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2×02 – WHAT ABOUT NOW

PREVIOUSLY ON CROSSROADS

Se volete che la storia continui, non dimenticate di commentare qui sotto, con le vostre critiche, le vostre impressioni, insomma, dite la vostra!  :)


NEW ORLEANS,OGGI


Lucas si rassegna ad andare ad aprire la porta, dopo l’ennesimo scampanellio. Si trova davanti quello che reputa essere ormai da mesi lo stalker di sua sorella. 

lucaspresentazione

LUCAS: Mi sembrava di avere urlato “arrivo”, almeno una decina di volte.

ETHAN: Scusa, non ho sentito. Tua sorella è in casa?

ETHAN

LUCAS: Dovresti saperlo meglio di me,giusto?

Ethan lo guarda interrogativo, senza capire la battuta.

LUCAS: Comunque… Non so se è una buona idea che tu la veda.

ETHAN: Devo parlarle.

LUCAS: Non è quello che hai provato a fare negli ultimi due mesi? Non vedo particolari risultati…

ETHAN: Per favore, è importante.

Liz si affaccia dalla cucina, lo sguardo duro.

Colonna Sonora – What About Now

LIZ SERIA

LIZ: Cosa c’è?

Ethan la vede, e istintivamente scansa Lucas, avvicinandosi a lei, serio.

ETHAN: Cosa vuol dire che ti vuoi licenziare? Veramente?

LIZ: Vedo che non hai ancora perso l’abitudine di spiarmi.

ETHAN: Me l’ha detto Rose. Sai, pensa che noi due siamo amici..

LIZ: Si fa per dire. Comunque non vedo come possa essere un problema tuo.

ETHAN: Lo è eccome, visto che ti stai licenziando per me.

LIZ: Non sopravvalutarti, Ethan.

ETHAN: E’ una bambinata!

LIZ: Già, ma d’altronde non sono una bambina viziata?

ETHAN: Ti ho già detto…

LIZ: Non mi interessa quello che hai detto! Mi interessa quello che hai pensato!

Si volta verso la cucina, ma Ethan la prende per un braccio, stringendo forte.

LIZ: Mi stai facendo male.

LUCAS: Ti conviene lasciarla.

Ethan lascia subito la presa.

ETHAN: Mi dispiace..

LIZ: Se hai finito, quella è la porta.

Ethan sospira, poi la guarda, serio.

ETHAN: Ok, va bene. Ti sei sentita usata, presa in giro. Lo capisco. Non mi credi quando ti dico che mi sono ricreduto su di te, che la storia della donazione riguardava solo la prima settimana in cui ci siamo conosciuti. Pensi che sia stata tutta una farsa, non ti fidi più di me. Capisco anche questo. Ma se veramente questo lavoro ti serve, come hai detto al colloquio, non lo lasciare per me, per questa incomprensione. Ti prometto che ti lascerò stare, mi atterrò al minimo indispensabile. Ma non licenziarti. Perchè quel famoso pomeriggio, oltre a pensare che eri una pazza squilibrata, ho anche creduto che fossi una ragazza con le palle. Mi spiacerebbe ricredermi.

Poi esce dalla porta di casa, dopo aver accennato un saluto a Lucas, lasciando Liz a guardare le sue spalle allontanarsi lungo il vialetto.


NEW ORLEANS, 3 MESI PRIMA


Ethan aveva suonato il campanello e dopo poco Liz gli aveva aperto, gli occhi arrossati, lo sguardo duro non appena lo aveva visto.

ETHAN: Ehi.

LIZ: Dimmi.

ETHAN: Scusa se ti piombo a casa con così poco preavviso…Ma non ti ho più sentito dall’altra sera, quando sei venuta da me…. E volevo sapere come stavi.. Non ho più avuto tue notizie…

LIZ: Strano, eppure ho provato a lasciarti un messaggio in segreteria. Ma forse era così zeppo delle raccomandazioni di Michelle che non c’era spazio sufficiente.

Ethan l’aveva guardata, inorridito, i pezzi del puzzle che si incastravano nella sua mente.

LIZ: Eppure è strano, era molto corto. Una sola parola, dieci lettere: VAFFANCULO.

Aveva chiuso la porta di scatto, ma Ethan l’aveva bloccata con una mano.

ETHAN: Posso spiegarti, Liz, ti prego…

LIZ: Ah si? E cosa vuoi spiegarmi, Ethan? Come hai pensato di approfittarti di me appena hai sentito il mio cognome?

ETHAN: E’ stato all’inizio…

LIZ: Non ne avevo dubbi.

ETHAN: Se mi facessi parlare…

LIZ: Ti prego, non essere ancora più penoso di quanto tu non sia già. Buona serata, Ethan.

La porta gli si era richiusa in faccia. Dall’altro lato, Liz aveva trattenuto un singhiozzo.




ellie


Ellie aveva aperto le persiane, mentre per tutta risposta Liz emetteva un grugnito e alzava le coperte fino al mento.

ELLIE: Il sole è sorto.

LIZ: Chi ti ha fatto entrare?

ELLIE: Il tuo adorabile fratello. Mi ha detto che ieri sera hai avuto una brutta visita e mi ha ceduto, seppur malvolentieri, il meraviglioso compito di svegliarti…

LIZ: Eppure sei venuta lo stesso. Nonostante rischiassi la tua vita. Perchè?

ELLIE: Per migliorarti la giornata.

LIZ: Con questo incredibile risveglio?

Ellie aveva scosso la testa, e le aveva sventolato davanti una busta bianca.

LIZ: Ho vinto alla lotteria?

ELLIE: Quasi. E’ una lettera di Hank.

Liz aveva sbarrato gli occhi, sorpresa.

LIZ: E tu come ce l’hai?

ELLIE: Lucas l’ha trovata nella buchetta stamattina, dopo avermi chiamato per avere rinforzi. Non potevo perdermi questa notizia.

Le aveva porto la lettera, e dopo un attimo, Liz ne stava leggendo il contenuto.

“Ciao, Liz.

Ok, lo so che si dovrebbe cominciare con “cara”, ma mi sembrava troppo impersonale, per noi due, quindi spero perdonerai la mia incapacità di scrivere una lettera e ti concentrerai sul contenuto. Siamo a Miami da una settimana, sono le cinque di mattina e non riesco ad addormentarmi, quindi ho deciso fosse il momento giusto per mantenere la mia promessa.

Qui è tutto diverso da New Orleans, la gente il giorno va al mare e la sera in giro per i locali… E anche noi, solitamente, dopo i concerti, facciamo festa. Stanno andando molto bene, le serate. Finora abbiamo sempre fatto il sold-out, e Bishow è molto contento. Spero che alla fine dell’estate ci proponga un altro contratto, o che ci aiuti a produrre un cd… Chissà, vedremo.

E’ assurdo scoprire quanta gente viene ai concerti, a volte alcuni sanno perfino le nostre canzoni. E’ una cosa allucinante, dovresti vederla. Già, dovresti vederla. Mi manchi, Liz. Lo so che le cose che ci siamo dette non sono vincolanti nè per me nè per te, che devi farti la tua vita e io vivermi in libertà la mia esperienza, ma… Vorrei fossi qui. E se da una parte voglio vivermi tutto questo fino in fondo, dall’altra non vedo l’ora di tornare per rivederti.

Tuo,

Hank.”


NEW ORLEANS, OGGI


ELLIE: Anche oggi, insomma,un’altra bella mattinata di merda.

Liz sbuffa, guardando le amiche, riunite a casa di Ellie.

LIZ:E ‘ entrato come un pazzo.. Mi ha anche fatto male al polso..

ELLIE: Se ci fosse stato Hank…

Jessy alza gli occhi al cielo.

jessy alzata di sopracciglia

JESSY: Già, Hank! Lo senti sempre assiduamente, vero Liz?

Liz si incupisce all’ironia dell’amica, mentre Ellie la guarda di traverso.

ELLIE: E’ in tour. Sta suonando.

JESSY: Immagino. Non solo strumenti musicali, a mio parere. Oppure le tube di Fallopio sono diventati strumenti a fiato?

ELLIE: Stiamo parlando di Hank, Jessy. Non di Justin.

JESSY: Non penso ci sia molta differenza.

Liz scuote la testa, vuole parlare di Ethan.

LIZ: Non disperdiamoci. Cosa pensate che dovrei fare?

ELLIE: Se non ce la fai più, fai bene a licenziarti.

JESSY: Io però ascolterei cos’ha da dire.

LIZ: L’ho già ascoltato.

JESSY: Ti ha aspettato per tre mesi, tutte le mattine, davanti a casa.

LIZ: E allora? Aveva fatto il coglione…

JESSY: Non tutti quelli che fanno i coglioni poi provano a farsi perdonare così.

Ellie sbuffa, arrabbiata.

ELLIE:E’ un coglione. Mandalo a fanculo.

JESSY: Non ascoltare ques’assurda Liank.

Liz le guarda, senza capire.

LIZ: Liank?

ELLIE: Fammi capire una cosa, Jessy. Mi pareva vi foste lasciati in maniera abbastanza dolce e commovente, tu e Justin. Perchè questo improvviso astio?

Jessy abbassa lo sguardo, seria.

JESSY: Stiamo parlando di Hank.

ELLIE: Non solo di Hank, si vede.

JESSY: Cerco solo di tutelarmi, per andare avanti…

ELLIE: Ripetendoti che non è la persona per te? E se invece lo fosse? Cosa hai da perdere, se ci riprovassi quando torna da Miami?

Jessy si stringe le mani in grembo, pensa a Lucas, al suo non farla mai sentire inadeguata, ma sempre protetta e sicura.

JESSY: La mia serenità. Che ora è più importante di Justin.

Liz la guarda, annuisce.

LIZ: Lo stesso motivo per cui voglio licenziarmi.

JESSY: Ma tu così eviti il confronto, Liz. Io penso che Ethan ci tenga,a te.

LIZ: E tu, con Justin, non lo eviti?

JESSY: Ci siamo già detti tutto quello che dovevamo. Ora… La situazione, per me, è diversa.

Vede gli sguardi interrogativi delle due.

JESSY: Sto uscendo… Con un ragazzo.

ELLIE e LIZ: Cosa?

JESSY: Si, non ve l’ho detto, perchè è un pò complicato…

ELLIE: Strano.

LIZ: E chi è? Lo conosciamo?

Jessy guarda brevemente Liz, poi scuote la testa.

JESSY: No, è un ragazzo del college.

LIZ: Ci devi raccontare tutto!

Il sorriso che le rivolge l’amica la convince di aver fatto bene a mentire.


MIAMI, OGGI


mackenzie6

Mackenzie si avvicina a Justin, appoggiandosi al bancone poco distante da lui.

MACKENZIE: Che stai bevendo?

JUSTIN: Rhum.

justin

Mackenzie si sporge sul bancone, chiama il barista con un fischio.

JUSTIN: Bonjour finesse.

MACKENZIE: Un rhum anche per me, grazie.

Justin la guarda, di sottecchi.

MACKENZIE: Che c’è?

JUSTIN: Che non capisco.

MACKENZIE: Cosa, in specifico?

JUSTIN: Perché sei qui.

MACKENZIE: Non posso prepararmi con il mio bassista alla serata di stasera?

Justin scuote la testa, poi vuota in un sorso il bicchierino di rhum.

JUSTIN: In realtà sai.. Mi pareva di capire che non ti piacessi.

MACKENZIE: Solo quando mi chiami “Mac”.

JUSTIN: Eppure hai detto, cito testualmente, che “non sono il tuo tipo”.

Mackenzie annuisce, mentre beve un piccolo sorso.

MACKENZIE: Si, non lo nego.

JUSTIN: E allora..

MACKENZIE: Io mi riferivo al livello fisico, non caratteriale.

Justin si indica, a metà tra il divertito e l’offeso.

JUSTIN: Spero tu stia scherzando.

Mackenzie ride, vuota il bicchiere.

MACKENZIE: Giuro. Niente di personale, Just… E’ che ho proprio gusti diversi, a livello sessuale.

JUSTIN: In che senso?

MACKENZIE: Nel senso che.. Assomigliano più ai tuoi, che a quelli di Taylor.

Justin rimane un attimo perplesso, poi sgrana gli occhi.

JUSTIN: Sei gay?

Mackenzie annuisce, poi fa segno al barista di portarle altri due bicchieri. Justin la osserva, soffermandosi sulle sue curve nascoste dalla maglietta.

JUSTIN: Peccato. Che potenziale sprecato.

Mackenzie sorride, poi lo guarda facendogli l’occhiolino.

MACKENZIE: Fidati, le donne non sprecano niente.

I due bicchieri arrivano, Mackenzie fa tintinnare il suo con quello di Justin.

MACKENZIE: Vedila così, potrebbe essere la volta buona che riesci ad essere amico di una donna senza scopartela.

JUSTIN: Vero anche questo. Alle donne,allora?

Mackenzie ride, avvicina il bicchiere a quello del bassista, poi entrambi vuotano il contenuto.




Colonna Sonora – Can’t Hold Us

hank2

Hank entra nelle quinte, dove un gruppo di fans si sta facendo firmare degli autografi da Leslie. La ragazza, appena lo vede, lo chiama.

LESLIE: Hank! Vieni qui!

Born Free Africa Mother's Day Family Carnival

Hank le si avvicina, sorridendo, mentre il gruppetto di ragazze vicino alla cantante lo guarda in adorazione.

HANK: Ehilà.

LESLIE: Hank è il batterista dei  Reckless, il gruppo che ha aperto il concerto.

CLAIRE: Bel concerto.

Hank si volta verso la ragazza che ha parlato, che gli sorride.

claire

HANK: Grazie.

CLAIRE: Prego. Mi faresti un autografo?

Hank annuisce, e la ragazza gli si avvicina,allontanandosi da Leslie.

CLAIRE: Sei sprecato per fare il batterista,sai? Dovresti fare il modello.

HANK: Sai una cosa? Sto cominciando a pensarlo anche io.

Gli sorride di rimando, cercando di concentrarsi sui suoi occhi e ignorare la scollatura.

CLAIRE: Io sono iscritta ad un’agenzia… Magari ti faccio avere i contatti.

HANK: Me li procurerò da solo, ma grazie lo stesso.

Hank le porge il biglietto autografato, eppure Claire non accenna ad andarsene.

CLAIRE: Quindi.. Non c’è niente che possa fare, per te?

Hank avrebbe in mente un paio di cose, ma nessuna troppo carina da dire ad una ragazza appena conosciuta.

HANK: Non so… Hai qualche idea?

Claire lo guarda, mordendosi un labbro.

CLAIRE: In realtà, si.




Taylor si avvicina a Justin e Mackenzie, nel privè dove Bishow ha organizzato una piccola festa.

tylor seconda serie

TYLOR: Ehi ragazzi, avete visto Hank?

Justin fa per scuotere la testa, ma Mackenzie è più veloce.

MACKENZIE: L’ho visto salire in camera sua…

Taylor annuisce, poi si allontana velocemente, mentre Justin guarda Mackenzie preoccupato.

JUSTIN: Brutta mossa.

MACKENZIE: Perchè?

JUSTIN: Perchè è salito con una ragazza.

MACKENZIE: E quindi? Mica stanno insieme.

JUSTIN: Vallo a spiegare a Taylor.




Taylor entra nella stanza velocemente, già parlando, sicura di sapere cosa Hank stia facendo.

TAYLOR: Hank, mi devi dare della roba..

La camera è vuota, per un attimo Taylor pensa che Mackenzie abbia visto male. Poi sente dei gemiti provenire dal bagno.

TAYLOR: Che cazzo sta succedendo?

Apre la porta del bagno e trova Hank e una ragazza mai vista, spinta contro una parete. I pantaloni calati del ragazzo non le lasciano spazio a dubbi. Hank la guarda, senza sapere cosa dire.

TAYLOR: Chi cazzo è questa?

Claire prova a coprirsi alla meglio, ma Hank la rassicura con lo sguardo.

CLAIRE: Non pensavo fossi fidanzato..

HANK: Tranquilla, non lo sono.

TAYLOR: Che cazzo significa, Hank?

HANK: Cosa pensi significhi, Taylor? Pensavi di avere l’esclusiva? Non mi pareva fosse obbligatorio, quando ti scopavi Liam.

Taylor lo guarda, incapace di reagire. Poi sbatte la porta dal bagno ed esce di corsa dalla camera di Hank.

CLAIRE: E ora che si fa?

Hank scrolla le spalle, per niente turbato.

HANK: Finiamo quello che abbiamo iniziato.




Colonna Sonora – Losing Your Memory (fino alla fine)

Hank si solleva dal letto, il sole per l’ennesima volta responsabile del suo risveglio. Si sente ancora più stanco delle altre volte, deve aver bevuto troppo. Si gira nel letto e si sorpende nel trovarsi da solo. Si chiede dove sia Taylor, e immediatamente si ricorda cosa è successo durante la serata. Si alza il più velocemente possibile, indossa gli stessi vestiti della sera precedente e si reca nel piano sottostante, cercandola. Trova solo Justin che sta facendo colazione.

justin meckenzie

JUSTIN: Come mai sei già sveglio?

HANK: Dov’è Taylor?

Justin capisce subito dal tono preoccupato dell’amico che è successo qualcosa.

JUSTIN: Non dovresti saperlo tu?

HANK: Justin, ho fatto un casino.

JUSTIN: Non è una novità, in questi tempi.

HANK: Just, per favore, non ti mettere a fare il predicatore ora. Dov’è Taylor?

JUSTIN: Non lo so, Hank. Non la vedo da ieri sera.

Hank non gli lascia chiedere niente, sale nuovamente al piano superiore, corre fino alla sua porta. Bussa uno, due, tre volte. Poi apre la porta e la trova rannicchiata contro una parete, le gambe raccolte al petto, la valigia aperta sul letto.

HANK: Che stai facendo?

TAYLOR: Secondo te, Hank?

HANK: Non puoi andartene, Taylor. Abbiamo firmato un contratto.

TAYLOR: E’ buffo che tu mi dica di rimanere solo per un fatto burocratico. Buffo e un pò triste.

HANK: Sei stata tu la prima a dire di non mettere i nostri affari personali davanti alla musica..

TAYLOR: Manca una data, Hank.

HANK: E’ lo stesso..

TAYLOR: No, non è lo stesso.

HANK: Qual è il problema, Taylor? Volevi essere l’unica? Io non sono pronto ad avere una storia ora..

TAYLOR: No, non è questo il problema.

HANK: E allora qual è?

TAYLOR: Tu non hai più bisogno di me. E questa cosa mi distrugge.

tylor non hai bisogno di me T

HANK: Non vedo perchè dovrebbe. Sai benissimo che ho sempre avuto tante occasioni..

Taylor si solleva in piedi, scuotendo la testa.

TAYLOR: E’ proprio questo il punto. Io parlo di bisogno emotivo. Non so quando è successo, ma hai smesso di vedermi come una persona e hai cominciato semplicemente a considerarmi come una ragazza da scopare.

HANK: Solo perchè mi hai visto con un’altra?

TAYLOR: No, perchè non ho visto alcuna emozione in te ieri sera. Nè vergogna, nè dispiacere, nè preoccupazione.

Taylor si avvicina alla valigia, la chiude.

HANK: Dove vai?

TAYLOR: Mio fratello è a Miami. Penso che andrò da lui, fino a quando non deciderò cosa fare.

HANK: Stai veramente lasciando i Reckless? Come facciamo con Bishow?

TAYLOR: E’ un problema che dovrai risolvere tu stavolta, Hank. Mi dispiace solo che tu sia diventato questa persona… E, giusto perchè tu lo sappia… A lei non piacerebbe questo Hank. Non piace a nessuno, forse nemmeno a te. Spero ritroverai te stesso. Buona fortuna.

Poi solleva la valigia, gli rivolge un ultimo sguardo duro ed esce dalla stanza.


NEW ORLEANS


bar

liz3

Liz entra nel bar, sapendo di trovarlo dietro il bancone, all’ora di apertura. E così è. Ethan la vede, abbassa il bicchiere che stava sistemando, in attesa.

LIZ: Ciao.

ETHAN: Ciao. Se cerchi Rose..

LIZ: No, cercavo te.

Ethan la guarda, senza sapere cosa dire.

LIZ: Volevo solo dirti… Ho pensato a quello che mi hai detto ieri. E hai ragione, non ha senso lasciare il lavoro per quello che è successo tra noi. Quindi sono venuta a dire a Rose che rimango, e a te che siamo ancora colleghi.

Ethan accenna un sorriso.

LIZ: Però… Noi due saremo solo questo, da oggi in poi. Colleghi. Come hai detto tu… Nessun contatto personale che vada oltre il lavoro, nessuna domanda, niente di niente. Non ho intenzione di vederti, di sentirti, al di fuori di questo bar. Nel caso tu non riuscissi a rispettare questo accordo.. Mi vedrò costretta a comportarmi di conseguenza.

Ethan la guarda, gli occhi lucidi, annuendo.

ETHAN: Ok.

LIZ: Bene. Allora.. Buon lavoro. A domani.

Ethan la guarda bussare all’ufficio di Rose e dopo poco entrare. Poi si porta le mani tra i capelli, mentre capisce di averla persa.

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