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2×10 – FROM YESTERDAY

 

d eccoci alla decima puntata del Season Finale di Second Chance! Per chi volesse recuperere gli episodi precedenti, basta cliccare qui:
EPISODI PREDECENTI

Volevo inoltre ringraziare tutti per il sostegno generale per le storie scritte, e ricordare che è FONDAMENTALE, affinché la storia continui (e soprattutto sul COME continui) commentare qui sotto! Vi aspetto per ogni tipo di considerazione!

 

loft second chance

SHONE 2S 2

Shone accende il fornello sotto il bollitore, preparandosi ad una delle serate più strane della sua vita. Dietro di lui, sul divano, Mandy guarda Phil camminare avanti e indietro, lo sguardo esausto.

MANDY: Senti, se non mi vuoi credere….

mandy

PHIL: Diciamo che non è la storia più coerente dell’universo.

Mandy lo guarda un attimo, sembra quasi volersi spiegare ulteriormente, poi ci rinuncia, alza le spalle.

MANDY: Come ti pare.

3B PHIL3

Phil la guarda, gli occhi sottili, fa per imbeccarla, quando Shone raggiunge i due, cercando di fare da paciere.

SHONE: Dicevi che sei venuta da Filadelfia…

Mandy annuisce, ma Phil interrompe Shone, piccato.

PHIL: Perché ora?

MANDY: Perché “ora” ti ho trovato .

PHIL: E dovrei crederti? Siamo sulle pagine dei quotidiani da almeno due anni e…

MANDY: Già, ma con un altro cognome, genio. Non che la cosa sarebbe servita.

Phil continua a guardarla dubbioso, mentre Shone riassume le poche informazioni avute fino a quel momento.

SHONE: Quindi quando hai visto Phil hai cercato casa nostra…

MANDY: Che non è esattamente su Tutto città, per quello che vale. E io ho diciassette anni, quindi nel caso te lo stessi chiedendo, di solito non vengo a New York per il weekend.

SHONE: E i tuoi lo sanno che sei qui?

Mandy guarda il ragazzo, per un attimo il suo sguardo duro ha un cedimento.

MANDY: Non ho più nessuno da avvisare.

Phil corruga le sopracciglia, mentre Mandy fa un sospiro profondo, prima di provare ad imprimere al suo tono una leggerezza che in realtà nasconde la rabbia.

MANDY: Loro sono morti. Mamma due settimana fa e ora sto da… Degli zii.

Shone lo guarda addolorato, mentre Phil, nonostante il dispiacere, è deciso a non farsi fregare da quella strana ragazza.

PHIL: Beh mi dispiace ma, fidati, poteva andarti peggio. Anthony non è quello che si definisce “il padre dell’anno” e sono sicuro che i tuoi genitori adottivi…

MANDY: Non erano adottivi.

Mandy lo guarda, poi fa una risata secca, scuotendo la testa.

MANDY: Non lo hai ancora capito? Non condividiamo lo stesso padre. È mia madre che era anche la tua.

phil serio

Phil rimane impassibile, ma Shone sa che dentro di sé l’amico ha un tumulto. Gli occhi di Phil sono diversi ora, mentre guarda la ragazza sul divano e ne ritrova tratti somiglianti a sua madre, quella donna che lo ha abbandonato più di diciotto anni prima.

SHONE: Sei la figlia della madre di Phil?

MANDY: È quello che ho detto. Mamma purtroppo, due settimane fa…

Si interrompe, poi scuote la testa, come a riprendersi.

MANDY: Ho pensato volessi saperlo.

PHIL: Cosa esattamente? Che volessi sapere che mia madre mi ha lasciato con quel mostro per costruire una bella famiglia felice? Sono contento per te, ma….

SHONE: Falla parlare, Phil…

Phil si gira di colpo, il volto contratto dalla rabbia e dal dolore dell’abbandono.

PHIL: No, no Shone, non ho intenzione di ascoltare altro!

phil angry parla

Il ragazzo si gira verso Mandy, accosta il viso al suo, quasi urlando.

PHIL: Perché sei venuta qui, e perché sei venuta ora? Tu potrai non sapere come sono fatto, ma la nostra mammina tra tutte le cose a cui avrà avuto da pensare avrà riconosciuto i connotati di suo figlio, o era troppo impegnata a fare la borghesuccia…

Mandy scatta in piedi, altrettanto furente.

MANDY: Non parlare così di mia madre!

PHIL: Io ne parlo come cazzo mi pare! Perché quello che ho l’ho ottenuto da solo, e non credere che sia così stupido da non notare la coincidenza tra il successo dei Second Chance e il tuo arrivo…

Mandy lo guarda, disgustata.

MANDY: Se pensi che sia venuta qui per i tuoi soldi…

PHIL: È esattamente quello che penso! Per cos’altro se no?

Mandy lo guarda, gli occhi pieni di lacrime di indignazione, scatta in piedi.

MANDY: Per conoscerti! Ma chiaramente sei un testa di cazzo, quindi direi che non mi sono persa niente!

Phil la guarda, senza crederle.

PHIL: Perfetto, quella è la porta.

Mandy fa per alzarsi, ma Shone la ferma, scuotendo la testa.

SHONE: No, resta.

Poi guarda Phil, serio.

SHONE: È solo una ragazzina…

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MANDY: Cosa vorresti dire?

SHONE: Che non puoi girare per New York da sola a quest’ora di notte.

Mandy lo guarda, sempre sulla difensiva. Shone fa un sospiro, rilassando le spalle.

SHONE: Almeno avete smesso di urlare. Per quello che vale, per me siete senza dubbio fratelli. Vado a prendere il tè…

Phil si riscuote improvvisamente, estrae il telefono dalla tasca, lo guarda dubbioso.

SHONE: Chi è?

PHIL: È Emily. Ma sono le tre di notte…

SHONE: Rispondi, dai.

Mandy fa per chiedere qualcosa, ma Phil non gliene dà il tempo, avvicina l’orecchio al telefono.

PHIL: Emily? Che succede?

Shone sente il tono concitato di Emily dall’apparecchio di Phil e capisce che non sono buone notizie. Phil si fa serio, annuisce sconvolto.

PHIL: Noi… Arriviamo subito.

Riattacca la chiamata, guarda Shone che gli restituisce uno sguardo ansioso.

PHIL: Noel è all’ospedale. Cody è stato investito da una macchina.




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Liam sobbalza sentendo un rumore dietro di sé. Jen lo guarda ancora assonnata, a metà tra il divertito e il perplesso.

JEN: Ehi. Ti ho spaventato?

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Liam scuote la testa frettolosamente, torna a concentrarsi sul caffè.

LIAM: No, macchè… Ero solo sovrappensiero.

Jen gli si avvicina, sorridendo.

JEN: Già… Fin troppo, direi. Il concerto è stato o non è stato un successo?

Liam sorride in direzione della ragazza, sollevato che Jen pensi che il suo comportamento sia dato dal concerto.

LIAM: Sì, certo. Sarà l’adrenalina…

Il concerto in qualche modo centra, ma Liam non sa come spiegare a Jen che molta responsabilità del fatto che quella notte non riesca a dormire ce l’ha una ragazza dai capelli biondi che muoveva la testa ad occhi chiusi, nella folla.

Jen si avvicina al ragazzo, stringendolo per la vita.

JEN: Io avrei un’idea di come sfruttarla, allora…

Sorridendo, Liam si gira e Jen si alza sulle punte per baciarlo, mentre gli sfila la maglietta. Suo malgrado, la sua mente pesca un ricordo simile, ma con una ragazza completamente diversa.


NEW ORLEANS, NOVE ANNI PRIMA


Colonna Sonora- Universe

 

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Taylor aveva accompagnato la chitarra con la voce, finché le corde non avevano smesso di vibrare. Solo allora Liam aveva alzato il capo, sorridendo.

LIAM: Stai migliorando.

Taylor aveva fatto una smorfia, prima di sorridere al ragazzo, seduto sul suo divano.

TAYLOR: Sarà l’ispirazione.

Liam era arrossito, suo malgrado. Dopo il bacio che la ragazza gli aveva rubato davanti al negozio di strumenti musicali dove lavorava, tra di loro non era successo niente, eppure Taylor non mancava di provocarlo. E’ che Liam era quasi intimidito da quella ragazza così piccola eppure così decisa e sicura. La cosa lo affascinava e intimoriva allo stesso tempo.

LIAM: Beh allora… Io andrei…

TAYLOR: Rimani almeno per una birra.

Non era una domanda, e Liam aveva imparato a riconoscerle. Si era riaccomodato, a disagio, mentre Taylor, con quella maglia troppo grande per lei e le calze a rete, si piegava nel frigorifero e riemergeva poco dopo con due birre.

TAYLOR: Comunque ho trovato bassista e batterista.

Liam aveva cercato di concentrarsi mentre Taylor gli si sedeva accanto, tentando di ignorare quelle gambe seminude a pochi metri da lui.

LIAM: Ah sì? E chi sarebbero?

Taylor aveva alzato le spalle, mentre apriva la sua birra.

TAYLOR: Ho intenzione di scoprirlo.

Aveva passato l’accendino a Liam affinché lo usasse come cavatappi.

LIAM: Come fai ad averli trovati se non sai nemmeno chi sono?

Taylor aveva fatto un lungo sorso prima di rispondere.

TAYLOR: Suonano in un gruppo. Gli Armless o qualcosa del genere. Li ho visti giù al Vibe, potremmo andarci insieme una di queste sere.

Liam aveva surclassato l’invito.

LIAM: Se suonano già in un gruppo, cosa ti dice che lo lasceranno?

Taylor gli aveva fatto l’occhiolino.

TAYLOR: So essere molto convincente, dovresti saperlo.

Liam aveva annuito, sentendo un inspiegabile fastidio all’altezza dello stomaco.

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LIAM: Già, ma dovrai provare a convincerli in due momenti separati, a meno che tu non abbia intenzione di baciare l’uno davanti all’altro.

TAYLOR: Non ci sarebbe niente di male. E comunque, non ho intenzione di baciare nessuno.

Liam si era girato, incerto se crederci. Taylor si era voltata verso di lui, il volto a pochi centimetri da quello del ragazzo.

TAYLOR: Nessun altro, a essere precisi.

Quando l’aveva baciato per la seconda volta, Liam non era preparato all’improvvisa voglia di farlo una terza, e una quarta. Aveva visto Taylor allontanarsi e fare un piccolo sorriso, e allora lui aveva deciso di alzarsi.

TAYLOR: E adesso dove stai andando?

LIAM: Io… A casa, si è fatto tardi.

TAYLOR: Ti faccio così paura, Liam?

Liam si era girato, fingendo tranquillità.

LIAM: Cosa? No, perché dovresti…

TAYLOR: Già. Sei tu che fai paura a me, semmai.

Ora Liam l’aveva guardata, il volto incredulo.

LIAM: E perché?

Taylor era seria, ora.

TAYLOR: Perché sei…Indecifrabile. Un altro avrebbe… Reagito diversamente, ecco.

LIAM: Solo perché non l’ho fatto non significa che non avrei voluto…

TAYLOR: Però non lo fai. Perché?

Taylor aveva stretto gli occhi, veramente interessata alla risposta. Liam si era accorto che la ragazza sembrava studiarlo.

LIAM: Perché tu sei…

TAYLOR: Giovane? Ingenua? Pura?

LIAM: No, non…

TAYLOR: Non diresti. Bene. Almeno una cosa l’abbiamo capita.

LIAM: Sei strana.

Taylor lo aveva guardato un attimo in silenzio, e Liam aveva avuto il timore che se la fosse presa. Invece la ragazza era scoppiata a ridere.

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TAYLOR: Io sono strana? Tu lo sei.

Liam era rimasto in silenzio, al centro di quel piccolo monolocale, senza sapere cosa dire.

LIAM: E’ che… Sei oltre la mia comprensione.

Taylor aveva annuito, mentre si alzava a sua volta dal divano.

TAYLOR: E tu oltre la mia.

LIAM: Ma non riuscirti a prevedere mi mette in agitazione.

TAYLOR: Sì, me ne sono accorta.

La ragazza aveva riso brevemente, senza smettere di avvicinarsi.

TAYLOR: Invece a me attira. Potrei quasi dire che… Mi eccita.

Si era riavvicinata, ma questa volta Liam era stato più veloce. Le aveva preso la nuca e l’aveva avvicinata alla sua, baciandola. Quando aveva sentito le mani di Taylor cercargli i bottoni della camicia, si era ritratto.

LIAM: Se stasera succede qualcosa…

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TAYLOR: Lezione numero uno: smetti di preoccuparti delle conseguenze, per una volta.

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Poi era tornata a baciarlo.


NEW YORK, OGGI


Liam si riscuote, il ricordo gli impedisce di continuare a baciare quell’altra bocca. Jen si scosta, per guardarlo, entrambi sul letto.

JEN: Che succede?

LIAM: Io… Non so…

Il telefono squilla sul comodino, salvandolo da una spiegazione difficile.

LIAM: E’ Phil. Devo rispondere.

Accetta la chiamata, quasi sollevato. Il sollievo però dura ben poco, quando sente la voce concitata di Phil raccontargli quello che è appena successo. Liam riattacca, incredulo.

LIAM: Devo… Devo andare in ospedale.




ospedale ny

Il taxi di Shone, Phil e Mandy riparte mentre arriva quello di Liam. I quattro si guardano, Liam guarda brevemente Mandy.

LIAM: Lei chi…

PHIL: Non c’è tempo ora.

Si girano verso l’entrata dell’ospedale, mentre i primi degenti li guardano curiosi, forse conoscendoli. Vedono Emily tra le due porte scorrevoli guardarli, il volto una maschera di angoscia.

PHIL: Dov’è Noel?

EMILY: E’ dentro con… Con Hellen.

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SHONE: Ma cosa è successo?

EMILY: Cody era a casa di un amico, e la mamma lo stava riportando da Hellen dopo cena. Sembra che gli sia sfuggito mentre attraversano la strada, è corso in avanti per arrivare al portone e non ha visto la macchina.

Phil sgrana gli occhi, senza trovare le parole. Liam si schiarisce la voce al posto suo.

LIAM: E come sta?

EMILY: Ha un brutto trauma toracico. E’ in sala operatoria, ora.

I tre rimangono in silenzio, ammutoliti, mentre Mandy guarda interrogativa tutti loro. Quando arrivano in un lungo corridoio, vedono Hellen piangere disperata e Cody tenerle le mani, cercando di rassicurarla.

NOEL

NOEL: Non è colpa tua…

HELLEN: Invece sì, non avrei dovuto…

Hellen
Hellen

NOEL: Non potevi saperlo, poteva succedere anche a casa…

HELLEN: Ma lui non era a casa! E non c’era per colpa mia!

PHIL: Hellen.

Hellen alza gli occhi, stordita dal sentirsi chiamare per nome.

PHIL: Non è colpa tua.

SHONE: E in ogni caso si risolverà tutto, ok?

Noel guarda i suoi amici, grato come non mai che siano lì. Lancia un’occhiata di sbieco alla ragazzina che li guarda partecipe, ma non fa domande. Ora gli interessa solo che suo figlio stia bene.

NOEL: Lo stanno operando ora. Potrà volerci tutta la notte e io…

PHIL: Aspetteremo con te. Giusto, ragazzi?




discover

Matt
Matt

Matt alza la testa, la borsa appena appoggiata sulla scrivania.

MATT: Sì?

Ally entra, sorridendo.

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ALLY: Ho la tua prima pagina.

MATT: Il giornale sta per andare in stampa…

ALLY: E’ per questo che sono venuta subito.

Ally deposita sulla scrivania una fotografia di un ospedale, con accanto un articolo di almeno due cartelle.

ALLY: Stanotte il figlio di Noel Larxs ha avuto un incidente.

Matt rimane a guardare l’articolo, senza parlare.

ALLY: Non si sono capite le circostanze, ma quel che è certo è che non era né con il padre né con la madre…

MATT: Non puoi parlare sul serio.

ALLY: E invece sì! E non è finita, ieri ho mandato Dex davanti agli studi televisivi e…

MATT: Non ho intenzione di usare una tragedia personale per guadagnare, Ally!

ALLY: Con Kathleen lo abbiamo fatto…

MATT: No, tu lo hai fatto! Mandare online quell’articolo sulla sua famiglia è stato scorretto quanto quello che ha fatto lei e..

ALLY: E allora perché non mi hai cacciato?

Matt la guarda, costretto ad ammettere a sé stesso che non ha cacciato Ally perché i suoi articoli hanno reso il Discover un giornale ricco, che può permettersi di avere collaboratori e stagisti.

ALLY: Lo sappiamo entrambi, Matt. Il nostro lavoro non è informare, è vendere. Ora, se vogliamo smetterla con questi discorsi…

MATT: No, Ally.

Ally alza un sopracciglio, incredula.

ALLY: No?

MATT: No, non ti permetterò di mettere online quella notizia. Nè tantomeno sul giornale.

Il volto di Ally si trasforma, diventa una maschera di pietà.

ALLY: Non sai che errore stai facendo.

MATT: Forse, ma non voglio più scendere patti con me stesso.

Matt torna dietro la scrivania, quando alza lo sguardo vede Ally ancora lì, impietrita.

MATT: E’ tutto.

Ally esce di corsa, sbattendo la porta. Si dirige verso una scrivania, non sua. Guarda Dexter, il fotografo, alzare la testa, curioso.

DEXTER: Che c’è?

ALLY: C’è che Matt non vuole pubblicare il servizio su Sandres, o quello su Larxs.

DEXTER: Cosa? E’ uno scoop, lui che se la fa con una partecipante…

ALLY: Infatti non ho intenzione di farlo pubblicare ad altri.

Dexter alza un sopracciglio, dubbioso.

DEXTER: E come pensi di fare?

Ora Ally sorride, maligna.

ALLY: Devi fare una telefonata per me.




REDAZIONE rock magazione

KATHLEEN4

Kathleen controlla per l’ennesima volta gli estratti conto, pensando che non ha alternativa. Dovrà licenziare qualcuno.

Per un attimo le balena l’idea di chiamare Matt, l’unico caporedattore che conosce. Poi si ricorda che non si parlano più, un sorriso triste le si affaccia sul volto.


NEW YORK, SEI ANNI PRIMA


Colonna Sonora- From Yesterday

discover

Kathleen aveva guardato l’edificio con un misto di emozione e devozione. Il Discover era ancora un piccolo giornale, ma a lei non interessava. Ciò che le importava era scrivere, e scrivere di musica. Era entrata nella redazione cercando di darsi un tono, direttasi verso l’ufficio del caporedattore. La porta era aperta, e mentre si affacciava dubbiosa, aveva visto un ragazzo poco più grande di lei guardarne un altro, sulla sedia, mentre una pesante musica metal usciva dalle casse.

MATT: Quindi?

RAGAZZO: Quindi… Qui c’è il basso… Ecco, il doppio pedale della batteria…

MATT: No, no, no!

Il ragazzo aveva guardato Matt, impaurito.

MATT: Cioè sì, ma questo lo sanno scrivere tutti! È per questo che il tuo pezzo, David, non va bene. Gli strumenti, la melodia, sono sicuramente parti importanti della musica. Ma quello può scriverlo anche meglio qualsiasi persona più competente di te. A me interessa sapere tu cosa pensi che il musicista abbia voluto esprimere, e se ti è arrivato.

Matt aveva alzato la testa, aveva guardato Kathleen, la cui testa sbucava dalla porta.

MATT: Tu! Vieni.

Kathleen era entrata, aveva iniziato a spiegarsi.

KATHLEEN: Io non volevo…

MATT: Dimmi cosa pensi.

Il ragazzo aveva rimesso la musica da capo. Kathleen li aveva riconosciuti subito. Matt aveva messo in pausa, l’aveva guardata in attesa.

KATHLEEN: 30 Second to Mars. Dall’album A Beautiful Lie. From Yesterday.

MATT: Sì, sì, vai avanti.

KATHLEEN: È una canzone con un testo molto complesso, ma penso si riferisca all’uomo come entità. Viene detto che sul suo volto c’è la “mappa del mondo”perché è dalle sue azioni che l’ambiente, la natura si evolveranno di conseguenza. Non a caso, è il primo video girato in Cina. E il video stesso presenta un’altra accezione; la doppia natura umana. Il lato cattivo e quello buono, insomma.  Quello che succede fa un po’ credere che l’uomo sceglierà sempre il primo, infatti quello che ti resta dell’intero albumè un po’ l’amaro in bocca. Insomma, si chiama “A Beautiful Lie” per un motivo, no?

Kathleen si era fermata, vedendo lo sguardo di Matt.

KATHLEEN: Almeno, io l’ho visto così.

MATT: Bene, l’articolo è tuo. David, puoi andare.

Il ragazzo si era alzato mogio dalla sedia, mentre Kathleen osservava Matt fare il giro della scrivania.

MATT: Bene bene… A Beautiful Lie a… Come hai detto che ti chiami?

KATHLEEN: Io… Kathleen Morgan.

Matt aveva alzato la testa, perplesso.

MATT: Da quanto lavori qui?

Kathleen aveva scosso la testa, a disagio.

KATHLEEN: Veramente io non lavoro qui. Ero venuta per un colloquio.

Matt aveva corrugato le sopracciglia, preso un altro foglio.

MATT:Ah, vero. Morgan, nove e mezza. Bene…. Morgan, voglio l’articolo entro domani.

Kathleen lo aveva guardato, incredula.

kat-sorride

KATHLEEN: Vuol dire che…

MATT: Vuol dire che come colloquio è stato atipico, ma efficace. A domani.

Poi Matt aveva alzato la testa, sorriso ad una sorpresa Kathleen.


NEW YORK, CINQUE ANNI PRIMA


MATT: Kath, so che sei lì dentro.

Kathleen aveva continuato a tenere gli occhi chiusi, seduta sul divano.  Matt aveva bussato di nuovo, forte.

MATT: Kathleen, non costringermi a buttare giù la porta!

KATHLEEN: Va via, Matt.

Matt aveva aspettato un altro pò, poi aveva insistito.

MATT: È una settimana che non ti fai vedere e…

KATHLEEN: Mi licenzio.

MATT: Bene, allora mi servirà una firma.

Kathleen si era alzata, facendo un grande sforzo. Ben era morto da una settimana, e lei si sentiva in colpa come non mai. Quando gli aveva aperto, Matt aveva capito che era successo qualcosa di grave.

KATHLEEN: Dove sono i fogli?

Matt era entrato, osservando lo stato di disordine e devastazione che regnava nel piccolo appartamento.

MATT: Che succede, Kath? Non ti sei mai assentata così a lungo…

KATHLEEN: Ho deciso che non è la mia strada.

MATT: Se non vuoi parlare con me va bene, ma almeno non dirmi sciocchezze.

Kathleen aveva sospirato, abbattuta.

KATHLEEN: Io… Non ne voglio parlare, Matt.

Matt aveva annuito, comprensivo.

MATT: Va bene. Non sono venuto qui per impormi ma solo per… Io ci sono, anche se sono il tuo caporedattore, ok? Sei qui da sola e avere lontano la famiglia so quanto sia difficile…

A quelle parole Kathleen era scoppiata a piangere, anche se aveva tentato di ricomporsi subito.

KATHLEEN: Non ce l’ho più una famiglia, ormai. I miei mi odiano…

MATT: Ma cosa dici, non credo che…

KATHLEEN: Mio fratello è morto, ed è colpa mia!

Matt l’aveva guardata, chiedendosi come doveva interpretare quella frase. Poi aveva deciso di abbracciarla. E mentre si dondolavano ritmicamente in mezzo all’appartamento, e Kathleen gli singhiozzava sulla giacca, la ragazza aveva avuto la prima prova dell’esistenza di una famiglia acquisita.




ospedale ny

EMILY: Chi e?

Shone guarda nella direzione indicata dalla testa della ragazza, entrambi in piedi poco distanti dagli altri, seduti vicino ad Hellen e Noel.

SHONE: Non credo che sia il momento migliore…

EMILY: Dimmi solo che non è una giornalista, e che se uno di voi se la porta a letto, non è minorenne.

SHONE: Ha diciassette anni. Ed è la sorella di Phil. O almeno, così dice.

EMILY: Da parte del padre? Devi avvertire Jen, potrebbe essere un tentativo di May di…

SHONE: No, da parte della madre.

Un silenzio segue quelle parole. Poi Emily vede il chirurgo avvicinarsi a loro, Noel alzarsi di colpo dalla sedia, e dimentica tutto quello di cui stavano parlando.

Il chirurgo si avvicina al gruppo, lo sguardo serio. Noel lo fissa ansioso, trattenendo il fiato.

HELLEN: Come sta?

CHIRURGO: L’operazione è riuscita.

Hellen si abbandona ad un breve respiro di sollievo, che il chirurgo interrompe subito.

CHIRURGO: Ma il fegato ha subito un grosso trauma, sarà necessario asportarglielo.

Hellen lo guarda, il volto pietrificato dall’ansia.

NOEL: Ma starà… Starà bene?

CHIRURGO: Sì, se riceverà una donatore al più presto.

Noel si alza in piedi, istintivamente.

NOEL: Vengo io, sono il padre…

Il chirurgo annuisce, apprezzando la decisione.

CHIRURGO: Dovremo vedere se lei è compatibile o meno. La tempestività in questi casi è importante..

Noel annuisce, quasi grato di avere un ruolo attivo nel salvare suo figlio.

NOEL: Certo….

Il chirurgo indica a Noel il corridoio, poi guarda Hellen.

CHIRURGO: Se anche lei vuole sottoporsi ai test…

Hellen si alza, annuisce, improvvisamente consapevole di quanto detto.

HELLEN: Certo, io… Vado un attimo in bagno e arrivo, ok?

Il chirurgo annuisce, e Noel si volta a guardare  i suoi amici, ed Emily, che lo guarda preoccupata e allo stesso tempo orgogliosa. Si fissano un secondo, poi lei gli fa un sorriso incoraggiante.

EMILY: In bocca al lupo.

NOEL: Crepi.

I quattro e Mandy, seduta, rimangono a guardarsi, improvvisamente esausti.

LIAM: E ora cosa facciamo?

Emily guarda i ragazzi, senza nemmeno pensarci.

EMILY: Io aspetto qui.

PHIL: Sì, rimango anche io. Ma tu…

Guarda Mandy, ricordandosi improvvisamente di lei.

PHIL: Non c’è bisogno tu rimanga qui. Shone ti dispiace..?

Shone scuote la testa.

SHONE: No, certo…

EMILY: In realtà non è necessario che rimaniamo tutti. Tu e Liam andate a casa, provate a riposare un po’. Vi chiamiamo, nel caso.

Liam annuisce, riconoscente.

LIAM: Sì io… Vado a chiamare Jen. Era a casa, voleva notizie…

Mandy si alza, segue di malumore Shone fuori dall’ospedale. Phil ed Emily rimangono soli, a pochi metri di distanza.

EMILY: E così è tua sorella. Ne vuoi parlare?

PHIL: No. E tu?

Emily si gira brevemente, capisce che il ragazzo parla di Noel, scuote la testa, distrutta.

EMILY: No.




Colonna Sonora- Heaven (2 scene)

Mandy guarda curiosa l’edificio che le si presenta davanti, affacciandosi dal finestrino della macchina chiamata poco prima da Emily.

MANDY: Ma quante case avete?

Shone, nel sedile accanto all’autista, si gira, pratico.

SHONE: Questa non è una casa. Io ho bisogno di parlare un attimo con una persona e…

Mandy annuisce, mentre Shone scende dalla macchina. Non fa in tempo ad arrivare alla porta del Rock Magazine che ne vede uscire Kathleen, curiosa.

KATHLEEN: Marlene mi ha detto che c’era una macchina “importante” fuori. Cosa c’è?

SHONE: Mi odi, e mi sta bene. Lo capisco.

Kathleen sbuffa leggermente.

KATHLEEN: Shone, non ho davvero tempo per queste cose, ok?

SHONE: Però non sei l’unica ad essere rimasta ferita, Kathleen. Io… Io mi ricordo ancora la prima volta che ti ho visto, stavi cercando di fregare gli agenti di sicurezza, ricordi?

Suo malgrado, Kathleen non può non rispondere al sorriso sul volto di Shone.

KATHLEEN: Sì, ma questo cosa c’entra…

SHONE: C’entra con il fatto che mi sei piaciuta fin dal primo momento. E anche io sono piaciuto a te, e poi è arrivato Phil e… Non ci era mai capitato, perchè Phil si è sempre tirato indietro. Con tutte, ma non con te.

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Kathleen fa una risata ironica.

KATHLEEN: Mi sa che ti sei perso qualche pezzo allora, Shone, perchè Phil mi ha dato il benservito…

SHONE: Non puoi crederlo davvero, Kath. Insomma, lo vedi come ti guarda, e appena ti nomino cambia umore…

Kathleen fa un profondo respiro, interrompendo il ragazzo, cercando di mostrarsi insensibile a quelle rivelazioni.

KATHLEEN: Quindi sei venuto al posto di Phil? Come alle elementari?

SHONE: Sono venuto a dirti che lui ci tiene. E no, certamente non mi metterò a cospirare per farvi stare insieme, perchè questo fa male a ME. Ma… Vedi quella ragazza?

Shone indica di colpo la macchina, dove Kathleen vede una ragazzina con il viso schiacciato contro il vetro, che li guarda.

SHONE: A quanto pare è la sorella di Phil. Da parte di madre. E puoi solo immaginare come lui l’abbia presa, e ora siamo in ospedale perchè il figlio di Noel ha avuto un incidente e…

KATHLEEN: Aspetta, cosa?

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SHONE: Phil vorrebbe averti accanto, lo so. Ne ha bisogno.

KATHLEEN: Lui vuole stare da solo in questi momenti…

SHONE: Le cose cambiano, Kath. Me lo hai insegnato tu, l’altra sera.

Kathleen rimane a guardare Shone in silenzio, mentre il ragazzo le fa un leggero sorriso e si avvia verso la macchina. Apre lo sportello, poi la guarda.

SHONE: Sono sicuro che farai la cosa giusta.

Kathleen rimane a guardare la macchina ripartire, e Shone fa lo stesso, osserva la ragazza che dallo specchiatto diventa sempre più piccola.

MANDY: Ma quella è la tua ragazza?

Shone si riscuote, si gira e fa a Mandy un sorriso che alla ragazza infonde una grande tristezza.

SHONE: In un’altra vita, forse.




Liam sente qualcosa di caldo invadergli il petto appena la vede aprire la porta.

TAYLOR: Io non ti aspettavo…

LIAM: Sì, lo so. Posso?

Taylor si sposta subito, facendolo entrare in camera.Addosso un pigiama.

TAYLOR: Cosa succede?  Sono le sei di mattina e…

LIAM: Sì, non è stata la notte migliore della mia vita.

Taylor lo guarda, stropicciandosi gli occhi.

TAYLOR: Ne vuoi parlare o…

LIAM: No, in verità no. Vorrei solo…

TAYLOR: Una birra?

Suo malgrado, Liam sorride.

LIAM: No, Tay, è l’alba e…

Si ferma, vedendo che la ragazza sorride.

LIAM: Cosa c’è?

Taylor scuote la testa, continuando a sorridere.

TAYLOR: No è che… Tu che mi svegli entrando in camera e mi chiami Tay… Mi ha fatto ricordare… Lasicamo stare.

Liam la guarda, per un attimo entrambi condividono lo stesso ricordo. Poi Taylor lo guarda, curiosa.

TAYLOR: Se non vuoi la birra allora…

LIAM: Possiamo… Possiamo suonare?

Taylor sgrana gli occhi, si chiede se non la cacceranno fuori, con una chitarra e una voce alle sei e mezza di mattina che sveglia tutto l’albergo. Poi scrolla le spalle, decide che non le importa.

TAYLOR: Ok. La chitarra è lì e…

La ragazza si interrompe, sentendo squilare il cellulare di Liam.  Vede Liam fare una faccia strana, incomprensibile, e silenziare la chiamata.

TAYLOR: Liam ne vuoi… Ne vuoi parlare?

Liam la guarda un attimo, poi scuote la testa.

LIAM: No, noi.. Suoniamo e basta, ok?

Taylor lo guarda, decide di non insistere, attende paziente che il ragazzo cominci a suonare.




discover

Ally aspetta che la redazione sia semivuota, prima di chiamare il direttore del Discover.

ALLY: Pronto, direttore Steve Holin? Sì, sono Ally, una redattrice del Discover… Esatto, sono quella che si occupa principalmente dei Set It Off… Mi dispiace disturbarla, ma vorrei sapere quando posso vederla… Sì, diverse divergenze su quanto pubblicato… Ah, non sono l’unica ad aver chiamato, oggi? Buono a sapersi…

Poco più in là Dexter la guarda, con il pollice alzato. Ally gli fa l’occhiolino, prima di tornare a parlare con il direttore, un sorriso maligno sulla faccia.




ospedale ny

Noel torna verso Phil ed Emily, che immediatamente si svegliano, entrambi assopiti sulle sedie del lungo corridoio di attesa.

EMILY: Allora, com’è andata? Sei compatibile?

Noel scuote la testa, abbattuto.

NOEL: No, purtroppo no… Spero che almeno Hellen…

Il ragazzo si siede tra i due, si porta il volto tra le mani.

NOEL: Merda, è tutta colpa mia.

EMILY: Cosa stai dicendo?

Noel alza di scatto la testa, disperato.

NOEL: Io e la musica! Se io ed Hellen non avessimo litigato, se io non fossi stato impegnato con il concerto…

noel-parla-serio

PHIL: Saresti stato impegnato in uno studio legale, in una casa di produzione o a lavorare al computer. Cazzo, Noel, lo sai benissimo che non puoi esserci in ogni momento della vita di Cody, a prescindere dal tuo lavoro…

NOEL: Ma è mio figlio, cazzo! Dovrebbe essere più importante del mio lavoro!

“Cosa succede?”

I tre alzano si scatto la testa, stupefatti.

NOEL: E tu cosa ci fai qui?

HELLEN: L’ho chiamato io.

Noel si gira verso la ragazza, che arriva verso di loro dal fondo del corridoio.

PHIL: E perchè lo avresti chiamato?

JACK: Già, è quello che vorrei sapere anche io. E’ capitato qualcosa di grave a qualcuno?

Noel balza in piedi, arrabbiato.

NOEL: Già, a mio figlio!

HELLEN: Cody ha bisogno di un fegato. Nè io nè Noel siamo compatibili e ho pensato che tu…

PHIL: perchè dovrebbe esserlo lui?

JACK: Sì, perchè?

Hellen li guarda entrambi, alla fine abbassa la testa. Non può più mentire.

HELLEN: Perchè è Jack il padre di Cody.

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6 Risposte a “2×10 – FROM YESTERDAY”

  1. Oh mamma mia!! Credo di aver pensato a Jack come ad un possibile ragazzo di Hellen, ma che lui fosse addirittura il padre di Cody…
    Come potrà mai reagire Noel? Se non ha fatto altro che cercare di stare dietro al bambino sulla base del fatto che fosse biologicamente suo figlio? Ora smetterà di prendersene cura? Che situazione!! Sono anche curiosa di sapere le motivazioni di Hellen nel nascondere una cosa così grave! Cosa voleva fare? Vendicarsi dei tradimenti di Noel, obbligandolo a occuparsi di un figlio non suo? Che rabbia, mi dispiace così tanto per Cody… Almeno, in questo modo, sarà possibile il trapianto…
    Mandy è troppo carina! E, come dice Shone: ha diverse cose in comune con il fratello!! Spero di conoscerla meglio in quest’altra puntata ♡♡
    MI è piaciuta anche la scena fra Shone e Kat, vorrei che Kat raggiungesse Phil in ospedale, per rivederli assieme, ma vediamo che decisione prenderà…
    Ho intuito cosa sta cercando di fare Ally: vuole cacciare Matt o farlo rimuovere come caporedattore, giusto? Quella st*onza! E ho come l’impressione che il direttore non sia affatto uno con la morale di Matt, anche perché più si raggiungono i vertici, più diventa vitale il fatturato… Uff 🙁
    Taylor e Liam: cavoli…non mi aspettavo che Liam raggiungesse Taylor in albergo, però è bella la proposta che le fa, di risuonare assieme. Ho solo paura che dopo quella mattinata, nulla sarà più come prima…
    Perlomeno con la prossima puntata ci avviciniamo all’idea di Liz, vero? Del concerto di beneficenza tutti assieme!! Non vedo l’ora di assistere all’evento!! 😀 ♥♥

  2. Forse è un po’ fuori tema, ma una delle mie canzoni preferite dei 30 seconds è City of Angels. Dove si parla di speranze e sogni ed inevitabilmente dei sacrifici che bisogna fare per raggiungere i propri obbiettivi. Certi versi mi fanno proprio pensare a Second Chance:
    “Here, our dreams aren’t made – they’re won…
    I’m seventeen and looking for a fight…
    …Has paid off well for a mother, a brother and me.” 🙂

  3. Sì, avevo immaginato che molti avrebbero intuito la presenza di Jack… Certo, ora dobbiamo vedere cosa accadrà con Noel!
    Anche a me i 30 second piacciono molto, e anche alla nostra Kath!
    Taylor e Liam hanno un trascorso molto forte, e non credo che vedremo un riavvicinamento tra lei e Hank… Il nostro batterista ha già i suoi problemi con altre donne, direi che non si può aggiungere anche lei 🙂
    Però mi piace vedere che le ship “transerie” resistono, come ad esempio i Phliz 🙂
    Alla prossima!

  4. Ahahahahah la stanza con 40 bruti 🙂 🙂 sei troppo scema!!
    Insomma, avevo rimosso il tuo odio per Taylor. Non è detto che Liam non faccia le sue considerazioni, alla fine Taylor si è comportata come si è comportata, e lui se lo ricorda bene… Ma diciamo che il loro rapporto si è interrotto in un modo brusto e perentorio, e un pò gli strascichi ci sono…
    Ah, Phil e Mandy, Hellen e Noel… Come avrai capito sono il fulcro del resto della stagione.
    Quindi abbi fede perchè sì, let the games begin! 😛

  5. Mi è piaciuto molto il flashback su uno dei primo incontri tra Taylor e Liam e la frase: “sei oltre la mia comprensione…” perché penso che capita a tutti nella vita di trovare delle persone che vanno oltre alla nostra usuale comprensione, che ci incuriosiscono e interessano. Sono quelle persone che ci piacciono, perché sappiamo fin da subito che non capiremmo mai fino in fondo e quindi ci sarà sempre qualcosa di nuovo da scoprire, che farà continuare l’avventura. Taylor per il nostro chitarrista sembra essere proprio questo, anche se mi dispiace per Jen, perché è la ragazza perfetta. Con questa consapevolezza continuo a tifare per i Liagen e per Taynk (Taylor-Hank; io non dimentico! 🙂 )
    – Stupenda la scelta della canzone From Yesterday dei 30 Seconds To Mars, è una delle mie preferite e loro sono uno dei miei gruppi preferiti. Il loro frontman Jared Leto (giusto per quelli venuti appena arrivati da Marte) secondo me è un genio assoluto, un’artista a 360°. Grazie per avermeli fatti ritrovare su queste pagine. Devo dire che ho trovato stupenda anche la scena della spiegazione di Kath. Dopo questa analisi, la ragazza ha preso miliardi di punti simpatia nel mio cuore 🙂
    – Mi ha molto colpito anche la scena dove Shone va a parlare con Kath e sopratutto, quando risponde alla sorellina di Phil dicendole: “In un’altra vita, forse”. Mi chiedo chi non ha mai pensato o detto quella stessa frase almeno una volta? Tutti immagino…tanti sospiri 🙂
    – Il dubbio che Jack fosse riapparso, per essere qualcosa di più di un semplice ex bassista / tecnico mi era apparso alla mente e anche che fosse qualcosa di più per Hellen, credo che questo dubbio sia stato gettato volontariamente dalla scrittrice fin dalle due puntate prima di questa, quindi ho evitato ipotesi spoilerose, per stare al gioco e godermi, il wow scaturito da questa puntata 🙂

  6. wo….cosa cavolo è successo in questa puntata??
    cody per fortuna sta bene… almeno questo. tiriamo un sospiro di sollievo. solo che poi ti arriva la rivelazione che non ti aspetti. il “andava tutto bene fino all’ultima riga” e tac…arriva jack!! mi immagino già come la prenderà bene Noel. Se hellen avesse detto fin da subito che il vero padre era Jack! mannegg’!!!
    Mandy ne ha ancora di strada da fare per entrare nelle grazie di Phil. ma mi sembra una tosta e ce la farà sicuramente a tenergli testa! 😛 vedremo se anche kathleen se riuscirà a fare lo stesso!
    Liam…cosa mi combini??? ti ricordi chi è taylor??? ti ricordi?? eh Luca??? manco ce l’avesse d’oro!!! Ciao Jen…addio Jen. qui quando arriva taylor la gggente non capisce più nulla XD
    adoro i flashback cmq! sembra quasi di leggere lo spin-off dello spin-off!!
    Puttana top di gamma 2016 si riconferma Ally: non vedo l’ora che rimanga chiusa in una stanza con 40 bruti!!! deve sparire as soon as possible.
    indovina? casini su casini are coming!!! :OO

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