatto sfocato, gli occhi umidi.

MIRANDA: Harper?

PHIL: Se vuoi..

Miranda si era avvicinata al ragazzo, lo aveva abbracciato, e per la prima volta dopo tanto tempo Phil si era sentito amato.

MIRANDA: Sì, voglio.




NEW YORK, OGGI

loft second chance

Kathleen suona alla porta del loft, torturandosi le mani. Non sa ancora cosa dirà, ma sa che deve farlo. Quando la porta si apre, si trova davanti lui.

PHIL: Ciao.

Kathleen lo guarda, poi abbassa lo sguardo, colpevole.

KATHLEEN: So che non dovrei venire qui, sei stato piuttosto chiaro, ma ho bisogno di parlare con Shone e…

PHIL: Arriverà a momenti.

Phil si sposta per farle spazio, Kathleen lo guarda dubbiosa, poi entra.

KATHLEEN: Parlo con lui e me ne vado…

PHIL: Grazie.

Kathleen si gira di colpo, lo guarda senza capire.

PHIL: Sia chiaro, questo non vuol dire che io mi rimangi tutto quello che ti ho detto. Ma… Mi hai avvisato che avevano trovato mio padre, quindi…

KATHLEEN: Lo hai … Detto a Shone?

Phil la guarda, capisce che si riferisce all’articolo scritto dalla ragazza su di lui.

PHIL: No.

KATHLEEN: Perché?

Phil la guarda, sgranando gli occhi.

PHIL: Sei.. Incredibile, Morgan. Invece di ringraziarmi per non averti sputtanato…

phil sorpreso

KATHLEEN: Sono una giornalista, Harper, mi piace capire il perché delle cose.

Phil la guarda, per un attimo la ringrazia per averlo continuato a chiamare con il cognome di Miranda. Poi rimane in silenzio, sente di nuovo una connessione strana, vede in quella ragazza del dolore, eppure non ne trova la causa. E’ la medesima sensazione che ha Kathleen, ma nessuno dei due lo esterna. Rimangono in silenzio, poi Phil fa un sorriso ironico, interrompe la connessione di sguardi.

PHIL: Perché gli piaci.

KATHLEEN: A Shone?

PHIL: A chi altro?

Kathleen lo guarda, poi fa un piccolo sospiro.

KATHLEEN: Dimmelo tu.

kathleen sguardo phil

Phil rimane per un attimo in silenzio, e l’impulso sarebbe quello di avvicinarsi alla ragazza, di baciarla, poi di mandarla via, perché prova sensazioni contrastanti, perché non la capisce e al contempo ci riesce, perché lo attrae ma lo allontana con le sue azioni, ma non ha tempo di fare nulla, la porta si apre e i ragazzi entrano in casa.

NOEL: Grosse novità…

Noel si blocca, mentre Kathleen si gira verso di loro, guarda Shone e il ragazzo guarda lei.

KATHLEEN: Ciao a tutti… Shone, vorrei parlarti.

kat dubbiosa

Shone cerca di mostrarsi indifferente, ma non gli riesce.

SHONE: Di cosa?

KATHLEEN: Della verità.



shermann

DUNCAN 2

Duncan fa per lasciare la Shermann, il taxi davanti all’entrata lo aspetta. Quando passa davanti alla reception, riconosce la chioma di Susan.

DUNCAN: Ehi, Susan!

Quando la ragazza si gira, Duncan si accorge che sta piangendo. Subito le si fa vicino, protettivo.

DUNCAN: Ehi, che succede?

Susan scuote la testa, singhiozzando.

susan cry

SUSAN: Io sono… Così stupida…

Duncan la guarda, poi reagisce, pratico.

DUNCAN: Su, andiamo.

Susan lo guarda, confusa.

SUSAN: Dove?

DUNCAN: Ti porto fuori a cena.




loft second chance

EMILY

Emily entra al loft poco dopo che Shone e Kathleen sono saliti in camera. Phil e Noel sono spariti, in cucina è rimasto solo Liam, la testa china sulle canzoni.

EMILY: Rilassati ogni tanto.

Liam alza la testa, la guarda accennando un breve sorriso.

LIAM: Già, dovrei.

Emily sorride a sua volta, poi si guarda intorno in cerca di Noel. Liam lo nota, sorride.

LIAM: Noto una certa influenza nelle tue parole.

Emily lo guarda, di colpo imbarazzata.

EMILY: In che senso?

LIAM: Beh, è una frase tipica di Noel.

EMILY: Sì io… Insomma, non è niente di serio, io e Noel non abbiamo niente in comune, ma forse ho sbagliato il modo di dirglielo…

emily parla2

LIAM: Noel ci è abituato. Non è la prima volta che gli danno dello stronzo superficiale. E per molti versi lo è.

liam sorride e parla

Emily guarda il ragazzo, seria.

EMILY: Immagino che stia arrivando un “ma”.

Liam fa un leggero sorriso, si stringe nelle spalle.

LIAM: Sta arrivando, ma non so quanto sia in grado di argomentarlo. Noel è… Molto chiuso. Lo è sempre stato. Io poi suono con gli Shameless da nemmeno tre anni, quindi non so dirti molto… Shone e Phil lo conoscono più di me.

EMILY: Però sai che c’è di più .

LIAM: C’è quasi sempre di più… Le persone trasparenti si riconoscono subito. E lui non lo è.

EMILY: E tu?

Liam la guarda, poi sorride.

LIAM: Sono sicuramente il più trasparente qui dentro.

EMILY: Non è una risposta.

LIAM: Te compresa.

Emily rimane in silenzio, mentre Liam torna a guardare le canzoni.

LIAM: Comunque credo sia in camera.

Emily guarda un’ultima volta il chitarrista, poi annuendo si dirige al piano superiore.




Colonna Sonora- Hold It Against Me (fino alla fine)

KATHLEEN: Ho scritto io quell’articolo.

Shone si gira di colpo, la porta appena chiusa. Guarda Kathleen, senza sapere cosa dire. Non credeva che la ragazza fosse andata lì a dirgli questo.

SHONE: Mi hai detto…

KATHLEEN: So cosa ho detto e… Mi dispiace.

SHONE: Di cosa, esattamente?

KATHLEEN: Di averti mentito.

Shone scuote la testa, sbalordito.

SHONE: Io… Mi fidavo Kathleen. Mi fidavo di te, ho… Ho litigato con Phil per te!

Kathleen lo guarda, scuote la testa, dispiaciuta.

KATHLEEN: Io…

SHONE: Aveva ragione Phil. Sei venuta a letto con me per…

KATHLEEN: No. Non puoi pensare questo. Tu mi piaci…

SHONE: Sì, come molti altri…

KATHLEEN: Come puoi dire una cosa del genere?

kat seria2

Shone alza lo sguardo, Kathleen non lo ha mai visto così arrabbiato.

SHONE: E allora guardami in faccia e dimmi che in questa casa sono l’unico per cui provi qualcosa.

Kathleen fa per parlare, poi decide di non mentire più.

KATHLEEN: Sono due sentimenti… Non c’entra niente.

SHONE: Già, ma nemmeno noi due c’entriamo niente.

shone parla

Shone apre la porta, deciso.

SHONE: Addio, Kathleen.

Kathleen guarda Shone, vede il ragazzo soffrire, fingere che non sia così. Abbassa il capo, perché non può fare altro, lentamente si dirige fuori dalla stanza. Quando sente la porta richiudersi alle sue spalle, sente le lacrime raggiungerle gli occhi. Se le asciuga velocemente, quando rialza la testa vede Phil guardarla dalla porta della camera. Il ragazzo fa per avvicinarsi di un passo, poi ci ripensa. Kathleen lo guarda un attimo, poi con un leggero cenno di saluto si allontana lungo le scale.



Emily bussa leggermente alla camera di Noel, poco dopo vede il ragazzo aprirle la porta, guardarla sorpreso.

NOEL: Non … Non ti aspettavo.

EMILY: Sì io… Volevo scusarmi.

Non aspetta di essere invitata, entra e Noel si ritrova a chiudersi la porta dietro di sé.

NOEL: Per cosa? Per quello che è successo?

EMILY: No per… Per come ho gestito la cosa dopo.

Noel la guarda, incrocia le braccia, attento. Emily si siede sul letto, facendo un piccolo sospiro.

EMILY: Io non ho… Una relazione da molto tempo, Noel. L’ultima risale ad anni fa, e parliamo di sesso occasionale con un batterista di New Orleans. Sesso che ha distrutto il mio lavoro con Bishop.

NOEL: Tu ti sei licenziata…

EMILY: No, io sono stata licenziata. La cantante che rappresentavamo… Mi ha voluto fuori dalla squadra. E per Bishop… I soldi prima di tutto.

emily spiega

Noel la guarda, colpito.

NOEL: Io non lo sapevo…

Emily fa un sorriso amaro.

EMILY: Certo, è molto poco professionale, non credi? Ma io… Non dovevo permettermi di criticarti, dopo essermi comportata per prima…

Noel le si avvicina, comprensivo.

NOEL: Tu… Sei umana, Emily. Puoi sbagliare.

EMILY: Ma non ho il diritto di giudicarti. Però lo faccio perché… Perché è più facile, anziché provare a capirti.

Noel la guarda, fa un debole sorriso.

NOEL: Non che io ti abbia dato chissà quali strumenti.

EMILY: Questo non mi autorizza a trattarti come ho fatto. Tu… Tu mi piaci, Noel.

Noel la guarda, alzando un sopracciglio, malizioso.

EMILY: Come persona.

NOEL: “Anche” come persona, vorrai dire.

noel look emily

Emily alza gli occhi al cielo.

EMILY: Come ti pare.

Noel si siede accanto a lei, sul letto. Improvvisamente smette di sorridere, lo sguardo sulla foto caduta quella mattina. Guarda la ragazza, si ritrova a pensare che aveva ragione Liam, che anche lei gli piace. Che forse è la prima persona che ha deciso di usare lui come confidente, scegliendo di fidarsi. Torna a guardare la foto, decide di fidarsi anche lui.

NOEL: Oggi mi hai chiesto… Chi è.

Emily segue lo sguardo di Noel, annuisce.

noel sguardo serio

NOEL: Lei si chiama Hellen. E il bambino accanto a lei… E’ mio figlio.




 

Susan sorride guardando Duncan, il vino bevuto gli ha fatto dimenticare la scoperta di Emily e Noel. Duncan le sorride, affabile.

DUNCAN: Veramente, come hai fatto a stare con uno come Noel… Da quello che mi racconti, sembra un idiota.

susan ride

Susan sorride, poi si fa pensierosa.

SUSAN: Sì, è che… C’è qualcosa in lui… Non si nota subito, insomma, all’inizio ho visto altro.. Ma ha anche un lato tenero.

Duncan alza un sopracciglio, ironico.

DUNCAN: Ah sì?

SUSAN: Sì, ad esempio in camera… Ho visto che ha una foto con un bambino ed una donna… Penso sia sua madre con lui da piccolo.

Duncan si fa attento, ma cerca di non farlo vedere.

DUNCAN: E come lo sai?

SUSAN: Beh, il bambino gli assomiglia molto.

Duncan annuisce, interessato.

SUSAN: E poi so da Emily e Bishop che si assenta spesso per tornare a New Orleans… Il che mi fa credere che sia molto legato ai suoi… Però decisamente non ci sa fare con le donne. Sarà il classico mammone…

Duncan continua ad annuire, mentre versa dell’altro vino a Susan.

DUNCAN: Io… Vado un attimo a fare una telefonata. Aspettami qui.

Susan annuisce, inebetita. Duncan si allontana di qualche metro, compone il numero datogli da Ally.

ALLY: Pronto?

DUNCAN: Ehi, Ally… Ho un’ informazione. Su Noel. Non so a quanto possa portare, o se sia utile o meno ma… Ho pensato valesse la pena comunicartela.

 

 

 

 

 

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6 Risposte a “1×08 – HOLD IT AGAINST ME”

  1. ahahah ma perchè nessuno si ricorda che Emily era andata a letto con Hank? è il motivo per cui i Reckless vengono eliminati dal contratto, perchè stavano suonando avendo Leslie come voce (dopo che Taylor se n’era andata) ma Hank va a letto con entrambe e viene fuori un casino… c’è da rileggere la 2×3 :p
    Ahhh sono contenta che tu li stia apprezzando, così come il fatto che tu sia riuscita ad essere più “empatica” nei confronti di Kathleen… anche lei secondo me è u personaggio con dei punti d’ombra, conoscendola di più sono certa che ne avrai un quadro più chiaro 🙂
    Che dire di Liam, direi che le tue considerazioni sono giuste, ma nella prossima le cose saranno decisamente più chiare! Hai ragione su Susan, non è cattiva, non si è nemmeno accorta della “bomba” che ha rivelato….. vedremo cosa deciderà di farne Ally…

  2. Mamma mia, ma allora è vero che quella ragazza, Hellen, è la fidanzata di Noel!! cioè l’ex…e hanno anche un bambino… penso che questa fosse una delle varie ipotesi che avevo fatto sul segreto di Noel, però mi sa che l’idea non mi aveva convinto del tutto, e quindi ero ancora abbastanza titubante, ma oggi direi che hai dissipato ogni dubbio!!
    Per quanto riguarda Emily…oddio, quindi è andata a letto con Hank! in effetti si era creata una bella atmosfera e sintonia fra loro, però non immaginavo che Emily si fosse spinta a tanto, soprattutto conoscendo il suo carattere…
    Devo ammettere che la scena in cui Emily e Noel parlano a cuore aperto mi è piaciuta molto, forse riesco a rivalutarli a livello di possibile coppia ahah
    Liam che ritrova finalmente i pezzi, ma se quegli altri scemi stanno già registrando, vuol dire che ormai sono andati? mannaggiaaaa Duncan mi sta troppo antipatico, insieme a Ally e Susan che, in realtà, mi è abbastanza indifferente perché è un po’ un’oca, nemmeno se ne accorge che viene manipolata…
    Phil e i flash back mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi, la scena del compleanno, poi, è bellissima…
    Kathleen che decide di essere sincera con Shone, mamma mia, povero Shone, quanto sono complicati i sentimenti. Comunque a questo giro sono meno arrabbiata con Kat perchè sono riuscita a capirla, mi ci ritrovo molto nel discorso del “sono due sentimenti.”
    Sapere che stiamo arrivando alla fine in questo modo, non mi fa prevedere un finale positivo xD Spero che qualcosina possa aggiustarsi!!

  3. ahahahah Allora… Emily è andata eccome con Hank… dopo che lui era stato con Leslie, che scoprendoli ha fatto saltare tutto.. ti ricordi? Se non ricordi, è ora di fare un re-reading di Crossroads (così sai anche cosa leggere :p )
    Susan è un pò tonta, ma non l’ha fatto con cattiveria… Kathleen certo, appare doppiogiochista e tutto il resto, ma anche lei ha degli “scheletri”…. Phil è un pissi, basta dargli addossoooo :p
    Per quanto riguarda Duncan, non mi sbottono… aspettiamo la prossima puntata…

  4. Finalmente una puntata rivelatrice!! Mamma mia quante cose da commentare, in primis papà Noel, SCHERZIAMOO? Non me lo sarai mai immaginata, mai e poi mai, pensavo Hellen come una tra le tante. Emyly+Noel non mi piacciono molto, mi piace troppo Emily per vederla con lui. Anche se, insomma, il suo passato sul licenziamento è molto interessante, non mi ricordo di flirt con Hank, quindi, deve essere un altro gruppo. Ma quale?
    Susan pessima, unapersona insignificante. Duncan mi ha stupito, ero convinta al 100% che stesse registrando le canzoni di Liam, invece, si è dimostrato corretto, apparte il volerli distruggere con il gossip, cosa lecita. Shone mille punti, ha fatto le domande giuste, brevi e l’ha eliminata per ora,esattamente quello che doveva fare. Kat ridicola, lessa, indecisa e doppiogiochista, a cosa l’avrebbe portata se Phil avesse risposto che provava qualcosa per lei? RIDICOLA.
    Phil….piccolo Phil..che prende il nome della mamma di Shone….LACRIMONI.Non ci sarei mai arrivata, bravo Phil, c’è una speranza per lui verso la redenzione.Anche sr, è comunque un idiota perché ricade sempre nella droga, danneggiando tutto e tutto. Sarebbe meglio se ascoltasse Shone per qualsiasi cosa.

  5. ahahah Duncan e Susan devono morire?? Conta che è Duncan il cervello di tutto (ed Ally, semmai…) Susan è solo un pò sciocca, non ha nemmeno capito cosa stava rivelando…
    Sono contenta che stiamo cominciando a shippare i Nemily (carino il nome, vero? :p ) , e anche che tu abbia apprezzato la confessione di Kathleen … anche lei ha degli scheletri nell’armadio, verranno fuori piano piano 😉
    Alla prossimaaaa (che poi è la penultima 😛 )

  6. wow!!! Second Chance spacca notevolmente. a mio parere è la puntata più bella fino ad ora!!!
    bella – e straziante – la storia di phil. suo padre intollerabile…spero marcisca in prigione per il resto della life.
    e miranda… <3 <3 <3 la scena in cui lui chiede di avere il suo cognome mi ha distrutta!!! finalmente una little gioia!!!
    Noel e Emily stanno facendo lentamente breccia nel mio corazon e finalmente si è scoperto il suo segreto! non credo avrei resistito un'altra puntata! XD
    Ho apprezzato anche Kathleen che ha vuotato il sacco con shone. sarebbe successo prima o poi.

    ah…duncan e susan devono morire 🙂

    bella bella!!! oltretutto mi ero dimenticata che oggi usciva la nuova puntata e quando l'ho vista la mia giornata ha preso una svolta diversa 😛

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