Licenza Creative Commons
Telefilm su Carta di Elisa Pitta è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Based on a work at http://elisapitta.altervista.org/blog/.

LIBRI VS FILM: HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN

Ho deciso che in questo lungo e freddo inverno (sì, è ancora autunno, ma le condizione metereologiche non sono delle migliori) mi dedicherò alla lettura (niente di nuovo) abbinata alla visione (quando possibile) dei film tratti dai libri rispettivi.

E non potevo cominciare da altro libro se non dalla mia colonna portante, il libro (e l’autrice, a dirla tutta) che mi ha plagiato, corrotto, fatto diventare un’utopica nerd con la fissa della scrittura: HARRY POTTER.

Non sono qui per recensire il libro (anche se sicuramente ci saranno riferimenti adoranti al riguardo, #sorrynotsorry) ma per commentare con voi le differenze sostanziali  tra libro e film.


 

 

 

 

 

Ora, tutto va fatto con una premessa:

 

 

 

Detto questo, è ovvio che molte cose descritte nei libri verranno tagliate /accorciate /modificate nel film, principalmente per riuscire a costruire una storia che stia in piedi e sia il più fedele possibile al libro in un film di due ore, due ore e mezza, MA ci sono anche tagli che, a mio parere, vengono fatti un pò alla cavolo, ed è di questi che vorrei parlare.

Il problema di questa recensione, è che NON POSSO cominciare a parlare delle differenze tra film e libro senza prima spiegare un attimo cosa ho assimilato di quest’ultimo. Inizio con il dire che per me HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN è uno dei libri più belli della saga, e per ora il più bello tra i tre. E’ l’unico libro dove “l’antagonista” non è Voldemort, che viene nominato quasi di sfuggita. Questo libro si basa interamente su Sirius Black, per riflesso sui genitori di Harry e, cosa più importante, sull’amicizia. Ammetto di avere una crash assurda per James Potter, sogno ancora che zia Row la smetta di promuovere quelle sottospecie di sceneggiature spacciandole per “ottavi libri” e mi regali una gioia scrivendo un libro su Codaliscia, Lunastorta, Ramoso e Felpato. Ammetto di adorare Sirius (ho paura di quando arriverò al temuto momento del quinto libro) e ammetto di amare tutta la storia che c’è dietro ad Harry, quindi è possibile io sia un pò schizzinosa, ma questo film per me è NO. CIAO TOLLERANZA.

Il tema cardine di questo libro è,appunto, l’amicizia. L’amicizia non vista come semplice incontro tra affini, ma come sostitutivo di una famiglia, che è l’altro tema centrale. Harry Potter è un orfano che non conosce i genitori, è un bambino che ha vissuto nella menzogna fino a due anni prima. Un bambino che di Lily e James non ha niente se non una foto, non ha zii che raccontano annedoti , non ha ricordi di alcun genere. Ma ha Ron e Hermione che gli fanno compagnia per un mese interno a Privet Drive, dopo che preso dalla rabbia ha gonfiato la simpatica zia Marge. In questo libro scopre che anche il padre aveva Amici (la maiuscola è voluta), amici con cui sembrava avere un rapporto di fratellanza (“Sirius e James sembravano fratelli”, cit.) tale che una volta morto, Black riesce a sopravvivere alla peggiore prigionia esistente con l’idea che presto lo vendicherà. Vede Lupin deporre la bacchetta e dare a Black, un famigerato pluriomicida, il beneficio del dubbio. Vede Sirius urlare a Peter Minus “MEGLIO MORIRE CHE TRADIRE I TUOI AMICI”. Assapora, anche se per poco, l’idea di lasciare i Dursley e andare a vivere con il migliore amico del padre, un uomo che non ha tradito James e Lily perchè “sarei morto piuttosto che tradirli”. Per la prima volta dopo tanto tempo non si sente più solo.

La MEMORIA FAMILIARE è un tema importante, e la Rowling in questo libro comincia a scrivere non più per bambini, tanto che riesco a commuovermi per questo libro più ora che di quando di anni ne avevo dodici. Piango perchè immagino il disorientamento di un bambino che niente sa dei suoi genitori, che non sa come rispondere alle provocazioni di un professore che lo accusa di essere “arrogante come tuo padre”, che si chiede continuamente come reagire ai paragoni. E’ questo che racconta il libro, che si spinge oltre alle normali prove che nei libri precedenti Harry si trova ad affrontare, perchè comincia a scandagliare gli animi non solo di Harry, ma degli altri personaggi che lo accompagnano,quali Ron, Hermione, ma anche Piton.


Ora, probabilmente ai piani alti devono aver letto tra le righe de “il prigioniero di Azkaban” quello che ho letto io, perchè la regia cambia (anche se Columbus continua a produrre il film) e viene assegnata a Cuarón. Da profana posso dire che il cambio di regia si nota non solo nelle scene tetre e terrificanti (che fanno ancora venire qualche brivido alla mia persona attempata), ma anche nelle inquadrature a ripresa larga (la scena di una Privet Drive silenziosa, quella dei Dissennatori che entrano sull’Espresso con il vetro che si ghiaccia progressivamente, la sala Grande e le tante e diverse inquadrature fuori dal castello, che in maniera molto astuta tetimoniano il passare del tempo).

In tutta onestà mi sento di salvare questo e poco altro del film. Alcune scene (soprattutto quelle di azione) sono fatte molto bene, come il volo sull’Ippogrifo (che comunque Harry trova scomodo, ma vabbè questa scena ci stava) o la caduta durante la partita di Quiddich, ma altre sono esageratamente lunghe e TOLGONO TEMPO A SCENE CHE INVECE AVREBBERO DOVUTO ESSERCI.

L’inizio a Privet Drive è già snervante; perchè Harry continua a fare il ragazzino remissivo? Quando chiede allo zio il permesso di visitare Hosgmade, non accade come viene rappresentato “vedremo se farai il bravo”, ma esattamente il contrario; è Harry che ricatta, anche poco velatamente, lo zio (“chissà cosa potrei dire…”). Una cretinata? Forse, ma come tale non si sarebbe impiegato molto ad inserirla, a beneficio di quello che è VERAMENTE Harry Potter.  Nonostante questo, all’inizio del film vediamo finalmente una reazione di Harry (che nel libro avviene a seguito di commenti molto più pesanti da parte della coccolosa zia Marge). Il Nottetempo è molto bello (sebbene la sua corsa duri un quarto d’ora), anche se viene inserita in maniera assolutamente casuale una faccia parlante e viene tagliato (senza senso, è uno scambio di battute) il momento in cui Stan Picchetto chiede ad Harry come si chiama, che nel film risulta essere così:

STAN: Come hai detto che ti chiami?

HARRY: Non l’ho detto.

Ma Harry lo dice. Dice di chiamarsi Neville Paciock. Perchè invece di questa battuta ne hanno inserita un’altra? Così, per rimescolare le carte. Caro Kloves, non sei la Rowling. Stai nel tuo.

La parte di Diagon Alley viene completamente saltata, in favore della simpatica scena del libro dei mostri (ahahah.), e lo posso capire, sebbene venga anche tagliato il momento in cui Harry origlia quello che Arthur e Molly Wesley si stanno dicendo a proposito di Sirius Black (CHE PERALTRO NON VIENE FATTO VEDERE NEL TELEGIORNALE BABBANO), e che viene a sapere direttamente da Wesley padre. Ma è ancora il male minore.  I tagli che vengono dopo, invece, rendono anche difficile capire la trama appieno.

  • LA GIRATEMPO (CHE è LA, non IL, non capisco il motivo di questo scambio tra maschile e femminile nel doppiaggio italiano) –> Hermione la riceve dalla McGranit, e questo perchè ha deciso di seguire tutti i corsi del terzo anno (che insopportabile so tutto, vero? Ma a lei verremo dopo). Qui la scena (che sono certa, avrebbe preso un minuto al massimo) in cui la McGranit si apparta con Hermione non c’è,e non viene speigato niente, vediamo solo Hermione andarsene in giro con qualcosa al collo per la metà del tempo (e apparire totalmente A CASO durante le lezioni, cosa che nel libro accade solo una volta).
  • LUPIN CHE IMPEDISCE A HARRY DI AFFRONTARE IL MOLLICCIO –> E’ vero, glielo impedisce, ed è vera anche la spiegazione che Lupin dà in seguito ad Harry; “credevo che il molliccio prendesse le sembianze di Voldemort”. Peccato che nel film il Molliccio abbia già preso le sembianze di un Dissennatore, quindi la cosa ha poco senso.
  • CEDRIC DIGGORY E CHO CHANG –> Non tutti lo sanno (nemmeno io lo ricordavo) ma i due vengono presentati in questo libro; sono entrambi Cercatori, uno dei Tassorosso e l’altra dei Corvonero. Taglio marginale, forse, ma per quel che vale Harry comincia già a provare qualcosa per la nostra Cho.
  • IL LITIGIO TRA RON E HERMIONE –> Per chi non ha letto i libri, un consiglio; non spremetevi le meningi tentando di ricordare a quale litigio io mi riferisca, perchè nel film non c’è. Ma il punto è che non è un litigio da poco, perchè occupa un buon terzo del libro, tanto che Hermione si distanzia dai due che fanno molte cose da soli (lo scherzo a Malfoy, ad esempio, quando Harry è coperto dal Mantello dell’invisibilità, avviene solo con Ron presente). Ron ed Hermione litigano perchè Grattastinchi, che è un gatto intelligente, ha capito dal primo secondo che Crosta in realtà è un Animagus e prova ad ucciderlo in tutti i modi.
  • LA FIEREBOLT –> Quando Harry rompe il manico di scopa nella prima partita di Quiddich, per Natale gliene arriva un’altra da un mittente misterioso; qui arriva alla fine e si capisce benissimo che il regalo viene da Sirius. Quello che si capisce di meno è come abbia fatto Harry a giocare a Quiddich a seguito della rottura della Nimbus 2000, tanto bene da vincere addirittura, dopo 7 anni, la Coppa del Quiddich. Ah,no, non l’hanno vinta nel film. Giusto.

Questo taglio che riguarda il rapporto tra Ron ed Hermione per me è stato abbastanza importante: non solo perchè non aiuta a capire le dinamiche tra i due, ma perchè nel terzo libro Hermione è una vera cagacazzi (va dalla McGranit a dirle che Harry ha ricevuto una scopa che potrebbe essere stregata, vuole che Harry restituisca la mappa del Malandrino e che non vada ad Hosgmade), mentre nel film diventa il braccio destro di Harry (che, ricordiamolo al mondo, E’ RON), ed è anche parecchio tosta, tanto che il momento in cui picchia Malfoy non spicca, a mio parere, come fa nel libro.

Ah. Piton. Non so se ne voglio parlare.

Io ho odiato Piton fino a quando la sua storia non viene svelata, quindi nel sesto libro circa. Piton è odioso, non perde occasione per rimproverare Harry e per ricordargli quanto assomigli a suo padre.  “Sapessi come assomigli a tuo padre, Potter. Anche lui era straordinariamente arrogante. Quel suo pò di talento a Quiddich gli dava la certezza di essere superiore agli altri. Come te.”. Piton è un personaggio di cui cominciamo a capire qualcosa solo in questo libro, i rapporti con James e con Lupin (“avevo detto a Silente che avresti cercato di aiutare il tuo vecchio amico”) e con Sirius stesso (“dammi solo una scusa. Dammi solo una scusa per farlo, e giuro che lo farò”.). Piton cerca vendetta, perchè non ha dimenticato le umiliazioni subite; per questo odia Harry, per questo cerca di far incarcerare Black con tutte le forze e non crede alla sua versione (si lamenta anche con Caramell quando Sirius riesce a fuggire) e per questo, Sant’Iddio, non PROTEGGE I TRE DA LUPIN. Non che li avrebbe lasciati morire, ma questa scena non ESISTE. Perchè inventarla ad hoc, snaturando però Piton stesso? Non solo, nel film gli appioppano battute che non c’entrano niente l’una con l’altra, come quando becca Harry nei corridoi “sono sonnambulo” “sei arrogante”. ? Cosa?

Ma veniamo alle scene AGGIUNTE, prima che mi parta un embolo, in particolare sul finale.

PRIMA TRA TUTTI, LA SCENA IN CUI HARRY VEDE PETER MINUS VIVO. Ma scherziamo? MA QUANDO MAI? So che più che un’analisi la mia sembra un’invettiva, ma non ho altre parole. Quella scena non esiste, è Lupin a vederlo e per quello segue il punto in cui vede Codaliscia, trovandosi nella Stamberga con gli altri.

Nella Stambergas avviene una collutazione tra i diversi personaggi in maniera abbastanza veloce e… CONFUSA. La storia di Sirius non si capisce bene,e il pathos che trapela in quella scena scritta non è assolutamente paragonabile a quella visiva. Harry scopre tutto troppo in fretta, Lupin si fida ciecamente (mentre nel libro gli chiede di “spiegarsi”) e Sirius sembra pazzo. Che ok, lo sembra, ma non così. A questa scena frettolosa, in cui nemmeno viene spiegato come i tre siano diventati Animagus per Lupin o che siano loro i personaggi dietro Codaliscia, Felpato, Ramoso e Lunastorta, seguono un’accozzaglia di scene inutili.

  1. Hermione che parla con Lupin trasformato cercando di calmarlo.
  2. Hermione che abbraccia Harry
  3. Harry ed Hermione che tornano indietro nel tempo e interferiscono una serie di volte con il passato lanciando sassi, ululando alla luna e quant’altro. L’UNICA INTERFERENZA CHE COMPIONO E’ IL PATRONUS DI HARRY. BASTA.
  4. Hermione che abbraccia Harry.
  5. La scena in cui Lupin li insegue e Fierobecco li difende.
  6. Hermione che abbraccia Harry.

Forse, e dico FORSE, tagliando una di queste scene essenziali la spiegazione alla Stamberga Strillante sarebbe stata più esaustiva. Non solo, ma anche il saluto con Lupin forse meno frettoloso (soprattutto quando gli restituisce la Mappa dei Malandrini, “James sarebbe stato molto deluso se suo figlio non avesse mai scoperto nessuno dei passaggi segreti che portano fuori dal castello”) e l’incontro con Silente non sarebbe stato annullato “Ramoso è tornato a correre la notte scorsa”.

L’idea finale che mi sono fatta di questo film è che si sia decentrato il punto; Cuaron ha creato un meraviglioso film d’azione, cona una bella dose di suspence e di terrore, e con inquadrature degne del suo nome. Ma il libro parla di Harry, e di quello che c’è stato prima di lui: parla di suo padre. Di suo padre e i suoi amici, che Harry si trova finalmente a conoscere e grazie ai quali comincia a sentirsi più vicino ai suoi genitori. “E’ assurdo che io abbia passato così tanto tempo con loro e tu così poco”, dice Sirius ad Harry, e per quanto mi riguarda è assurdo che i fautori unicamente dei film abbiano fatto altrettanto. Quindi mano al libro, perchè James Potter è una figura che non può rimanere così nell’ombra, e con lui Felpato, Codaliscia e Lunastorta.

 

Comments

comments

4 Risposte a “LIBRI VS FILM: HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN”

  1. Ahahahahahah grazie (anche per non aver fatto notare che ho scritto “6 film” 😛 )…io tra i brutti difetti annovero che: se vedo un’attrice/attore, recitare (secondo me) bene, amo anche il personaggio che interpreta (es. wilson fisk su daredevil!). Da quel che ho capito, gli Harry Potter che ho letto io, sono quelli con livello ormoni a 0, quindi non avevo paragoni per parlare di ship, dovrò andare avanti nella lettura per vedere 50 Shades of Potter.
    P.S. Al contrario, io Harry all’inizio, dopo l’uscita del primo film, lo odiavo, avrei voluto scomparisse e ti assicuro avevo i miei buoni motivi…che scritti qui non interessano a nessuno 🙂

  2. Non sei l’unico ad averlo fatto, e questo a mio parere perchè nei film Hermione ha un’impostazione completamente diversa dai libri.
    Nei libri si vede subito che lei ha un’affinità speciale con Ron: lui la difende sempre, si scalda subito e battibeccano per un nonnulla proprio perchè tra loro vi è un’affinità particolare.
    Andando avanti poi, nei libri il rapporto viene esplorato con dovizie di particolari (nel quarto, tutta la storia della gelosia per Krum e Fleur) mentre nel film Hermione sembra quasi più attratta da Harry.
    Quindi per quelli che hanno letto i libri, diciamo che questa ship è un pò un’eresia, ma sei perdonato 😉
    p.s. Io l’Hermione dei film l’ho sempre odiata, mentre Harry ha il mio amore incondizionato, quindi è una coppia che mi smuove l’orticaria.

  3. P.S. Scordavo di dire che ho sempre voluto bene a Ron, ma ho shippato Harry con Hermione per tutti e sei i film! 🙂

  4. Alla faccia dei cambiamenti! Da quello che ho capito, il film ha una prospettiva completamente diversa dal libro. Paragoni non ne faccio perché non ho letto il libro, però anche io l’atmosfera cupa adottata da qui in avanti l’ho apprezzata parecchio e anche il maggior dinamismo. Credo che hanno sacrificato tutte le cose dette in questa recensione, per aumentare l’azione, secondo un loro strano calcolo mentale.
    Dopo tutto quello appena letto, penso che sarebbe bello se J.K. Rowling scrivesse dei libri prequel alla storia di Harry, dove raccontasse le avventure dei suoi genitori e friends. Per dirla tutta, mi piacerebbe anche un libro sulla giovinezza di Silente. Una sorta di prequel come in Star Wars, che in molti non hanno apprezzato, ma che io ho adorato.
    A questo punto mi toccherò aggiungere questo libro alla lista, di quelli da leggere, sempre che riesco a smettere di studiare e finire la spada di Shannara, ma questa è un’altra storia 🙂

I commenti sono chiusi.

Licenza Creative Commons
Telefilm su Carta di Elisa Pitta è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Based on a work at http://elisapitta.altervista.org/blog/.