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Telefilm su Carta di Elisa Pitta è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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5×03 – CHANGING TIDES

Se vi siete persi gli episodi della prima,seconda, terza e/o quarta stagione, cliccate qui: 

PREVIOUSLY ON CROSSROADS

Volevo inoltre ringraziare tutti per il supporto e per seguire la storia, dai grafici del blog sembrate davvero tanti! E con questa puntata parte l’ultima stagione di CrossRoads.. Ora più che mai ho bisogno del vostro parere per salutare degnamente Liz and company 🙂


NEW ORLEANS, OGGI


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Beth apre gli occhi mentre un pallido sole quasi invernale l’accoglie. Tuffa la testa sotto il cuscino, poi si rende conto che quella non è la sua stanza. Lentamente riprende possesso dei suoi sensi intorpiditi, sente un certo andirivieni davanti alla porta della sua camera e poco più sotto. Si gira a pancia in su, conscia del fatto che molte di quelle persone sono lì per lo stesso motivo per cui anche lei si trova a New Orleans, dopo ormai quasi tre anni che vive a New York.

I Carpe Diem.

Beth si mette a sedere nel letto, mentre con un elastico preso dal polso si sistema i capelli. Si passa una mano sulla faccia e dà un’occhiata a quell’hotel economico, mentre si chiede cosa proverà a rivedere tra poche ore l’amore della sua vita.




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JUSTIN: Servirà ad entrambi.

Jessy si limita a mantenere la bocca chiusa, senza parlare, come d’altronde non ha più fatto da quando si è svegliata. Non sa come, ma Justin è riuscito a convincerla a vedere il dottor Grey. Sa che la ragazza la considera l’ennesima scocciatura, o forse che semplicemente non la considera affatto, e questo lo preoccupa ancora di più. Il dottor Grey apre la porta del suo studio di colpo, strappandolo ai suoi pensieri.

DOTTOR GREY: Justin Evans e Jessy Campbell?

Brendon Grey
Brendon Grey

Justin si affretta ad annuire, alzandosi in piedi. Lentamente, Jessy lo imita, mentre il dottore rivolge loro un largo sorriso.

DOTTOR GREY: Prego, accomodatevi.

I due seguono l’uomo nello studio e mentre Justin chiude la porta il dottor Grey fa segno a Jessy di accomodarsi, poi la guarda sorridendo.

DOTTO. GREY: Allora Jessy… Finalmente ci conosciamo.

Mentre si siede, Justin vede Jessy muoversi nervosamente sulla sedia.

JESSY: Io non… Non sono venuta, dottore, solo perché non credo di essere nella condizione di…

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DOTT. GREY: Stia tranquilla. Non siamo qui per analizzarla o niente del genere. Voglio solo fare due chiacchiere con voi.

Jessy annuisce, pur a disagio, si tocca i capelli lavati dopo giorni. Il dottor Grey la guarda ancora un attimo, poi fa un cenno d’intesa a Justin e torna a parlare.

DOTT. GREY: Allora, la dottoressa Wine mi ha contattato perché afferma che lei è dimagrita molto…

JESSY: Un paio di chili…

JUSTIN: Dieci.

Jessy si interrompe, non torna a parlare, lo sguardo del dottor Grey vaga da Justin a Jessy.

DOTTOR GREY: Come mai, se posso chiederglielo?

Jessy alza velocemente il viso.

JESSY: Io non ho… Molta fame, al momento.

DOTTOR GREY: Bene. E come mai?

JESSY: Non… Non lo so. Credevo dovesse dirmelo lei.

Il dottor Grey alza le mani, sorridendo, ignorando quella considerazione vagamente tagliente.

DOTTOR GREY: Oh, Jessy, io non sono qui per dirle come mai non ha voglia di mangiare. Le ripeto, non è un esame. Solo una chiacchierata. Faccia finta che sia un suo amico…

JESSY: Mi viene un po’ difficile.

Justin si gira verso Jessy, fa per parlare, ma il dottor Grey lo interrompe.

DOTTOR GREY: In che senso?

JESSY: Nel senso che non parlo con un’amica da molto tempo.

DOTTOR GREY: E come mai?

JESSY: Oh, le mie due uniche amiche se ne sono andate via da New Orleans. Non rispondono alle chiamate, e tornano a casa così raramente che…

JUSTIN: Sai benissimo che hanno da fare, e nonostante questo sei tu che non rispondi alle loro chiamate da almeno sei mesi!

Il dottor Grey si gira verso Justin, ammonendolo, mentre Jessy alza le spalle.

JESSY: Anche io ho da fare.

JUSTIN: Cosa? Dormire?

DOTT. GREY: E’ verissimo, Jessy. Ognuno ha le sue cose da fare. Che mi racconta delle sue amiche?

Jessy fa per parlare, riconoscente al dottore di aver preso le sue difesa, poi si ferma di colpo.

JESSY: Sono certa che Justin sarà spiegarglielo meglio di me…

DOTT. GREY: Non credo, e comunque Justin se ne stava andando.

Justin rimane spiazzato dall’informazione, guarda il dottore aggrottando le sopracciglia.

JUSTIN: Io…

DOTT. GREY: L’accompagno fuori, venga, Justin.

Il dottore si alza, precedendo Justin alla porta. Il ragazzo segue il medico, un po’ impacciato, che lo guarda un attimo, sussurrando “noi due parleremo dopo, è meglio”. Poi Justin vede la porta richiuderglisi in faccia. Sospira, oggi è il suo giorno libero e non ha impegni urgenti. Poi si ricorda della novità.




nick 5 stagione

Nick vede Mackenzie scendere le scale delle camere, salutarli con un cenno della mano e raggiungere il buffet. Logan segue lo sguardo dell’amico, vede la chitarrista, si gira e torna ad interrogare il cantante.

LOGAN: Allora non me lo vuoi proprio dire che fine hai fatto ieri, eh?

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Nick si stringe nelle spalle, mentre tuffa un croissant nel caffellatte.

NICK: Te l’ho detto, niente di importante.

Logan lo guarda ancora un attimo, prima di addentare un pezzo di bacon.

LOGAN: Sarà… E’ che credo che sia l’esatto contrario, invece. Insomma, che sia importante.

NICK: Perché?

LOGAN: Boh, altrimenti me lo diresti.

Nick non fa in tempo a replicare, che Mackenzie si siede accanto a loro con una grossa tazza di caffè.

MACKENZIE: Bella giornata oggi, eh?

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Nick la guarda, sorridendo.

NICK: Già. Meglio per noi! Così andremo a fare il soundcheck con la luce e…

LOGAN: A proposito di soundecheck…

MACKENZIE: Già, a proposito. Poco fa mi ha chiamato Justin e mi ha detto che ci avrebbe raggiunto. Non lo vediamo da tanto e spero che non sia un problema…

LOGAN: No, certo che non lo è.

Mackenzie sorride, poi comincia a sorseggiare soddisfatta il suo caffè bollente.

LOGAN: Solo che mi chiedevo… Come lo facciamo il soundcheck senza il batterista?

Mackenzie si guarda attorno, come se si fosse accorta solo in quel momento dell’assenza di Hank.

MACKENZIE: Oh… Beh, tornerà in tempo.

LOGAN: Ma dov’è, ve l’ha detto?

NICK: No, ma non credo sia necessario. Insomma, siamo a New Orleans…

Logan fa un sorriso di comprensione, scuotendo la testa.

LOGAN: Ma certo, che stupido. E’ da Josie.




Colonna Sonora- Stubborn Love (2 scene)

HANK 5 STAGIONE

HANK: Posso capire perché non vuoi?

Josie si affaccia nella camera, lo spazzolino in bocca che le impedisce di essere chiara.

JOSIE: Perché vorrei essere trattata come una ragazza normale. Posso?

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Hank alza un sopracciglio, mentre allontana da sé le lenzuola.

HANK: Ma tu non sei una ragazza normale! Hai fatto impazzire sia il cantante che il batterista dello stesso gruppo…

Josie esce nuovamente dal bagno, guardandolo con supponenza.

JOSIE: A proposito… Nick come sta?

Hank si stringe nelle spalle, seminudo.

HANK: Come l’ultima volta che lo hai visto. Lui sta … Così. La storia di Beth è stata dura… E tu hai cambiato discorso apposta!

Josie non può nascondere un sorriso, torna in bagno, si sciacqua la bocca. Quando alza la testa, vede Hank riflesso nello specchio del bagno che la guarda in attesa, le braccia incrociate.

JOSIE: Perché per te è così importante che io venga dietro le quinte?

HANK: Perché per te è così importante non venirci?

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Josie si stringe nelle spalle, decide di giocarsi quell’ultima carta, forse la più dolorosa, seppur camuffata dall’ironica.

JOSIE: E come ci verrei? In veste di?

Hank la guarda un attimo, pur mantenendo la stessa posizione il suo sguardo si ammorbidisce.

HANK: In qualsiasi veste tu voglia essere presentata.

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Josie lo guarda un attimo, poi si abbandona ad un sorriso. Hank lo guarda, trattenendo il suo.

HANK: E’ un sì?

Josie sospira, alzando gli occhi al cielo gli dà le spalle.

JOSIE: Hai vinto, Berkley.

Hank sorride, le si avvicina abbracciandola da dietro e dandole baci veloci sulle guance.

JOSIE: Smettila! Hank! Smettila!

Dice Josie, tra le risate.


NEW YORK, OGGI


casa liz e ethan

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Liz arriva in cucina ancora in pigiama, convinta che Ethan sia già a lavoro. Rimane interdetta quando lo vede seduto al tavolo, il giornale aperto davanti a sé e una tazza di caffè bollente accanto. Il ragazzo alza la testa, la guarda, mentre Liz si prepara al proseguimento della sfuriata dello psicologo.

ETHAN: Buongiorno.

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Liz cerca di non far trapelare la sorpresa.

LIZ: B… Buongiorno.

Ethan si schiarisce la voce, indica il piano cucina dietro di sé.

ETHAN: Ho… Ho fatto il caffè.

Liz annuisce, incerta su come comportarsi.

LIZ: Ok… Grazie.

Si dirige verso la caffettiera, ma non fa in tempo a versare il caffè nella tazza che la voce di Ethan la fa girare.

ETHAN: Liz io… Volevo scusarmi per ieri.

Liz rimane con la tazza sospesa, cercando di trovare le parole giuste da dire.

LIZ: Ah. Ok.

ETHAN: Sì beh… Io ho esagerato. E il dottor March ha ragione, io mi rifiuto di ammettere le cose e…

Liz aspetta, fiduciosa che il ragazzo abbia fatto dei passi avanti. Invece Ethan si blocca di colpo, pur non smettendo di sorridere come può.

ETHAN: E… Che impegni hai oggi?

LIZ: Io devo… Devo pensare al romanzo. E poi pensavo… Di andare a trovare mio fratello.

Ethan corruga le sopracciglia, dubbioso, mentre Liz si spiega meglio, sorridendo.

LIZ: “Nostro” fratello.

ETHAN: Ah ok… Pensavo volessi andare a New Orleans e…

LIZ: Perché dovrei andare a New Orleans?

Entrambi si danno la stessa risposta, entrambi tacciono, fingendo che l’altro non sappia.

ETHAN: Beh, salutamelo. Io devo andare, stiamo cercando di trovare una soluzione per il caso di Caroline…

LIZ: Ethan io…

Ethan si gira, già la mano sul cappotto appeso all’entrata.

ETHAN: Sì?

LIZ: Io… Volevo augurarti buona fortuna.

Ethan fa un sorriso veloce mentre si infila il giubbotto.

ETHAN: Speriamo in bene.  A stasera.

Liz annuisce, lo vede uscire di casa e solo allora fa un profondo respiro.




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PETER: Se avessi saputo che mi saresti venuta a trovare avrei chiamato la colf per tempo!

Liz sorride suo malgrado, mentre il fratello l’aiuta a togliersi il cappotto e la fa accomodare sul divano dell’appartamento di Jhonatan Marshall.

PETER: Ovviamente sto scherzando. Da quando posso permettermi una colf?

LIZ: Per uno stipendio conveniente, potrei venire a pulirti casa io.

Peter scuote la testa, mentre la invita ad accomodarsi e prende posto in una poltrona di fronte alla sorella.

PETER: Non dire stupidaggini. Devi scrivere. Un po’ come me.

LIZ: Credimi, non sto facendo molto ultimamente.

Peter alza un sopracciglio, cerca di sdrammatizzare.

PETER: Ennesima crisi letteraria?

LIZ: Ennesima crisi e basta?

Liz non riesce a strappare un sorriso al fratello, nonostante il tono interrogativo, perché Peter si incupisce.

PETER: Che succede?

LIZ: Io non… Le solite cose. A cui si aggiunge un problema in più.

Peter la guarda, in attesa che lei continui.

LIZ: Ti ricordi di Caroline? La bambina che ha in cura Ethan?

PETER: Sì, certo.

LIZ: Lei deve… Deve operarsi al più presto. Ma l’ospedale non ha i fondi.

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PETER: Facciamo una donazione.

LIZ: Ci ho pensato ma… E’ più complicato di così.

Peter guarda la sorella, complice.

PETER: Conoscendoti, non sei venuta qui senza un’alternativa.

Di nuovo, Liz sorride.

LIZ: In realtà pensavo… Ad una cosa vecchio stile. Ho pensato che sia io che Beth conosciamo un sacco di gruppi musicali e…

PETER: E sai che Hank non ti direbbe di no.

Liz lo guarda, scuote la testa sulla difensiva.

LIZ: Non ci sentiamo da anni e…

PETER: Andiamo Liz. Non devi mentire anche a me.

Liz lo guarda, mentre Peter continua a parlare.

PETER: So benissimo che in questi anni vi siete sentiti, magari non sempre, ma mi ricordo la sera del loro primo concerto, quando ti sei alzata da tavola e sei stata in bagno per una mezz’ora buona… O il tuo assenteismo improvviso ogni 12 agosto o quando hai…

Peter si blocca di colpo, ma Liz sa che il ragazzo stava per nominare la chiamata di Hank, dopo l’aborto. Chiamata a cui non aveva risposto, non ne aveva la forza, e aveva lasciato il cellulare squillare, finchè Hank l’aveva raggiunta con due sole parole: mi dispiace.

LIZ: Non lo vedo da quattro anni, però.

PETER: E questo è un buon modo per rimediare.

LIZ: Lo faccio per Caroline.

liz parla seria

Peter la guarda, cerca di ammorbidire l’improvviso tono di Liz.

PETER: Lo so.

LIZ: E per Ethan.

PETER: E per te.

LIZ: Questo non c’entra niente con me!

PETER: Però due minuti fa eri felice. Quando mi parlavi della cosa.

Liz alza gli occhi al cielo, esasperata.

LIZ: Beh mi dispiace che il fatto che abbia finalmente un obiettivo sia un problema…

PETER: Non lo è per me, Liz, lo sai.

LIZ: Certo che lo so. E anche se non credo che ad Ethan importerebbe nulla…

PETER: Permettimi di dissentire…

LIZ: …Ho pensato anche a questo. Ma mi serve Lucy.

Peter si interrompe, la guarda ammirato.

PETER: Vorresti far partecipare la Misha’s Foundation?

Liz annuisce, poi fa un sorriso che Peter condivide ancora prima di sentire le sue parole.

LIZ: Marshall e Charity uniti per la beneficenza. Ancora una volta.

PETER: Ok. L’idea mi piace. Chiamiamo Lucy.

Liz sorride, mentre il fratello si alza per cercare il cellulare. Poi vede Peter girarsi, titubante.

PETER: E… Liz… Non giudicherei mai qualcosa in grado di renderti felice.

Liz annuisce, cercando di ignorare il groppo in gola.

LIZ: Su, facciamo questa telefonata.


CALIFORNIA


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Ellie guarda il telefono suonare a vuoto, nervosa lo ributta nella borsa. Mackenzie non le risponde, e lei odia quando succede in situazioni come quella. Ha bisogno di sfogarsi, il giorno prima è stato un disastro, e la giornata non si prospetta essere migliore di quella di ieri.

ROBBIE: Un’ora di pausa!

ROBBIE

Ellie vede di sfuggita Terry e le sue amiche lasciare il set, si dirige verso Robbie, la borsa in mano.

ELLIE: Allora io vado…

Robbie la guarda stupito.

ROBBIE: Come scusa?

ELLIE: Siamo in pausa, no?

ROBBIE: Non tu, Eleonor.

Ellie lo guarda, incrocia le braccia, la pazienza esaurita.

ELLIE: E per quale motivo?

ROBBIE: Beh, ieri ti ho fatto andare via prima.

ELLIE: Avevo un permesso dall’università, e nonostante tutto ho dovuto lasciare il seminario prima che finisse, e mi hanno negato l’attestato!

ROBBIE: Oh sisi, capisco ma indovina? Who cares.

ELLIE: A me cares eccome!

Robbie si gira, tossicchiando leggermente.

ROBBIE: Cara la mia ragazza… E’ ora che impari una cosa. O vuoi fare questo lavoro, o non vuoi farlo. E se vuoi farlo, devi lasciar perdere tutto il resto.

ELLIE: E’ esattamente quello che sto facendo.

ROBBIE: Benissimo! Allora, se vuoi seguirmi, andiamo in sala montaggio.

Ellie corruga le sopracciglia.

ELLIE: In sala montaggio?

ROBBIE: Sì, vuoi vedere come si fa un montaggio o no?

ELLIE: L’ho già visto una decina di volte e..

ROBBIE: Niente discussioni. Porta da mangiare e muoviti.

Ellie fa un sospiro lento, prima di recarsi al tavolo dei buffer, nervosa.

TERRY: Ellie…

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ELLIE: Cosa c’è?

Terry la guarda, non sapendo come reagire al tono della ragazza.

TERRY: Mi chiedevo solo se volessi…

ELLIE: Anche oggi, panino.

Ellie torna a guardare il buffet, chiedendosi come mai Terry non la lasci in pace.

TERRY: Spero non sia niente di personale.

ELLIE: Come?

Terry si stringe nelle spalle, quando torna a parlare il suo tono è pacato, ma deciso.

TERRY: Insomma non vorrei che tu… Che ti rifiutassi gli inviti perché te li propongo io. Non è un modo per ritornare nella tua vita o altro,  ma ti ho visto nervosa e pensavo che un po’ di compagnia ti facesse bene…

ELLIE: Beh pensavi male.

Lo sguardo di Terry si fa distaccato.

TERRY: Non c’è bisogno che usi quel tono con me. Non mi disturberò più ad invitarti allora.

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Terry si allontana, mentre Ellie la guarda sentendosi un po’ in colpa per le parole dette.


NEW ORLEANS, OGGI


Hank arriva dietro le quinte appena in tempo per vedere i Carpe Diem più Justin sul palco. Il suo amico è vicino a Mackenzie, guarda lo stadio vuoto, stupefatto.

JUSTIN:E’… Incredibile.

MACKENZIE: E pensa che non hai visto quello della California.

LOGAN: Già, ma quando vuoi puoi sempre tornare. Mi hanno detto che il bassista attuale fa un po’ schifo.

Justin ride, mentre Nick passa un braccio intorno alle spalle di Logan.

NICK: Abbiamo un attacco di gelosia?

JUSTIN: A me hanno detto che è molto bravo, invece.

Logan vede Justin fargli l’occhiolino, poi il ragazzo si siede sul palco, le gambe che penzolano sul prato.

JUSTIN: E comunque ve lo confermo, questa non è la mia vita. Nonostante tutto.

Mackenzie si siede accanto a lui, cerca di smorzare il tono della frase finale.

MACKENZIE: Dovrò venire ad una tua lezione, un giorno. A controllare che tu non seduca le ragazzine.

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Quella frase ricorda a Justin la ragazza dell’altra sera, ma cerca di scacciare il pensiero con una battuta.

JUSTIN: Ci proverei solo con te, come sempre.

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HANK: Ho registrato tutto, sappilo!

Justin si gira, vede Hank avanzare verso di loro, puntando il dito sull’ex bassista.

HANK: Ora ti posso ricattare.

JUSTIN: Non penso che a Jessy interesserebbe qualcosa.

Nick si avvicina al gruppo, serio.

NICK: Come sta?

JUSTIN: Non so dirtelo. Oggi l’ho lasciata dallo psicologo e…

MACKENZIE: E tornava a casa da sola?

Justin scuote la testa, facendo una smorfia dubbia.

JUSTIN: No, l’andavano a prendere i suoi.

I ragazzi rimangono in silenzio, non sapendo come trattare quel discorso. Poi Hank si schiarisce la voce.

HANK: Che ne dite di fare una prova?

NICK: Si chiama soundcheck, bello.

Hank scrolla le spalle, pratico.

HANK: Naa, una prova tra noi.

LOGAN: Sul palco?

HANK: Sì, sul palco.

NICK: Non abbiamo l’impianto, si sentirà uno schifo e…

MACKENZIE: L’importante è che lo sentiamo noi.

La ragazza guarda Hank mentre si alza, gli fa capire che ha compreso quello che vuole fare il batterista. Si gira, porge la mano a Justin.

MACKENZIE: Su, alzati.

JUSTIN: Vi vedo benissimo anche da qui…

HANK: Peccato che tu debba suonare.

Justin si gira immediatamente verso Logan, che alza le mani, sorridendo.

LOGAN: Non usarmi come scusa.

JUSTIN: Non ho il basso…

LOGAN: Ma io sì.

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Justin guarda i suoi amici, sa che è il loro modo di stargli vicino, quello che riconoscono come il più naturale. La musica. Gli sorride, riconoscente.

JUSTIN: Che aspettiamo?

Mackenzie sorride, con Justin e Logan si avvicina agli strumenti. Nick alza un sopracciglio divertito in direzione di Hank.

NICK: Bella mossa.

HANK: Quale?

NICK: Suonare ci rende difficile chiederti dove sei stato stanotte. Anche se credo di saperlo.

Hank arrossisce suo malgrado, mentre Nick dopo un ultimo sorriso segue gli altri verso il centro del palco.




Josie entra nel tribunale, saluta i colleghi, si dirige verso il procuratore distrettuale, che la guarda alzando gli occhi.

P.D: Buon pomeriggio, Josie! Ti vedo particolarmente solare oggi. Sarà il tempo?

Josie sorride, cercando di mascherare l’imbarazzo.

JOSIE: Sì, sarà il tempo.

Ascolta distrattamente il procuratore spiegargli quello che l’aspetta nelle prossime ore, con la mente rivolta a quella mattina, e poi alla sera precedente, e a quella di due mesi prima, fino ad arrivare a quella di tre anni prima dove Hank le aveva fatto la fatidica domanda.


NEW ORLEANS, TRE ANNI PRIMA


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JOSIE: Mi stai chiedendo di venire con te?

HANK: Ti sto dicendo che a prescindere dal posto in cui deciderai di stare, io vorrei provarci. Quindi… La decisione è tua, Josie. Tu cosa vuoi?

Josie lo aveva guardato un attimo, aveva ripensato a tutto quello che avevano passato, poi aveva fatto un profondo respiro.

JOSIE: E’ una follia Hank, lo sai anche tu.

Hank l’aveva guardata deluso, ferito troppe volte in quei giorni.

HANK: Veramente io non credo di sapere più niente.

Il ragazzo si era voltato, mentre Josie cercava di trattenerlo con le spiegazioni.

JOSIE: Hank…

HANK: No perché… Perché io pensavo di aver capito qualcosa di noi, Josie. Invece a quanto pare non ho capito nulla! Insomma, come sempre fraintendo i gesti, eppure pensavo di essere migliorato. Faccio sempre una tale fatica a lasciarmi andare a quando lo faccio la vita mi dimostra che era meglio rimanere al mio posto!

Josie lo aveva fermato, lo sguardo duro.

JOSIE: Se pensi che avremmo dovuto continuare a comportarci come due idioti allora…

HANK: Almeno ti avrei avuto ancora nella mia vita! Invece così io…

JOSIE: Così tu cosa? Tu te ne stai andando, Hank! E sono io, IO, quella che è stata innamorata di te per tutto questo tempo!

Hank era rimasto senza parole, spiazzato dalla schiettezza con cui Josie parlava dei suoi sentimenti.

JOSIE: E pensi davvero che faccia più male a te che a me?

HANK: Io l’ho già vissuta, Josie…

JOSIE: Infatti, l’hai già vissuta! Io sono solo un graffio per te, mentre tu per me sei un’incisione ben più profonda!

Hank l’aveva guardata, poi aveva scosso lentamente la testa.

HANK: Questo lo dici tu. Perché tu credi che io ti paragoni a Liz…

JOSIE: No, tu mi paragoni a Liz! Tu lo fai, pensando che io ti possa eliminare dalla mia vita con tanta facilità!

HANK: Non cambia le decisioni, però.

JOSIE: Io ti ho detto che è una follia avere una relazione d’amore a distanza. Ma non una relazione a prescindere.

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HANK: Io non posso rinunciare a questo…

JOSIE: E io non posso rinunciare alla mia vita. Ma io ci sono, e ci sarò sempre.

Hank l’aveva guardata, ferito.

HANK: Come amica.

JOSIE: Come amica.

Hank aveva scosso la testa, duro.

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HANK: L’ho già sentita, e mi dispiace se credi che stia facendo un paragone, ma la vita ti dà delle lezioni e credimi Josie… Questa cosa non funzionerà.

Poi Hank se n’era andato, lasciando da sola la ragazza, che era scoppiata in lacrime.


NEW ORLEANS, UN ANNO DOPO


nuova casa justin

JESSY (7)

JESSY: Buong… Mi sono persa qualcosa?

Jessy aveva guardato Justin ed Hank seduti al tavolo della cucina del ragazzo, entrambi seri.

JUSTIN: Solo che Hank pensa di risolvere i suoi problemi in modi che nemmeno io…

HANK: Sul serio? Tu hai fatto di peggio, Just. Quando Jessy non ti cagava hai scopato con…

Jessy si era messa le mani sulle orecchie, battendole ritmicamente.

JESSY: Ok, non lo voglio sapere. Che succede?

La ragazza si era seduta di fronte a loro, mentre Hank abbassava lo sguardo.

JUSTIN: Vuole andare da Josie.

Justin aveva aspettato un’opinione di Jessy, che non era arrivata.

JUSTIN: Sei d’accordo?

JESSY: Perché vuoi andare da lei, Hank?

HANK: Beh… Perché sono a New Orleans…

JUSTIN: Non sei andato nemmeno da tua madre!

HANK: E’ un’emergenza! Domani riparto e avrei dovuto spiegarle perché…

La voce di Hank diventa un sussurro, fino a perdersi, lasciando la frase incompleta. Justin e Jessy si scambiano uno sguardo veloce, poi la ragazza torna a parlare.

JESSY: E pensi che ti aiuterebbe? Che aggiusterebbe le cose?

Hank era sbottato di colpo, impotente.

HANK: Certo che non le cambierebbe! Cazzo Jessy, Liz aspetta un figlio! Come potrebbe mai cambiare le cose?

Jessy era rimasta in silenzio, colpita dalla disperazione che trapelava dalle parole di Hank. Aveva guardato Justin rimproverandolo, chiedendogli con gli occhi per l’ennesima volta se fosse stata una buona idea quella di comunicare ad Hank della gravidanza. Hank aveva intercettato lo sguardo.

HANK: Tranquilla, l’avrei saputo lo stesso. Mi ha scritto stamattina.

Aveva estratto il cellulare, sbattendolo sul tavolo. Il messaggio di Liz era corto ma affettuoso:

“Volevo dirtelo nonostante tutto. Non so se ti interesserà, ma sai che tu per me sei sempre tu, e voglio che tu lo sappia da me, prima che altri. Sono incinta. Chiamami appena puoi, ok? Ti voglio bene, Liz.”

HANK: “Non so se ti interesserà”… Certo, perché dovrebbe interessarmi?

JUSTIN: Perché è passato un anno, Hank…

HANK: E allora? Non c’entrano i sentimenti, è qualcosa di irreversibile, capisci, è …

JUSTIN: No, no capisco!

JESSY: Josie lo capirebbe?

Justin si era voltato verso Jessy, poi era tornato a guardare Hank e lo aveva visto annuire, improvvisamente calmo.

HANK: Sì, penso di sì.

jessy ascolta

JESSY: Allora vai.




Quella sera Josie lo aveva visto subito arrivare, dalla vetrata del cinema. All’inizio aveva pensato che aveva dormito poco, ma poi il ragazzo si era fermato davanti alla biglietteria.

HANK: Il posto è sempre uguale.

Josie era rimasta a guardarlo senza sapere cosa dire. Hank l’aveva guarda, facendo un leggero sorriso.

HANK: Anche tu, mi pare. Sempre molto loquace.

JOSIE: Quando… Quando sei arrivato?

HANK: Ieri.

Erano rimasti un attimo a guardarsi, poi lui si era schiarito la voce.

HANK: Quando finisci il turno?

JOSIE: Alle… Alle otto.

Hank aveva alzato gli occhi sull’orologio a parete.

HANK: Tra dieci minuti. E hai… Impegni per cena?




Colonna Sonora- Secret Love Story   (3 scene)

Erano andati da Josie, che viveva da sola da pochi mesi. Avevano ordinato un cinese take away, e Hank l’aveva lasciata raccontare, perché non voleva pensare a quando sarebbe stato il suo turno. E Josie gli aveva fatto credere di non aver capito che Hank aveva un peso sul cuore, perché il suo, di cuore, si era finalmente alleggerito nel momento in cui il ragazzo era entrato nel cinema.

Poi avevano sparecchiato, e mentre sgombrava la tavola lei gli aveva preso un polso, lo aveva guardato e gli aveva chiesto, semplicemente:

JOSIE: Come mai sei qui?

Ed Hank aveva scosso la testa.

HANK: Non voglio….

JOSIE: Perché da me?

HANK: Perché sei l’unica con cui voglio parlare.

JOSIE: E allora fallo.

HANK: Liz è incinta.

E si era stupito della facilità con cui quella frase impronunciabile era stata detta, e poi Josie lo aveva condotto sul divano, senza commenti, e Hank aveva cominciato a parlare e a piangere, come non faceva da tanto.

HANK: Me lo ha detto Justin, perché non ha nemmeno pensato che fossi la prima persona a cui doveva comunicarlo… E poi mi ha mandato un messaggio del cazzo, come se fossimo due estranei…

Hank aveva fatto un profondo respiro, quasi vergognandosi di farsi vedere così.

HANK: …E tutti credono che questa mia reazione sia legato ad un amore incrollabile, e invece…

JOSIE: E invece?

HANK: E invece è solo che… E’ solo che ora è finita davvero Josie. E’ finita davvero, e la sto lasciando andare. Lo capisci?

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Josie aveva annuito, perché si rivedeva in quella descrizione, eppure quella sera il destino le aveva scombinato le certezze.

JOSIE: Sì, lo capisco.

HANK: Lo sapevo.

E poi Hank le aveva sorriso, e anche Josie lo aveva fatto.

HANK: Sono felice di essere venuto.

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JOSIE: Anche io.

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E allora lui l’aveva baciata e lei si era lasciata baciare, e non c’era stato bisogno di altro, perché mentre Josie sentiva il corpo del ragazzo che amava accanto al suo, le lacrime che Hank aveva appena versato per Liz si erano dissolte nella sua mente.


NEW ORLANS, OGGI


Justin aveva fatto scorrere le dita sul basso, mentre Nick cominciava ad intonare una cover che i Carpe Diem suonavano spesso i primi tempi allo Spotted Cat. Ma in quel momento Justin vedeva solo un palco enorme e le tribune infinite, così lontane eppure reali, e mentre il suo basso si armonizzava con gli strumenti dei suoi amici, come era sempre stato, Justin si era sentito per un attimo leggero, e Jessy, la studentessa e tutte le altre preoccupazioni improvvisamente erano scomparse, davanti a quella folla immaginaria che si vedeva davanti, a battere le mani e a guardare lui, i suoi amici e la loro musica, l’unica cosa che non lo avrebbe mai tradito.




DOTT. GREY: Quindi immagino che il trasferimento di Elizabeth ed Eleanor l’abbia scossa parecchio.

Jessy aveva annuito, chiedendosi come avesse potuto raccontare quelle cose ad un perfetto estraneo, quando per anni aveva tentato di raccontarle a Justin.

JESSY: Beh, sì. E so che questo suonerà ridicolo, o esagerato, ma Liz ed Ellie sono… La mia famiglia. Ci sono state sempre, e credo che la cosa fosse reciproca, ma è come se loro non avessero più bisogno di me e invece io ne ho così tanto, soprattutto ora…

Il dottor Grey l’aveva guardata, aspettato che il volto di Jessy si ridistendesse dopo un leggero attimo di cedimento.

DOTT. GREY: Cosa è successo ultimamente, Jessy? Perché crede di aver bisogno di loro?

JESSY: Il fatto è che non succede niente. Io… Mi ostinavo a cercare di cambiare le cose, non avevo un lavoro, non mi sentivo soddisfatta, invece le cose semplicemente… Non cambiavano.

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Jessy fa un piccolo sospiro, poi guarda il dottore con un sorriso triste.

JESSY: Era una fatica inutile. Un po’ come questa seduta, con tutto il rispetto.

Il dottor Grey non smette di sorridere.

DOTT. GREY: Dice? Io invece credo che sia servito a qualcosa. A conoscerci, perlomeno.

JESSY: E a lei interessa veramente conoscermi, dottore?

DOTT. GREY: Certo, Jessy.

Il dottore guarda l’orologio al polso, poi fa un sorriso indulgente verso la ragazza.

DOTT. GREY: Il nostro tempo oggi è finito ma… Posso contare sul fatto che la rivedrò la prossima settimana?

Jessy, inspiegabilmente, arrossisce appena.

JESSY: Beh, io… Ci proverò.

Il dottor Grey annuisce, sa che non può pretendere di più dalla ragazza.

DOTT. GREY: Perfetto, lo prendo come un sì.

Poi l’uomo si alza, precede Jessy verso la porta. Quando l’uscio si apre, la ragazza vede Rick e Dalia seduti nella sala d’attesa. Rivolge a loro un debole sorriso, poi guarda il dottore.

JESSY: Allora arrivederci, dottor…

DOTT. GREY: Mi chiami pure Brendon.

JESSY: Oh. Ok. E lei… Può darmi del tu.

Il dottor Grey annuisce, sorridendo.

DOTT. GREY: Va bene, Jessy. Alla prossima settimana.

Jessy sorride all’uomo un’ultima volta, poi si gira verso i genitori, che la guardano apprensivi.

Dalia
Dalia

DALIA: Tesoro, come stai?

Jessy si stringe nelle spalle, apatica.

JESSY: Io… Ho parlato un po’ con il dottore..

RICK: E’ uno dei migliori, la dottoressa Wine ha fatto bene a portarti qui.

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Jessy legge un’accusa nei confronti di Justin, eppure non dice nulla.

JESSY: Ora voglio andare a casa.

DELIA: Certo tesoro, andiamo. Justin è a casa o…

JESSY: No, è al concerto dei Carpe Diem.

Rick la guarda preoccupato, poi prende in mano la situazione.

RICK: Non c’è problema, mangi da noi. Andiamo.


CALIFORNIA, OGGI


ROBBIE: Bene, grazie a tutti! Ci vediamo domani!

Terry sorride in direzione del regista, poi lei e le comparse cominciano a disperdersi verso i camerini comuni.

VALERIE: Non vedo l’ora di andare a letto.

Terry la guarda, annuendo leggermente.

TERRY: A chi lo dici.

ELLIE: Ehm… Terry?

Terry si gira di colpo, vede Ellie in fondo al corridoio, che la guarda impacciata.

ELLIE: Posso parlarti un attimo?

Terry si gira verso Valerie, dopo averci pensato un attimo.

TERRY: Vai pure, vi raggiungo.

Valerie annuisce, prima di sparire in una porta laterale. Terry si avvicina ad Ellie, la braccia incrociate.

TERRY: Dimmi.

ELLIE: Io volevo… Scusarmi per prima. Non è un gran periodo, e ho i nervi fragili. Quindi me la prendo con chiunque. Non è una giustificazione, ma…

TERRY: Ma almeno è un progresso. Per un attimo ho pensato che fossi venuta per offendermi ancora.

Ellie la guarda di sbieco, vede che la ragazza sorride, lo fa anche lei.

ELLIE: No, per oggi mi sono sfogata.

TERRY: Mi fa piacere.

ELLIE: E non succederà più.

Terry la guarda, fa un sorriso divertito.

TERRY: Sono contenta anche di questo. Allora…. Buona serata.

Terry fa per voltarsi, ma Ellie la ferma nuovamente.

ELLIE: E volevo anche dirti che… Non ho rifiutato l’invito per quello che c’è stato tra di noi.

Terry si volta a guardarla, senza dire niente.

ELLIE: E’ solo che ti ripeto, ho così tante cose da fare che non ho mai tempo e…

TERRY: Avevo intuito avessi da fare. Sembri particolarmente impegnata ed ero curiosa di sapere tutte le tue novità. Insomma, non ci vediamo da tre anni, e in ogni caso sei stata…

Terry si interrompe, poi si stringe nelle spalle.

TERRY: Vabbeh, fa niente. Stammi bene.

Ed Ellie non sa perché lo fa. Forse perché ha realmente bisogno di sfogarsi con qualcuno, o perché è stanca di passare le serate da sola, a leggere appunti e addormentarsi sul tavolo con la luce accesa.

ELLIE: Ti va una birra?

Terry la guarda, interrogativa.

TERRY: Ora?

ELLIE: Sì, ora.

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TERRY: Andata.


NEW ORLEANS, OGGI


LOGAN: Mackenzie!

Mack si gira, chiude la chiamata.

MACKENZIE: Sono qui!

Logan si affaccia al camerino, agitato.

LOGAN: Su muoviti! Manca poco!

Mackenzie annuisce, un po’ contrariata appoggia il cellulare sul tavolo del camerino.

MACKENZIE: Sì arrivo…

Chiude il camerino dopo aver lanciato l’ultima occhiata al telefono, che rimane in religioso silenzio.




Colonna Sonora – When We Stand Together  (3 scene)

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Beth vede le luci spegnersi di colpo, e il cuore comincia a batterle all’impazzata. Dopo poco si riaccendono, e i fari che illuminano il palco le mostrano Nick, così diverso eppure sempre uguale a sé stesso.

NICK: Buonasera New Orleans! E’ un onore e un piacere tornare a casa!

E Beth sorride alle sue parole, perché è un sentimento che condivide con il ragazzo.

NICK: Come sapete i Carpe Diem sono nati qui, nella città della musica. Ed è proprio New Orleans che vogliamo ringraziare stasera, per averci permesso di dar vita al nostro sogno più grande. Speriamo che questa sera il sogno sia vostro!

Poi Beth vede i Carpe Diem cominciare a suonare, e mentre da lontano continua a guardare Nick, e ne scopre dettagli nuovi, un tatuaggio sul bicipite, i capelli schiariti dal sole della California, l’abbigliamento più accurato, estrae il telefono, perché c’è qualcuno che sa di dover chiamare.


NEW YORK, OGGI


casa liz e ethan

Liz gira su sé stessa sulla poltrona girevole del suo studio, di fronte a lei uno schermo bianco, il cursore che lampeggia ricordandole la sua scadenza. Fatica a concentrarsi, la testa piena di progetti come non lo era da molto. Si riscuote, vedendo Beth chiamarla sul cellulare. Risponde, dubbiosa.

LIZ: Che succede?

Ma non è la voce di Beth a risponderle. Liz riconosce subito Nick, e poi la batteria inconfondibile di Hank. Per un attimo si emoziona, perché le sembra di essere lì, accanto a Beth, di fronte ai Carpe Diem.

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Allora chiude gli occhi, comincia a canticchiare, e di colpo nella sua mente si forma un’immagine, di un locale sconosciuto a cui lei era stata costretta ad andare da Ellie. Si rivede impaurita scrutare la folla, e poi il palco, fino a vedere lui, che di colpo apre gli occhi lasciandola interdetta. E allora si vede fare l’unica cosa che le viene in mente, alza la mano in segno di saluto verso la persona più importante della sua vita, che non vede da due anni.

Senza accorgersene le dita si avvicinano alla tastiera e, con il sottofondo live dei Carpe Diem, Liz comincia a raccontare il primo concerto dei The Reckless che abbia mai visto.


NEW ORLEANS, OGGI


Justin e Josie vedono i Carpe Diem tornare dietro le quinte, Roy Murple complimentarsi con loro. Mackenzie si gira subito verso l’amico, che le alza il pollice.

JUSTIN: Niente male davvero. Sai, pensavo fosse tutto merito dello studio di registrazione e invece dal vivo devo ricredermi…

Mackenzie scuote la testa, poi guarda Josie, sorridendole amichevole.

MACKENZIE: Sono contenta che ci sia anche tu.

JOSIE: Alla fine ho ceduto.

Hank in quel momento si gira verso i due, e per un attimo si rende conto di quel momento perfetto, in cui è appena sceso dal palco e dietro le quinte vede due delle persone più importanti della sua vita guardarlo orgogliose. Per un attimo si dice che ne manca un’altra, ma decide che per quella sera vuole essere felice.

ROY MURPLE: Abbiate ancora un attimo di pazienza e dopo vi lascerò andare dove volete.

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LOGAN: Sul serio?

Murple afferra scherzosamente un orecchio di Logan.

ROY MURPLE: Nei limiti del decente, Logan!

Justin ride vedendo la scenetta, mentre il gruppo si allontana.

JUSTIN: Mi ricorda qualcuno…

Mackenzie sorride nella sua direzione, capendo che Justin si riferisce a sé stesso.

MACKENZIE: Anche a me.

Il sorriso di Justin svanisce lentamente.

JUSTIN: Già, ma le cose sono un po’ diverse ora. E a proposito di questo, farei meglio ad andare.

Mackenzie lo guarda, vorrebbe trattenerlo ma capisce la preoccupazione del ragazzo.

MACKENZIE: Aspetta almeno che finiamo qui, andiamo a bere qualcosa tutti assieme…

JUSTIN: Conosco “qui” e so che ci metterete parecchio. Salutatami Hank e ditegli che ci vediamo presto, ok?

Mackenzie annuisce, mentre sente Murple chiamarla nella sala accanto.

MACKENZIE: Ok. Ti voglio bene, Just.

I due si abbracciano, ed entrambi cercando di smussare la commozione ridendo.

JUSTIN: Se poi la prossima volta diventassi etero per me…

MACKENZIE: Vedrò cosa posso fare.

Mackenzie lo vede allontanarsi dopo aver salutato Josie, sbatte un paio di volte le palpebre per ricacciare indietro le lacrime. La chitarrista segue gli altri e Josie si trova sola, a guardarsi intorno. Ed in quel momento vede un gruppo di quelli che deduce siano giornalisti all’entrata. E tra loro scorge Beth.




Beth aspetta paziente, tra la folla di giornalisti che spinge per entrare. Roy Murple fa il suo ingresso, e subito la ragazza vede la gente intorno a lei agitarsi. Il manager guarda i giornalisti, fa un sorriso impacciato.

ROY MURPLE: I Carpe Diem sono al momento un po’ impegnati, e voglio dirvi che sarete i benvenuti nella loro prossima tappa. Potremmo provare a trovare un incastro prossimamente, ma questa sera per chi non ha il pass è impossibile ricavare un’intervista. Sono certo che collaborerete.

Alcuni giornalisti cominciano ad agitarsi, mentre Beth alza la mano, per sovrastare la folla.

BETH: Io ce l’ho!

Roy Murple fa un cenno d’assenso, invitando gli altri a lasciarla passare.

ROY MURPLE: Oh bene… Signorina, forse non sa che il pass le consente di stare dietro le quinte e…

BETH: Sì, lo so. Ma volevo vedere il concerto come spettatrice.

Il sorriso che Beth rivolge all’uomo la rende subito simpatica a Roy. Beth comincia a frugarsi nelle tasche dei jeans, poi nella borsa, senza trovare il pass.

BETH: Io… Io credo di averlo perso.

Il sorriso di Roy Murple si spegne; il manager capisce di avere davanti l’ennesima, furba, giornalista.

ROY MURPLE: E allora mi dispiace, ma temo…

BETH: No, aspetti un attimo. La prego.

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JOSIE: Vi prego, lasciatemi passare!

L’agente della sicurezza scuote la testa, dispiaciuto ma deciso.

AGENTE: Mi dispiace signorina, ma i Carpe Diem al momento sono occupati e…

JOSIE: Ma ero dietro le quinte! Mi creda, posso passare!

AGENTE: Ne va del mio lavoro…

JOSIE: Lo so bene! Ma se non mi lascia passare, le assicuro che il mio lavoro sarà quello di farle perdere il suo!

L’agente la guarda, sorpreso dal tono quasi isterico di Josie, che fa girare Logan. Il ragazzo abbandona la folla e si avvicina all’agente e a Josie.

LOGAN: Che succede?

JOSIE: Devi chiamare Nick.

LOGAN: Come vedi è un attimo impegnato, ma dopo…

JOSIE: Non c’è tempo, se ne sarà già andata.

Logan la guarda, confuso.

LOGAN: Ma chi?

JOSIE: C’è Beth.


CALIFORNIA, OGGI


Ellie vede Terry sporgersi per chiedere altre due birre, si rilassa sullo schienale costringendosi ad ammettere che aveva bisogno di una serata così. Prende il telefono, e in quel momento trova le diverse chiamate che Mackenzie le ha fatto nel corso della giornata.

TERRY: E’ successo qualcosa?

Ellie alza lo sguardo, la vede preoccupata.

ELLIE: No, è solo… Mackenzie mi ha chiamata e…

TERRY: Ah, state ancora insieme?

Ellie la guarda interrogativa, mentre Terry si affretta a spiegare.

TERRY: Non fraintendermi, è solo che… Pensavo che con la sua vita, tournee e altro, fosse difficile…

ELLIE: Mentirei se dicessi che non lo è. Però… Ci stiamo provando.

Terry le sorride, comprensiva.

TERRY: Vi fa onore.

ELLIE: Già. Devo richiamarla, ti dispiace?

Terry scuote la testa, mentre Ellie si allontana dicendo a sé stessa che quella situazione non le fa affatto onore. Quando sente il telefono squillare a vuoto, torna al tavolo.

TERRY: Hai fatto in fretta.

ELLIE: Come dicevo, non è facile. Sarà impegnata e…

TERRY: E non ti pesa?

ELLIE: Dei giorni di meno, dei giorni di più.

TERRY: Ad esempio?

ELLIE: Ad esempio giorni come oggi.

TERRY: Immagino che Robbie sia un osso duro.

Ellie fa un profondo sospiro.

ELLIE: Nemmeno te lo immagini! Pretende il massimo, e si aspetta che io non abbia nemmeno uno straccio di vita privata, cosa che peraltro non ho…

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Terry scoppia a ridere, ed Ellie si accorge in quel momento che quella che voleva essere una battuta in realtà non lo è affatto.

ELLIE: Però è vero. Questa è la prima birra che prendo da… Da quasi un anno.

Terry la guarda, allibita.

TERRY: Vuoi dirmi che è un anno che non ti fai un giro a Los Angeles?

ELLIE: Non ho avuto molto tempo di socializzare.

Terry sorride, cerca di risollevare l’umore della ragazza.

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TERRY: Per fortuna sono arrivata io.

ELLIE: Già, per fortuna.

E mentre sorride, si accorge che lo pensa davvero.




Colonna Sonora – Changing Tides (fino alla fine)

Josie vede Logan avvicinarsi a Nick, circondato da fan adoranti, sussurrargli qualcosa all’orecchio. Vede il volto di Nick cambiare espressione, tornare il ragazzino genuino che conosce. Il ragazzo si volta all’improvviso verso l’uscita della sala, dove Josie lo guarda, annuendo pronta quando legge nei suoi occhi una conferma. Nick si sbroglia velocemente dalla folla, si avvicina all’uscita.

MACKENZIE: Nick, dove vai?

Ma Nick non sente più niente, non riesce nemmeno a parlare, la voglia di vederla, proprio lì, a New Orleans, totalizzante. Supera Josie con uno sguardo perso, poi comincia a correre verso l’uscita. Corre e intanto pensa a Beth, al loro ultimo saluto, al loro silenzio costante da ormai tre anni, corre e poi Roy Murple lo blocca, prendendolo per le spalle.

ROY MURPLE: Che succede?

NICK: Devo andare…

I fotografi cominciano a scattare, mentre Murple cerca di scuoterlo.

ROY MURPLE: Sei impazzito? Là fuori ci sono una marea di giornalisti e…

NICK: Lo so, ma c’è anche lei!

Roy Murple alza le sopracciglia a quella frase, guarda il ragazzo, senza smettere di tenerlo per le spalle.

ROY MURPLE: Mora, occhi azzurri, amante della musica dal vivo?

Nick lo guarda, vedendolo per la prima volta.

NICK: Come lo sai?

Roy Murple abbandona la presa, sicuro di avere la sua attenzione.

ROY MURPLE: L’ho mandata via. Pensavo volesse fregarmi e sai che ne penso dei furbi…

NICK: E dove è andata?

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Murple alza le spalle, dispiaciuto.

MURPLE: Non lo so. Ma mi ha dato questo.

Roy Murple allunga un foglio a Nick, che lo guarda e di colpo scoppia a ridere, e poi sente gli occhi inumidirsi. Il foglio è in realtà una cartina lunga, trasparente, con un’unica frase e un numero di telefono. “Ciao, bello.”. Sente dei passi dietro di lui, e quando si gira vede Josie, che non ha bisogno di parole. Lo abbraccia e lo ascolta piangerle sulla spalla.




Hank e gli altri salutano le fan, poi aspettano che Nick torni.

LOGAN: Adesso so dov’era il nostro Nick l’altra sera!

MACKENZIE: Eppure pensavo che con Beth fosse finita.

Hank guarda entrambi, il nome di Beth che inevitabilmente gliene ricorda un altro.

HANK: Ci sono persone con cui il legame non si spezza mai. E io come al solito non faccio parte di questa schiera di fortunati.

Fa un sorriso mesto, mentre Mackenzie si prepara a contraddirlo.

MACKENZIE: Sai benissimo che non è così.

Hank fa per rispondere, ma il cellulare vibra improvvisamente.

HANK: Sarà Just…

E invece è Liz. E Hank non può fare a meno di sorridere, leggendolo.

“Mi ha chiamato Beth, durante il concerto. Stasera ero con voi, anche se non potevi vedermi. Sono orgogliosa di te. Liz.”

Hank scuote la testa, mentre pensa che Liz lui l’ha vista eccome, come tutte le volte che torna a suonare a New Orleans. Quando alza la testa, vede Mackenzie guardarlo con un sorriso ironico.

MACKENZIE: Cosa stavi dicendo?

Hank continua a sorridere, scuote il capo.

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HANK: Niente.

 

 




Josie vede Mackenzie entrare in macchina, il telefono in mano.

JOSIE: Sempre più veloce degli uomini…

La ragazza si interrompe, scusandosi quando vede Mackenzie al telefono.

MACKENZIE: Tranquilla, tanto Ellie non mi risponde. Mi avrà chiamato e sarà andata a letto.

Josie la guarda, annuendo leggermente.

MACKENZIE: Come sta Nick?

JOSIE: Meglio. Beth gli ha lasciato un numero, e penso che sia il suo, però… Cerchiamo di distrarlo, stasera.

Mackenzie annuisce, cupa, e Josie capisce che anche lei ha bisogno di essere distratta.

JOSIE: Problemi con Ellie?

MACKENZIE: No, solo che… Mi dispiace non averla sentita.

Josie la guarda, poi dopo un breve respiro si decide a chiederglielo.

JOSIE: Com’è? Una relazione a distanza, intendo.

Mackenzie la guarda, fa un sorriso storto.

MACKENZIE: Perché lo vuoi sapere?

JOSIE: Beh mi sembra… Mi sembra complicato, ecco.

MACKENZIE: Sì, lo è. Non hai la persona che ami vicino, spesso non riesci a sentirla neanche una volta al giorno, nemmeno quando ne hai bisogno urgente. Quando ti rivedi è meraviglioso ma beh, per la maggior parte del tempo è uno schifo.

Josie la guarda, annuendo.

MACKENZIE: Ti ho rassicurata? Ora ti sei convinta di aver fatto la scelta giusta?

Josie arrossisce, si stupisce che Mackenzie abbia capito.

JOSIE: Beh… Il punto è che… Non so nemmeno io che scelta ho fatto, Mack.

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Mackenzie la guarda un attimo, poi torna a guardare il cellulare, senza dire niente.

JOSIE: Pensi che stia facendo una stronzata? Che dovremmo essere chiari una volta per tutte?

MACKENZIE: In realtà, se c’è una cosa che ho imparato conoscendo Justin e Hank, è che spesso siamo noi a complicare le cose cercando di definire sempre tutto. Sono certa che il tempo vi porrà davanti ad un bivio, prima o poi. E allora dovrete scegliere. Ma per il momento… Lui è felice, e anche te. Sarebbe un peccato rovinare tutto.

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Josie fa un sorriso sincero, fa per ringraziare Mackenzie, ma Hank apre la portiera, seguito dagli altri tre.

HANK: Allora, dove si va di bello?

LOGAN: Vi avviso che io voglio bere.

Mackenzie scoppia a ridere, mentre i tre entrano nella limousine.

MACKENZIE: Dimmi qualcosa che non so!

LOGAN: Oh, ci sono ancora un sacco di cose che non sapete!

NICK: Ad esempio?

LOGAN: Ad esempio che la fan con cui mi sono fatto la foto mi ha dato il suo numero di telefono….

MACKENZIE: La modella?

LOGAN: Proprio lei!

Hank scoppia a ridere con gli altri, e guarda Josie, che gli sorride a sua volta. Ed il ragazzo si dice che ce l’ha fatta, almeno per quella sera, ad essere felice.




 

Justin arriva a casa, vede la luce spenta. Stanco lancia le chiavi sul tavolo, poi come un automa va in camera da letto. Quando accende la luce nel corridoio, sobbalza. Il letto è vuoto, e Jessy non è da nessun’altra parte.

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7 Risposte a “5×03 – CHANGING TIDES”

  1. ahahahah ma questi commenti mi fanno quasi pensare che CrossRoads ti influenzi l’umore… Oppure semplicemente si aggiunge alla tua lista di “mainagioia”? :p
    Per Beth e Nick ci vuole pazienza (non è forse la loro relazione l’essenza della pazienza? mauahahah).
    Non capisco, se Hank non ti piace, perchè vuoi che lui e Liz si sentano?
    Poi vedo che nonstante l’empatia, odi ancora Justin e Jessy…. Ahahahah dura a morire!

  2. Questo telefilm su carta sta mirando la mia, ormai poca, sanità mentale. Li facciamo incontrare beth e nick o no???erano ad un millisecondo l’uno dall’altra, ma niente! Crudelissimo! E jessy dov’e? Scappata? Dai suoi? Sarà la fine per loro due finalmente, forse distaccarsi da Justin è la strada per tornare sana probabilmente. Terry non mi piace. Mack+Ellie forever. Liz e Hank, che palle, ma chiamatevi cazzo. Povero il mio Ethan che soffre. Questa serie mi uccide

  3. Questa puntata mi ha lasciato per diversi punti a bocca aperta, ci sono scene che ho trovato veramente speciali.
    – Parto da una cavolata, ma non posso esimermi: Jessy si chiama come una famosa industria conserviera statunitense, ritratti anche da Warhol, e io me ne accorgo solo ora!!! 🙂
    – Altra cosa poco seria…Ma il doc grey è Cole il grande amore di Phoebe, lei a sua volta uno dei mie grandi amori telefilmici, anche se poi amavo anche la ship Leo-Piper, ok smetto che vado fuori tema 😛
    -Mi è piaciuta molto la scena dove, durante le prove, invitano Justin a suonare, Logan è un cuore d’oro (veramente un bel personaggio, un gran bel lavoro di scrittura, considerato l’ultimo personaggio interpretato dall’attore in televisione, che non era proprio uno stinco di santo). Mi piacerebbe tanto che li tenessero entrambi, che so a uno possono dare un triangolo o un ukulele da suonare, no?
    – Josie mi continua a fare una gran pena, poverina mi sembra sempre la seconda scelta e penso che non se lo meriti.
    – Tutte le canzone scelte in questa puntata mi sono piaciute molto, complimenti per la scelta.
    – Venendo alle cose più importanti, il primo pezzo che ho trovato eccezionale è quello dove veniamo introdotti nella mente di Justin mentre suona con il gruppo.
    – Questo entrare nella mente dei personaggi così direttamente, mi ha colpito ancora di più quando è stato il turno di Liz, mentre ascoltava il concerto dal cellulare e da lì inizia a scrivere. (TUTTO TORNA!…bello spettacolare, vai alla grande, mi piacissimo, continua così! A buon intenditor poche parole!)
    – Una scena invece che mi ha fatto molto ridere è quella di Roy che afferra per l’orecchio Logan e quel “nei limiti della decenza” ahahahahahahah 🙂
    – L’apice della suspense la si raggiunte quando Josie cerca di far sapere a Nick della presenza di Beth, che porta alla mia terza scena preferita della puntata, ovvero il biglietto lasciato dalla ragazza di New York. L’idea della cartina-biglietto con il numero scritto e con quella frase, non è solo un’idea stupenda, ma direi geniale, una gran pensata!
    – In questa puntata non succede niente di eclatante, ma sicuramente la definirei una “puntata di svolta” per vedere prossimamente cose eclatanti, potrei dire che succedono cose invisibili che spostano equilibri e creano molta curiosità.

  4. Un commento meraviglioso <3 <3 (va a finire che faccio io i complimenti a te eheheh).
    Hai letto ogni sfumatura della puntata, e sono contenta che ti sia arrivata così, e così bene. I personaggi infatti stanno diventando complessi, ognuno con le sue particolarità e le sue debolezze, e non sempre è chiaro capirli, come a volte non capiamo le decisioni delle persone che ci stanno accanto...
    Ho cercato di renderli più umani possibili, e quindi imperfetti. Per questo abbiamo un Justin che si impegna, ma quanto durerà? E una Jessy che è fragile, perchè il mondo ci vuole sempre supereroi? Ha vissuto male un progressivo isolamento che certo, è solo la causa scatenante di un disagio più profondo, ma perchè condannarla?
    Abbiamo un Hank e una Liz che è vero, sono uniti: questo non gli ha impedito di andare avanti con le loro vite, ma è anche vero che le persone che gli stanno accanto potrebbero fraintendere un rapporto che non è mai stato tutto bianco o nero..
    E poi abbiamo Beth, ancora innamorata di Nick che ha scelto di non provarci, e Mackenzie ed Ellie che invece lo hanno fatto, considerando tutte le problematiche del caso. La lontananza, il non poterci essere sempre, è una di queste. Ma di Ellie e Mack si capirà meglio tutto nella prosisma puntata 🙂
    Grazie mille per il commentone! <3

  5. Insomma, leggo che sei preoccupata! Da quello che ho capito hai ormai deciso che sei una Lethan 😉 Comunque il riavvicinamento non c’è da ora, Hank e Liz (come dice lo stesso Peter) si sono sempre sentiti, a volte più sporadicamente di altre, ma sempre. Poi ci sono stati dei limiti invalicabili, ad esempio il vedersi, ma per le cose veramente importanti ci sono sempre stati l’uno per l’altra, pur andando avanti con le loro vite. Certo, ora vedremo per il concerto…
    Terry ed Ellie, come hai giustamente notato, si stanno riavvicinando anche perchè Mackenzie non c’è ed Ellie sta affrontando un periodaccio.. Ma di lei capiremo meglio tutto nella prossima puntata 🙂

  6. Nick ha fatto piangere anche me!! ♡♡♡
    La scena di Beth e di Nick è splendida, davvero. L’hai scritta così bene che per un attimo sono diventata io stessa Nick e… come lui volevo correre da lei, abbracciarla e sorriderle… E ritrovarmi con la cartina in mano scritta da Beth, mi ha fatto ridere con le lacrime agli occhi. La dolcezza di Beth, la sua ironia, la sua determinazione e il suo profondo amore: sei riuscita a raccontare tutto in pochi attimi.
    Spero che in quest’altra puntata Nick sfrutti il numero che Beth gli ha lasciato, non vedo l’ora di vederli assieme 😀
    Altra scena splendida: Liz che ascolta il concerto per telefono, e “saluta” Hank, e comincia a scrivere il suo nuovo romanzo…bellissima. Liz mi è apparsa raggiante, illuminata da una luce propria, che purtroppo in queste prime due puntate, considerando tutto quello che era successo, si faticava a vedere.
    Ellie e Terry: devo ammettere che ho provato una sorta di sollievo (non lo prendere proprio alla lettera), ma ho visto Ellie davvero stanca e affaticata, e prendere una birra con una persona che in passato ti è piaciuta tanto può davvero avere un effetto benefico, senza che questo comportamento comprometta-per forza- i sentimenti che uno prova attualmente per il proprio fidanzato/a. Quindi, ti dirò: sono contenta che loro due siano uscite a prendere una birra, perché nel loro vedersi vedo la possibilità di una bella amicizia (poi, probabilmente sono troppo ottimista, e finirò per bestemmiare in tutte le lingue del mondo xD ).
    Jessy dallo psicologo: cavoli…è bastato che Just uscisse dalla stanza, perché lei riuscisse a sfogarsi. Non è colpa di Just ovviamente, però molte volte capita che non ci accorgiamo dei reali bisogni/ difficoltà delle persone a noi più care, e magari tendiamo a sottovalutare la portata che certi eventi, affrontabili in altre occasioni, diventino dei veri e propri ostacoli, o ferite, dai quali la persona coinvolta si sente disperatamente sopraffatta. Sono molto contenta di questa prima seduta e la scena finale mi è parsa molto significativa! Ora sarei curiosa di sapere se ci saranno risvolti fra quella studentessa e Just…
    Mi è piaciuto tantissimo anche il flash back fra Hank e Josie, è stato utilissimo per comprendere a fondo i sentimenti e le sensazioni di Hank. Comunque loro due, Hank e Liz, io lo so, può succedere qualsiasi cosa, ma sono legati, lo saranno per sempre, anche quando può essere facile dubitarne (Quanto è indicativo, di tutto ciò, il messaggio che Hank riceve a fine concerto? Tanto eheh).
    Felicissima di questa terza puntata, non vedo l’ora di leggere la prossima!! (。♥‿♥。)

  7. Facebook non mi fa lasciare il commento, perciò lo metto qui 😉

    Mi auguro che Jessy sia semplicemente dai suoi genitori, perché in questo momento non potrei sopportare altre opzioni :O Oppure sta cercando di raggiungere Liz o Ellie (anche se nelle condizioni in cui si trova…)? Comunque, provo una grande pena anche per Justin e sono rimasta molto contenta di vederlo trascorrere del tempo con i ragazzi e come loro abbiano cercato di tirarlo su di morale <3 Per quanto riguarda Hank e Liz, non so cosa pensare…mi ha dato un po' fastidio la reazione che lui ha avuto quando ha saputo della gravidanza, come a rivendicare dei diritti che di fatto non avrebbe dovuto avere…e questo riavvicinamento mi "puzza" un po', spero non porti guai nel già fragilissimo equilibrio tra lei ed Ethan (a proposito, così poche scene con lui? 🙁 ). Anche se è stato bello che proprio i Carpe Diem le abbiano dato l'ispirazione *-* Ah, e lei e Peter sono qualcosa di veramente prezioso <3 mi ha fatto piacere vederli interagire, ci voleva!
    Concludo con l'intera faccenda Mackenzie/Ellie/Terry: sono un po' preoccupata, avverto un riavvicinamento tra queste ultime due, non fosse altro perché Terry è lì quando Mackenzie non può…vedremo, del resto non è una novità che le storie a distanza siano complicate.

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