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1×04 – OBLIVION

Ed eccoci alla quarta puntata di Second Chance! Voglio ringraziare tutti coloro che, commentando, hanno contribuito alla realizzazione di questo Spin Off! E’ un progetto che mi sta molto a cuore, perchè è il primo progetto che scrivo e ideo ora che sono un pò più “pratica” dei telefilm su carta, quindi tengo molto ai vostri pareri! Senza considerare che la storia è ancora molto work in progress e i vostri feedback sono più essenziali che mai! Se vi siete persi le puntate precedenti, potete recuperarle QUI

SECONDE POSSIBILITA’, di Kathleen Morgan

“Ho conosciuto il vero Phil Harper proprio nel momento in cui il suo nome faceva muovere i giornalisti di tutta New York alla ricerca di un’intervista a lui, o al resto del gruppo degli Shameless. Mentre tutti i giornali newyorkesi parlavano dello strepitoso singolo della band venuta da New Orleans, io avevo deciso di andare dove la band era nata. Per l’appunto, in Louisiana.”

 



NEW YORK, TRE MESI PRIMA

loft second chance

3B LIAM

Liam entra nel loft, entusiasta, mentre Phil continua a giocare con la playstation e Shone smette di mangiare i suoi cereali, lo guarda sorpreso.

LIAM: Ditemi che avete letto!

Phil lascia il joystick, si gira verso l’amico.

PHIL: Fammi indovinare, c’è un articolo su di noi.

PHIL

Liam lo guarda, senza trattenere un sorriso.

LIAM: Sì. Ma è positivo.

Phil si alza dal divano, raggiunge gli amici al tavolo della cucina, mentre Liam abbassa un giornale musicale, dove nelle prime pagine c’è un articolo su di loro, e una recensione positiva al loro primo singolo: “Con The Haunting gli Shameless si affermano nel panorama punk in maniera decisa”. Phil si limita a guardare l’articolo, sorridendo, mentre Shone esulta, il cucchiaio a mezz’aria.

SHONE: E andiamo!

SHONE




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shermann

Bret Shermann
Bret Shermann

BRET: Beh, non è proprio l’espressione che utilizzerei io, ma sì, direi che… State “andando” bene.

I tre guardano Bret Shermann , che finalmente si lascia sfuggire un sorriso. Emily, dietro di lui, sorride orgogliosa in direzione di Liam.

BRET: Ora, voi capite, dobbiamo battere il ferro finché è caldo…

SHONE: Per fortuna non c’è Noel.. Se no sai le battute…

Emily corruga le sopracciglia, pronta.

EMILY

EMILY: A proposito.. Noel?

Phil si stringe nelle spalle, pratico.

PHIL: E’ a New Orleans. Tornerà domani.

BRET: Spero che queste gite non siano frequenti.

Phil nega con il capo, pur sapendo benissimo che negli ultimi tre mesi Noel si è periodicamente assentato per tornare a casa.

PHIL: No, si è trattato di un’emergenza.

Bret annuisce, soddisfatto della risposta. Quando Phil si volta, vede che Liam lo sta guardando, con un sopracciglio alzato. Lo scambio di sguardi non sfugge ad Emily.



NEW ORLEANS

KATHLEEN4

Kathleen guarda un’ultima volta la facciata anonima della scuola pubblica di un quartiere di New Orleans, chiedendosi come una personalità arrogante come quella di Phil abbia potuto svilupparsi, lì dentro. Ci sono volute un po’ di ricerche per trovare la scuola, è due giorni che è a New Orleans e sa che quella mattina è uscito il singolo degli Shameless. Il tempo stringe. Entra poco dopo, nota i metal detector all’entrata, corruga le sopracciglia.

SEGRETARIA: Nella sua scuola non c’erano?

Kathleen alza lo sguardo, vede la donna guardarla ironica. Cerca di sorriderle affabilmente.

KATHLEEN: Oh, certo, ma… Io andavo a scuola a New York…

La donna fa una smorfia di disappunto.

SEGRETARIA: Ah, voi newyorkesi credete sempre di essere speciali… Mi dispiace deluderla, ma i piccoli criminali ce li abbiamo anche noi. Soprattutto in questo quartiere, se si è guardata intorno.

Kathleen annuisce, alla mente le case popolari che costeggiano la zona. Pensa che lei e la segretaria sono partite con il piede sbagliato, e questo è decisamente un problema.

KATHLEEN: Sì, ho notato… I quartieri pericolosi ci sono dappertutto, giusto?

La segretaria si limita a guardarla, in attesa.

KATHLEEN: Ecco io… Volevo sapere se per caso si ricorda di Phil Harper.

Kathleen vede la segretaria fare un sorriso divertito, annuire energicamente.

SEGRETARIA: Eccome se me lo ricordo. Lavoro qui da quasi vent’anni, e quel ragazzino insolente è difficile da dimenticare…

KATHLEEN: Non so se lo sa, ma il singolo della sua band è appena uscito, pare stia andando forte a New York…

SEGRETARIA: Certo, la band. Lui e quell’altro ragazzino, sempre con quelle stupide bacchette in mano…

Kathleen guarda la donna, curiosa.

KATHLEEN: Shone West?

SEGRETARIA: Esatto, proprio lui! West! A sedici anni hanno creato il primo gruppo musicale, hanno cominciato a suonare e Phil ha lasciato perdere un po’ la gente con cui girava di solito…

KATHLEEN: A proposito di questo… Mi risulta che Phil prima non si chiamasse Harper. E’ corretto?

La segretaria cambia improvvisamente faccia, si fa dubbiosa.

SEGRETARIA: Non posso certo ricordarmi i nomi di tutti i ragazzi che frequentano questa scuola, signorina.

KATHLEEN: Ma lei mi ha detto che Phil lo ricorda..

SEGRETARIA: La sua foto era in tutti i giornali locali, quando lui e la band hanno aperto i concerti dei Set “Non so cosa”. Leggo anche io, sa.

Kathleen sorride, accomodante, mentre la sua mente vaga veloce alla ricerca di un altro modo per ottenere le informazioni che cerca.

KATHLEEN: E per caso… Conservate gli annuari, o..

SEGRETARIA: Abbiamo fin troppo disordine per conservare anche gli annuari. Non so nemmeno se ai tempi di Phil li distribuissimo. Sa, la stampa costa.

KATHLEEN: Certo… E i registri?

La segretaria la guarda, con disappunto.

SEGRETARIA: I registri sono documenti privati.

Kathleen annuisce, tenta l’ultima carta, dopo aver girovagato alla ricerca di indizi nelle vetrine. Shone appare in una foto della squadra di football, ma di Phil nessuna traccia.

KATHLEEN: E l’indirizzo di casa sua, o qualcos’altro…

SEGRETARIA: Le ripeto, non ho a mente tutti i dati sensibili di ogni alunno stato qui, signorina. E poi Phil non era un tipo da “casa e chiesa”, se capisce cosa intendo. Viveva un po’ qui, un po’ lì.. Il posto dove è stato per più tempo è sicuramente quel locale alternativo…

Kathleen corruga le sopracciglia, si fa immediatamente attenta.

KATHLEEN: Un locale?

SEGRETARIA: Sì, il Cat e qualcosa, suonavano lì e un sacco di ragazzini ci andavano durante il weekend, fanno musica dal vivo. Non so come si chiama, ma non è in questo quartiere. Ovviamente.

Kathleen annuisce, poi ringrazia e lentamente lascia la scuola. Un senso di tristezza l’avvolge, avvolge l’intero edificio, e la ragazza si gira a guardarlo un’ultima volta dopo esserne uscita. Immagina Phil lì dentro, la sensazione che la propria vita sarà sempre la stessa, con poche opportunità e basse aspettative. Per un attimo capisce perché Phil abbia proprio il temperamento che ha, e un po’ se ne dispiace.



shermann

EMILY

Emily attraversa la sala di registrazione, poi torna indietro, avendo riconosciuto Liam, la chitarra in mano, intento a provare alcuni accordi. Il ragazzo si accorge di una figura sulla porta, alza gli occhi, quando la vede sorride.

LIAM: Ehi.

EMILY: Scusa, non volevo disturbarti…

LIAM: No, hai fatto bene invece, credo che la testa mi esploderà se riprovo questo passaggio un’altra volta.

Si alza, appoggiando la chitarra accanto a lui. Emily gli sorride.

EMILY: Avete fatto un bel lavoro.

LIAM: Le parole sono di Phil.

EMILY: Infatti ho usato il plurale.

Liam ride, mentre entrambi, come fosse un tacito accordo, si dirigono verso l’uscita sul retro.

LIAM: Lui non ti piace, vero?

Emily alza le spalle, pratica.

EMILY: Non si tratta di quello che piace a me o meno. Ma.. Diciamo che Phil non mi risulta molto affidabile. Anche se… Scrive bene, lo ammetto. Pensavo che il testo fosse tuo.

Liam la guarda sorridendo, mentre si accende una sigaretta.

LIAM: Perché parla di una stronza?

Emily sorride, scuote la testa.

EMILY: No…

Alza lo sguardo, vede che Liam la osserva, divertito, decide di confessare.

EMILY: Ok, forse sì.

Liam ride brevemente, scuote la testa.

LIAM: Ah, io non saprei scrivere di Taylor.

EMILY: Perché non lo hai ancora metabolizzato?

LIAM: No, non è questo, è che… Siamo stati insieme troppo tempo per raccontare la nostra storia in quattro minuti. Per di più… E’ stata una storia complicata, fatta di alti e bassi e… Non so, non sarebbe né d’amore né di rabbia. Ma una via di mezzo. Da quello che so, non vendono troppo. Cioè, immagina una melodia dolce, e poi incazzata.

Liam la imita con la voce, Emily scoppia a ridere.

EMILY: Hai detto che siete stati insieme tanto.

LIAM: Sì, è vero.

EMILY: E, se posso sapere… Come vi siete conosciuti?

 




NEW ORLEANS,  SEI ANNI PRIMA

Colonna Sonora- It Will Rain   (due scene)

Liam era sceso dal palco, mentre la piccola folla che li ascoltava si disperdeva velocemente, tutti verso la zona “bar free”. La sua cantante gli aveva appoggiato una mano sulla spalla, saggia.

SILVIE: Non andrà sempre così.

Liam aveva annuito, sconfortato. La musica non interessava a nessuno, era il momento che cominciasse a fare sul serio. Il lavoro da commesso nel negozio di musica gli bastava a malapena a mantenersi, e forse sarebbe dovuto tornare dai suoi a vivere. Bel modo di ritrovarsi, a vent’anni, aveva pensato.

TAYLOR: Sei bravo.

tylor seconda serie

Liam aveva alzato la testa di colpo, e si era ritrovato lei, quella ragazzina che si vedeva, era giovane, ma che cercava di coprire l’età con tutto quel trucco, e quell’abbigliamento vistoso.

LIAM: Ci conosciamo?

TAYLOR: Non ancora.

Taylor gli aveva porto la mano, sorriso sicura.

TAYLOR: Io sono Taylor.

LIAM: Piacere, Liam.

TAYLOR: E canto sicuramente meglio della tua cantante.

Liam era rimasto con la mano a mezz’aria, sorpreso dalla sicurezza della ragazza.

TAYLOR: Dovresti mollarli.

LIAM: Ma… Quanti anni hai?

Taylor aveva sorriso, sprezzante.

TAYLOR: Diciotto. Ma se è l’età che ti preoccupa, non devi. Ho più esperienza di molti altri. In diversi ambiti.

Taylor aveva preso un pennarello, aveva scritto il suo numero sulla custodia della chitarra di Liam, mentre il ragazzo provava a protestare debolmente.

TAYLOR: Vedila così. Con i soldi del primo ingaggio la comprerai nuova. E poi.. Non credo che avrai tutta questa fretta di liberarti del mio numero.

Liam l’aveva vista rialzarsi, lentamente, fargli un ultimo sorriso prima di allontanarsi. Ritrovando la voce, l’aveva chiamata.

LIAM: E con il tuo numero… Cosa dovrei farci?

Lei si era girata e lui se n’era accorto, rideva. Forse si era innamorato proprio in quel momento.

taylor look

TAYLOR: Quello che vuoi. Ma se vuoi un consiglio… Usalo.




 

Se l’era ritrovata davanti alla vetrina del negozio di musica, tre giorni dopo, le calze sempre strappate, sulla spalla la custodia di una chitarra. Era rimasto a guardarla in silenzio, mentre lei con calma spaziava lungo tutto il negozio, gli occhi bramosi di possedere tutta quella musica, la sigaretta semispenta tra l’indice e il medio. Aveva chiesto al capo una pausa di cinque minuti, accordata di mala voglia, ed era uscito. Lei lo aveva guardato, sorridendo.

LIAM: Cosa… Ci fai qui?

TAYLOR: Guardo cosa comprare.

Liam aveva sorriso, confuso, mentre Taylor gli lanciava l’accendino, che il ragazzo aveva preso al volo. Erano rimasti un attimo ad osservarsi, a dividerli il marciapiede.

LIAM: Come mi hai trovato?

TAYLOR: Leggo un po’ di presunzione nelle tue parole.

LIAM: Non ti ho mai visto girare qui.

TAYLOR: E allora dovrai abituartici. Hai lasciato quella specie di gruppo?

Liam aveva sorriso, suo malgrado.

LIAM: Sei una che non molla, è?

liam smile2x10

Taylor si era limitata a scuotere la testa, sorridendo.

LIAM: Va bene. Cosa fai dopo?

TAYLOR: Cosa proponi?

LIAM: Puoi venire da me. Così sentiamo come canti.

Taylor aveva sorriso, vittoriosa, mentre con il piede schiacciava la sigaretta.

TAYLOR: Vediamo se riesci a farmi cantare. Urlare, perlopiù.

Poi, vedendolo arrossire suo malgrado, aveva riso un’altra volta.

TAYLOR: Te lo avevo detto, che ho più esperienza di molti altri…

Gli si era avvicinata, sorridendo, ora in maniera diversa, quasi dolce.

TAYLOR: Quando stacchi?

LIAM: Tra.. Tra due ore.

TAYLOR: Allora mi troverai qui. Buon lavoro.

taylor little smile

Poi aveva appoggiato lievemente le sue labbra su quelle di Liam, prima di incamminarsi lungo la strada.

 



NEW YORK, OGGI

shermann

EMILY: Quindi l’hai… Conosciuta così?

Liam annuisce, ritornando alla realtà.

LIAM: Già. Quella sera… Ho sentito la sua voce, ho capito che era vero. Taylor era veramente brava. E io ero… Già innamorato.

EMILY: L’hai sentita anche urlare?

Liam sorride, annuendo.

LIAM: Non era una ragazza che si faceva troppi problemi. Quando voleva qualcosa, se la prendeva.

EMILY: Vorrei essere anche io così.

emily parla e si porta i capelli dietro l'orecchio

Liam la guarda leggermente, vorrebbe chiedergli qualcosa di più, poi cambia idea.

LIAM: Ma… E’ stato proprio questo lato del suo carattere che l’ha portata ad andare a letto con Hank. Lui… Le piaceva, e lei lo voleva. Io non ero nemmeno contemplato come possibile ostacolo.

EMILY: Ma è sempre stata così…

LIAM: Sì, lo è sempre stata. Taylor è così, istintiva, avventata, egoista. Detto così sembro un idiota ma… Quelle qualità, in lei, avevano qualcosa che mi attraeva. Soprattutto considerato… Il tipo di persona che sono.

Emily lo guarda, e Liam si accorge che la ragazza gli sta porgendo quella domanda, scontata, “che tipo di persona sei?”, anche senza dirglielo, e si prepara a risponderle, “come te” vorrebbe dirle, ma Bret Shermann arriva, interrompendoli.

BRET: Scusate il disturbo ma… Emily, sono arrivati gli Easier.

Liam la guarda perplesso, mentre lei annuisce, si prepara a seguire Shermann nell’edificio.

LIAM: Chi sono.. Gli Easier?

EMILY: Oh… Sono un nuovo gruppo emergente.

LIAM: E sono già sotto contratto?

Emily gli rivolge un’occhiata sarcastica.

EMILY: Non sono i soli.




NEW ORLEANS, OGGI

the spotted cat

KATHLEEN4

Kathleen continua a scorrere nomi delle insegne, la testa puntata perennemente in alto. Ha rintracciato il locale, il The Spotted Cat, dove Phil e gli altri suonavano prima di ricevere l’ingaggio. Guarda un attimo l’orario sul cellulare, vede che Shone la sta chiamando. E’ già la seconda volta, oggi. Silenzia la chiamata.

Kathleen entra nel locale, si trova un angolo bar sulla destra, poi il nulla, il palco, spoglio e scuro, sullo sfondo. Vede un ragazzo uscire da una porta laterale, guardarla cordiale.

DEREK: Posso aiutarti? Siamo chiusi.

Dereck
Dereck

KATHLEEN: Oh, si, scusate ma…

La ragazza fruga tra la borsa, alla ricerca del suo tesserino.

KATHLEEN: Mi chiamo Kathleen Morgan, sono una giornalista del Discover di New York…

RACHEL: E cosa ci fa una giornalista di New York, qui?

Rachel
Rachel

Kathleen alza gli occhi, vede un gruppo di ragazze guardarla curiosa, vede che alcune di loro hanno degli strumenti. Un gruppo.

KATHLEEN: Cercavo informazioni su… Phil Harper, il frontman degli Shameless. So che ha lavorato qui e…

DEREK: Ah! Sei qui per un articolo su di loro? Ho sentito il loro primo singolo, sono stati bravi.

KATHLEEN: Bene! Posso sapere qualcosa su Phil?

TAYLOR: Fammi capire, stai scrivendo un articolo sul gruppo o sul cantante?

taylor little smile

Kathleen guarda la ragazza che ha parlato, il sorrisetto ironico, gli occhi pesantemente truccati.

KATHLEEN: Diciamo che… Il cantante si è dimostrato più misterioso del previsto. Mi chiedevo se qualcuno potesse dirmi qualcosa…

DEREK: Beh, posso dirti che Phil è un ragazzo molto…. Complicato. Quando suonavano loro negli ultimi tempi era sempre pieno, ma diciamo che è.. Parecchio istintivo.

Kathleen annuisce, sforzandosi di capire i non detti. Taylor la toglie dall’impiccio.

TAYLOR: Quello che vuole dire Derek, è che ha fatto a botte con un membro dell’altro gruppo con cui all’epoca dividevano il palco. Davanti al locale.

KATHLEEN: Tu… Lo conosci?

Taylor sorride, poi scuote la testa.

TAYLOR: Non particolarmente, ma presumo che dovrei ringraziarlo. Se non se ne fossero andati, noi ora non suoneremmo qui.

KATHLEEN: E l’altro gruppo… Loro suonano ancora qui?

Taylor annuisce, non smettendo di sorridere.

TAYLOR: Sì, ma non credo che abbiano informazioni migliori da darti. Certo, sono quasi sicura che Hank muoia dalla voglia di raccontarti che pezzo di merda è Phil, ma… L’unica persona che lo conosceva veramente se n’è andata. E’ a New York ora, dovresti andare da lei.

KATHLEEN: E’ una ragazza?

TAYLOR: La stessa ragazza per cui Phil ha fatto a botte. Elizabeth Marshall, se può esserti utile.

Kathleen si annota freneticamente il nome, ricollegando il cognome a quello di Jhonatan Marshall, il famoso cantante dei Birdman. Pensa ad un’omonimia, ma si ripromette di controllare.

KATHLEEN:E.. Come mai stavano facendo a botte?

Taylor la guarda ora, stringe gli occhi, Kathleen è sicura che si stia chiedendo se non sia un pò troppo ingenua per fare la musicista.

TAYLOR: Una donna contesa tra due uomini. E’ la storia più vecchia del mondo.

KATHLEEN: E alla fine… Elizabeth chi ha scelto?

TAYLOR: L’hai mai vista?

Kathleen si fa seria, scuote la testa.

TAYLOR: Allora ti sei già risposta.

Kathleen rimane un attimo a pensare a quanto scoperto, si chiede se sia proprio quella la persona a cui Phil pensava durante l’intervista, conclude che non può essere che così. Ringrazia, fa per andarsene, poi ci ripensa.

KATHLEEN: Solo per sapere… Il tuo nome? Devo poter controllare le fonti…

Taylor ora le fa un sorriso triste.

TAYLOR: Non hai mai sentito parlare nemmeno di me?

KATHLEEN: Avrei dovuto? Sei una… Ex di Phil?

Taylor scuote la testa, poi si sforza di mostrarsi tranquilla.

TAYLOR: No, non di Phil. Mi chiamo Taylor Johnson.

Kathleen annuisce, poi le sorride.

KATHLEEN: Grazie.

TAYLOR: Di niente. Fai i miei complimenti a Liam, quando lo vedi.

Kathleen rimane a guardare la ragazza, senza capire, poi il gruppo torna a parlare tra di loro, e Derek le fa capire gentilmente che deve andarsene.




NEW YORK

loft second chance

SHONE PROMO

Shone ritenta per l’ennesima volta la chiamata, ma di nuovo sente Kathleen rifiutargliela. Rimane a guardare il telefono, accigliato. Phil, seduto a tavola, non gli risparmia il solito sorrisetto schernitore.

PHIL: Cos’è, guai in paradiso? Cosa ti avevo detto…

Shone gli rifila uno sguardo serio, Phil smette immediatamente di scherzare.

PHIL: Ehi. Richiamerà.

SHONE: Credi?

PHIL: Sai come sono fatti i giornalisti. Sempre in cerca di nuovi scoop.

Shone annuisce, ma non ne è troppo convinto. Ha visto anche lui, il giorno precedente, l’occhiata che Kathleen ha rivolto a Phil. Non è la prima volta che gli succede, ma spera di sbagliarsi.

SHONE: Per caso ieri… Kathleen ti ha chiesto qualcosa?

Phil lo guarda, dubbioso.

PHIL: Su di te?

SHONE: No… Su di te.

Phil sorride, annuendo vistosamente.

PHIL: Sai com’è.. E’ il suo lavoro.

SHONE: E cosa ti ha chiesto?

Shone vede il volto del suo amico cambiare espressione.

SHONE: Ti ha chiesto di Liz.

Phil alza lo sguardo di scatto, ma il citofono li interrompe.

PHIL: Sarà di nuovo Emily.

SHONE: Oppure Liam. E’ tutto il giorno che è alla Shermann…

PHIL: Oppure la tua Kathleen.

Shone lo guarda, infastidito, poi apre la porta e si ritrova davanti una ragazza bruna.

NANCY: Ehm.. Ciao a tutti.

NANCY

Phil si sporge sulla sedia, fa un sorriso flebile.

PHIL: Ehi, Nancy.

NANCY: Scusate il disturbo io… Cercavo Noel.

Shone la guarda, cerca di sorriderle.

SHONE: Oh lui è… A New Orleans ora.

NANCY: Ah ok… E’ perchè non risponde alle mie chiamate, ma mi ha detto che ci saremmo sentiti… Mi richiamerà.

E in quel momento sia Shone che Phil sentono montare una sorta di identificazione nella ragazza; il primo reagisce guardandola comprensivo, il secondo invece cerca di farle capire la realtà.

PHIL: A prescindere da dove sia, non ti richiamerà.

Nancy lo guarda, sul volto un’espressione ferita.

NANCY: Mi ha detto che lo avrebbe fatto…

PHIL: Sì, e lo ha detto perché è un coglione.

phil alza sopracciglia2

Nancy rimane un attimo a guardare il ragazzo, poi si schiarisce la voce.

NANCY: Lui mi ha detto..

PHIL: Lui dice così a tutte. Sei tipo… la trentesima ragazza che esce dalla sua camera, da quando siamo a New York. Non ne ha mai richiamata una. Noel è un idiota, e tu più di lui se hai creduto anche solo un attimo a quello che ha detto.

Nancy rimane in silenzio, ferita, le guance arrossate. Quando alza la testa, Phil vede che ha gli occhi lucidi.

NANCY: Grazie mille per il tatto, Phil. A quanto pare siete due stronzi. E io che seguivo anche gli Shameless.

nancy sad

Poi fa dietro- front, sparisce dalla porta lasciata aperta. Phil emette un lungo sospiro, rendendosi conto di aver sbagliato i modi.

SHONE: Delicato come sempre.

Phil scende dallo sgabello, veloce.

PHIL: Vado a… Vedere come sta.

Shone rimane un attimo in silenzio, mentre l’amico lascia il loft. Poi torna a guardare il cellulare, ricompone il numero di Kathleen.




Phil vede Nancy salire in macchina, dal lato del passeggero, prova ad attirare la sua attenzione.

PHIL: Ehi!

Nancy gli rivolge uno sguardo carico di rabbia, e Phil si accorge che sta piangendo. Poi, dallo sportello del guidatore, esce Jen. Lo guarda severa, le braccia incrociate.

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JEN: Cosa è successo?

Phil si porta una mano alla fronte, infastidito.

PHIL: Ehi, io non c’entro niente, ok? E’ Noel che è … Un imbecille. L’ho semplicemente avvisata.

Jen si limita a fissarlo, in attesa, e finalmente Phil confessa.

PHIL: Forse ho… Sbagliato un po’ i modi. Mi dispiace.

Jen lo guarda ancora un attimo, poi tenta di nascondere un piccolo sorrido.

JEN: Voi artisti quindi siete tutti così?

Phil la guarda, ora confuso.

PHIL: Così come?

JEN: Promettete di richiamare e poi non lo fate?

Phil rimane in silenzio, mentre Jen fa per risalire in macchina.

JEN: L’avevo detto io, che era meglio non fidarsi…

PHIL: Io ho… Avuto da fare, in questi giorni. E’ uscito il singolo, e..

JEN: Sì, l’ho sentito. Parecchio… Arrabbiato, per i miei gusti ma… Riconosco delle qualità.

PHIL: Ti avrei richiamato.

Jen lo guarda, ironica.

JEN: Davvero? E quando? Sei sempre impegnato.

PHIL: Oggi no.

Jen ora lo guarda divertita.

jen ride3

JEN: Oggi?

PHIL: Sì.. Stasera?

Jen sorride, scuotendo la testa.

JEN: Ti serve un consulto legale?

Ora è Phil a sorridere.

PHIL: No, stavolta no.

JEN: Ok. Allora dopo ti mando l’indirizzo. Ora accompagno Nancy a casa..

PHIL: L’indirizzo?

Jen lo guarda, seminascosta dalla portiera.

JEN: Sì, di casa. Non crederai di poter girare senza essere notato, Phil Harper.




shermann

Liam chiude la custodia della chitarra, guarda brevemente l’orologio. Ha passato tutta la giornata allo studio, ma ne è valsa la pena. Ha un pezzo su cui nei prossimi giorni lui e Phil potranno lavorare. Fa per uscire dallo studio, poi sente una voce salutarlo.

SUSAN: Ehi, Liam!

SUSAN

Liam si gira di colpo, vede la stagista accanto ad un ragazzo mai visto prima.

LIAM: Ehi, Susan.

SUSAN: Come è stata la giornata? Produttiva?

LIAM: Sì, ho lavorato su un paio di pezzi..

Vede il ragazzo farsi interessato, sorridergli.

DUNCAN: Ah, sei un musicista?

DUNCAN 2

LIAM: Sì, sono il chitarrista degli Shameless..

Il ragazzo si batte una mano sulla fronte, ridendo.

DUNCAN: Ecco dove ti avevo già visto! Io sono Duncan Lee, il cantante degli Easier.

Duncan si avvicina per stringergli la mano, e Liam gli porge la sua. La stretta del ragazzo è decisa, forte, e Liam si chiede per un attimo che tipo di rapporto avranno le due band.

LIAM: Un altro gruppo emergente..

DUNCAN: IL gruppo emergente.

Liam lo guarda, senza capire, e Duncan si abbandona ad un’altra risata.

DUNCAN: Insomma, voglio dire, voi siete già famosi ormai, no?

Liam fa un debole sorriso.

LIAM: Aspetterei a cantar vittoria. Il successo è fragile.

Duncan gli fa l’ennesimo sorriso, i denti bianchi che contrastano con l’abbronzatura da surfista.

DUNCAN: Niente di più vero.



Phil arriva all’indirizzo mandatogli per sms da Jen, suona il campanello. La ragazza gli apre, sorridendo, un vestito nero addosso che risalta il rossetto che ha applicato.

JEN PRIMO PIANO PROO

PHIL: Se avessi saputo che…

JEN: Beh, di solito agli appuntamenti mi trucco un po’.

Phil sorride, poi, mentre la ragazza lo invita ad entrare, si gira verso di lei.

PHIL: Quindi è un appuntamento?

Jen sorride, ma non risponde. Indica il telefono di casa, pratica.

JEN: Che pizza ordino?



Colonna Sonora- Oblivion (tre scene)

shone

Shone arriva davanti all’entrata del Discover, si guarda intorno in cerca della macchina di Kathleen, ma non la trova. Si appresta ad entrare, quando una voce lo distrae, chiamandolo per nome.

ALLY: Shone West?

ALLY

Si gira di colpo, vede una ragazza bionda mai vista prima.

SHONE: Sì.. Ci conosciamo?

ALLY: Non di persona ma… Sei il batterista degli Shameless, quindi… Come mai sei qui da solo?

SHONE: Cercavo… Kathleen Morgan, non so se la conosci…

Ally sorride cordiale.

ALLY: Certo che conosco Kat. Ma.. Non c’è, mi dispiace.

Shone nasconde la delusione, cerca di sorridere.

SHONE: Ah, ok.

Ally fa per salutarlo, ma Shone non resiste.

SHONE: Sai dov’è?

ALLY: So dal caporedattore che è partita per un articolo. Tornerà a giorni. Se vuoi le dico che sei passato..

Shone scuote la testa, deciso.

SHONE: No, tranquilla ma.. Grazie lo stesso.

Ally lo saluta con un ultimo sorriso, mentre Shone rimane perplesso a pensare dove si sia cacciata la ragazza.



JEN: Quindi canti da quando hai quindici anni?

Phil scuote la testa, entrambi seduti sul tappeto della casa di Jen, davanti al camino. La ragazza sta facendo sciogliere dei marshmallow.

PHIL: In realtà da prima, ma… Mi vergognavo a dirlo. Avevo dieci anni quando provai a rappare la prima canzone di Eminem..

Jen ride, mentre passa al ragazzo uno spiedino.

JEN: Non ci credo, facevi rap?

PHIL: Ci provavo. Non era decisamente il mio genere ma… Era incazzato. Almeno, Eminem. Poi ho scoperto il punk.

JEN: Sei sempre stato incazzato?

La domanda della ragazza voleva risultare ironica, ma Phil si irrigidisce subito, ristabilisce la distanza tra di loro.

PHIL: Direi di sì.

JEN: Cantare ti aiuta a tranquillizzarti?

PHIL: No, mi aiuta solo a buttare fuori la rabbia. Ma non mi rende meno nervoso.

Jen annuisce, poi mordicchia lentamente un marshmallow.

JEN: E cosa lo fa?

Phil rimane un attimo in silenzio, a riflettere.

PHIL: I momenti.. Semplici. Non per forza situazioni eclatanti, anzi… Quelle situazioni.. Normali. Situazioni che la gente vive tutti i giorni, così spesso da trovarle noiose.

Jen lo guarda, curiosa.

JEN: Ad esempio?

Phil si ritrova a sorridere da solo, mentre chiama alla mente quei momenti.

PHIL: Che so.. Una partita alla play con Noel. Mangiare tutti insieme, al loft. Fare la spesa. Una passeggiata in montagna. Prendere la macchina e fare un giro per la città, di notte. Stare davanti al fuoco a mangiare marshmallow.

Jen sorride all’ultima frase, improvvisamente imbarazzata.

JEN: Beh, chi l’avrebbe mai detto.

PHIL: Cosa?

JEN: Che sei una persona … Romantica.

jen look phil

PHIL: Sono solo… Semplice.

Jen fa una risata leggere, scuote risoluta la testa.

JEN: Oh, semplice non direi. Non mi era mai capitato che qualcuno al primo appuntamento mi chiedesse un parere legale.

Phil sorride meno calorosamente ora, alla mente il problema appena accennato.

JEN: A proposito… Hai risolto?

PHIL: Diciamo di sì. Ma sono curioso…

Il ragazzo si schiarisce la voce, si avvicina a lei.

PHIL: Di solito cosa succedeva ai tuoi primi appuntamenti?

Jen sorride, poi lo guarda alzando un sopracciglio.

JEN: Che ne so… Cene fuori, fiori, cinema… Le solite cose.

PHIL: Chissà che noia.

JEN: In realtà… Non mi dispiacciono. Sono anche io una ragazza semplice.

Phil sorride, abbassa la testa, quando la rialza si accorge che i loro volti sono molto vicini.

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JEN: Tu sei il primo cattivo ragazzo con cui esco.

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PHIL: Non sono così cattivo.

Jen sorride, poi si avvicina al volto del ragazzo. E Phil quasi cede, quasi abbatte i muri, poi si blocca, si tira indietro di colpo. Jen lo guarda, sorpresa.

JEN: Che succede?

PHIL: Devo… Devo andare.

Il ragazzo si alza in piedi, afferra il giubbotto, mentre lei si alza a sua volta, confusa.

JEN: Ho detto qualcosa che non va?

Phil la guarda, un lampo di dolcezza negli occhi.

PHIL: No tu… Non hai fatto niente di sbagliato. E’ che… Hai ragione, io sono un cattivo ragazzo.

Jen rimane a guardarlo, inerme, mentre il ragazzo apre la porta e poi la richiude dietro di sé.


Phil si allontana velocemente dalla casa di Jen, percorre diverse decine di metri prima di fermarsi, in cerca di un taxi. Mentre una vettura si avvicina per farlo salire, lui cerca di scacciare il ricordo che, per un incomprensibile gioco di connessioni, gli è tornato prepotentemente in mente davanti al camino di Jen.

NEW ORLEANS, TRE MESI PRIMA

PHIL: Cosa dovrei spiegarti, Marshall? Sai benissimo che non sono un bravo ragazzo e beh… Alla droga dovresti essere abituata.

Liz aveva sgranato gli occhi, incredula per la risposta appena ricevuta.

LIZ: Già, e anche ai conseguenti comportamenti di merda!

Liz aveva fatto per allontanarsi, Phil l’aveva fermata, prendendole un braccio.

PHIL: Ehi, io la vendo solamente, ok?

LIZ: E perchè?

PHIL: Perchè? E tu, perchè vuoi che sia una persona diversa? Perchè vuoi che sia come tutti gli idioti che ti sono piaciuti?

LIZ: Io non voglio che tu sia in nessun modo! Voglio solo che tu mi dia una motivazione..

PHIL: Perchè io sono così, Liz.

 




NEW YORK, OGGI

loft second chance

Shone scende le scale per arrivare in cucina, seguito da Susan.

SUSAN: Perfetto, ho fatto il mio dovere.

Liam guarda i due, saluta con la mano l’amico.

LIAM: E Phil?

SHONE: Sta arrivando. Lui non ha preso la sveglia altrettanto bene.

Liam sorride, mentre Susan li saluta con la mano prima di uscire dal loft.

LIAM: Nemmeno tu, mi pare…

Liam indica con un cenno del mento la faccia dell’amico, che si affretta a spiegare.

SHONE: Non è per la sveglia è per… Kathleen. Sai, la giornalista.

LIAM: Che è successo?

SHONE: Non mi ha richiamato, L’ho cercata tutto il giorno, ieri.

LIAM: Beh. È una giornalista. Sarà stata impegnata..

SHONE: E’ quello che mi ha detto una sua collega. Che era in viaggio, per un articolo.

Liam apre le braccia, risoluto.

LIAM: Visto? Tutto apposto.

SHONE: Solo che… Katheen stava scrivendo un articolo su di noi.

shone sguardo

Liam guarda il batterista, improvvisamente serio.

SHONE: Mi chiedo dove sia andata.

LIAM: Beh… Non avrà solo gli Shameless da seguire, no?

Shone annuisce, poco convinto.

PHIL: ‘Giorno.

I due vedono il ragazzo scendere le scale, la faccia scura.

SHONE: Susan è stata anche carina…

PHIL: Preferirei diminuissero gli esterni, in questa casa.

SHONE: Ma se ieri sera nemmeno c’eri!

Liam guarda il cantante, interessato.

LIAM: Dov’eri?

PHIL: Con una ragazza.

I due lo guardano, sorpresi, ma Phil gli risponde con un sorriso amaro.

PHIL: Tranquilli, ho troncato tutto sul nascere. Mi sono risparmiato la parte in cui la brava ragazza si accorge che il ragazzo è fin troppo cattivo, per i suoi gusti.

Liam lo guarda dispiaciuto, mentre Shone fa per parlare, poi ci ripensa. Nessuno di loro è nella posizione di dare consigli amorosi.

PHIL: Un motivo in più per concentrarmi sulla musica.

LIAM: A proposito di questo…

I due lo guardano, attenti.

LIAM: Ieri, alla Shermann, ho conosciuto il cantante degli Easier. L’altro gruppo sotto contratto discografico.

PHIL: E com’era? Il tuo tipo?

Liam lo guarda, divertito.

LIAM: Veramente ti dirò… Ti assomigliava.

Phil sorride a sua volta, poi si fa serio.

PHIL: Allora dobbiamo stare attenti.

Anche Liam smette di sorridere.

LIAM: E’ solo una sensazione ma… Direi di sì.

Shone guarda i due, poi appoggia la schiena alla sedia, esausto.

SHONE: Fantastico, un altro problema. E siamo pure senza Noel.

Liam sorride, poi guarda l’orologio.

LIAM: Entro stasera dovrebbe essere qui.



NEW ORLEANS, OGGI

areoporto

Kathleen si avvicina al gate, il cellulare tra la spalla e l’orecchio.

MATT: Quindi è stato un viaggio a vuoto.

Matt
Matt

KATHLEEN: Non del tutto. Non ho scoperto quello che speravo, ma in compenso so che Shone e Phil frequentavano lo stesso liceo. E che i genitori di Shone abitano nello stesso quartiere dove i due hanno frequentato la scuola, il che mi fa pensare che…

MATT: Fossero vicini di casa?

KATHLEEN: Può darsi. In ogni caso, Shone sa parecchio della vita di Phil.

MATT: E allora è su lui che ti devi concentrare.

Kathleen ripensa alle chiamate a cui non ha risposto, al sorriso di quel ragazzo, così pulito e sincero. Usarlo per ottenere informazioni non è una cosa che le piace, ma d’altra parte non è la prima volta che lo fa.

MATT: Hai scoperto altro?

Kathleen pensa per un attimo a quel nome, Elizabeth Marshall, a Taylor Jhonson, a come quei quattro ragazzi siano nella vita diversi da come appaiono. Non è una prerogativa degli Shameless, si dice, eppure non può fare a meno di sentirsi attratta dalla personalità di Phil. Scaccia il pensiero, eppure lo protegge.

KATHLEEN: Nient’altro di utile…

MATT: Lascialo decidere a me.

KATHLEEN: No, sul serio, nient’alt…

Si blocca di colpo, a poche decine di metri da lei si trova il bassista degli Shameless. E non è da solo.

KATHLEEN: Aspetta, forse…

MATT: Cosa?

KATHLEEN: Ti richiamo.

Estrae il cellulare, prova a fare una foto.



NOEL

Noel si gira verso Hellen, la guarda, a disagio. Lo è sempre, quando deve partire, si sente quasi in colpa per la vita che fa.

NOEL: Allora io… Vado.

Hellen lo guarda, annuisce  pratica.

Hellen

HELLEN: Certo, Phil e gli altri ti staranno aspettando… E chissà quante “altre”.

Noel la guarda, sospira leggermente.

NOEL: Se tu volessi…

Noel la guarda, e non hanno bisogno di dire altro, si conoscono troppo bene.

HELLEN: Ho già sofferto troppo, Noel.

Noel annuisce, il senso di colpa che lo schiaccia pesantemente.

NOEL: Hai ragione. Allora ci… Vediamo il prossimo mese.

Hellen annuisce, seria, poi lo guarda allontanarsi.

HELLEN: Se venissi prima… Non sarebbe male.

Noel si gira, fa un lieve sorriso.

NOEL: Ci proverò.



Kathleen guarda la foto appena fatta, zooma su quella ragazza bionda, si ritrova ad elucubrare ipotesi.

KATHLEEN: Quindi era questo il motivo per cui sei tornato a New Orleans. Ma non può essere la tua ragazza, sempre ammesso che tu sia un tipo fedele… Quindi chi sei, tu?

Non perde tempo, corre indietro di corsa, prenderà l’aereo dopo. Si fa largo tra la folla, e appena riesce ad essere vicino alla ragazza, la urta, la borsa che rovina a terra.

HELLEN: Ehi!

Kathleen la guarda, fingendosi dispiaciuta.

KATHLEEN: Mi dispiace… Aspetti, l’aiuto….

Mentre raccoglie le cose, vede la ragazza essere più veloce, agguantare il portafoglio. Sul portachiavi, però, legge il nome: Hellen.

KATHLEEN: Scusi, ho sbagliato aereo e stavo correndo verso l’altro gate… L’aeroporto di New Orleans è così grande, non le pare?

Hellen la guarda, fa un leggero sorriso.

HELLEN: Dammi del tu, avremmo la stessa età… Dove devi andare?

KATHLEEN: Oh… In Ohio. Vengo da un piccolo paese, non sono abituata a queste grandi città…

HELLEN: Pensa se avessi preso l’aereo sbagliato. Ti saresti ritrovata a New York!

Kathleen finge preoccupazione, fa una risata leggera.

KATHLEEN: Per fortuna me ne sono accorta in tempo… Non saprei come muovermi a New York! Tu ci sei mai stata?

Hellen scuote la testa, Kathleen percepisce una nota di tristezza nella sua voce e si chiede come mai.

HELLEN: No io.. Sono nata a New Orleans, e da qui non mi sono mai mossa.

KATHLEEN: Oh… Mi dispiace… Dovresti girare un po’. Insomma, io sto iniziando ora, e a questa età certe esperienze…

HELLEN: In questo momento mi è un po’ difficile, magari in futuro… Comunque hai l’aereo al gate nove, il check in sta chiudendo.

Kathleen ringrazia, si avvia verso il gate, poi aspetta di vedere sparire Hellen tra la folla, prima di tornare verso l’imbarco di New York. Mentalmente si appunta un altro nome su cui indagare.



“Non è stato facile scoprire qualcosa sul passato di Phil, all’inizio. Ma se dovessi descrivere il posto in cui è nato e cresciuto, userei sicuramente la parola POVERO. E non parlo di povertà materiale, non solo almeno. Parlo di povertà di occasioni. Phil è nato in un quartiere popolare di New Orleans, lontano dal clamore del centro, dei negozi costosi, delle band che suonano per strada. Eppure è lì che voleva arrivare. E ci è arrivato. Piano piano, con pazienza, è riuscito a costruirsi una seconda vita; ha lasciato dietro di sé i sobborghi poveri, è andato a vivere da solo, ha fondato un gruppo e ha cominciato a suonare nei quartieri migliori. Ma si sa, per quanto ci si provi, il passato è sempre lì, pronto ad uscire quando meno te lo aspetti, per ricordarti da dove provieni, a dove sempre apparterrai. “

 

 

 

 

 

 

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7 Risposte a “1×04 – OBLIVION”

  1. Tutta la parte di Kat detective è intrigante e tiene lì con il fiato sospeso, questo telefilm sembra un bel giallo: il mistero del nome di Phil e quello che combina Noel a casa, mi incuriosiscono. Mi è piaciuto molto anche il pezzo sul passato di Taylor ( sempre adorabilmente uguale a come l’abbiamo conosciuta e amata su CrossRoads) e Liam.
    Devo dire che Kat mi piace sempre meno, prima l’idea di usare Shone per prendere informazioni su Phil, poi il modo in cui aggredisce Hellen. Passando alle mie elucubrazioni: secondo me Hellen ha un figlio con Noel, oppure è la sorella e hanno la madre o il padre malati e lui li va a trovare E’ inutile, Noel mi sa di bravo ragazzo, un po’ sciupafemmine ma dal cuore d’oro, praticamente come tutti quelli di questi telefilm (escluso forse il fratello di Taylor).
    Mi piace molto Jen e mi piace l’eventuale ship con Phil, una Jenhil o una Philen all’orizzonte no mi dispiacerebbe. Spettacolare la scena di uscita di Phil, sarà pure un classico, ma su di me fa sempre effetto 🙂
    L’ombra di Liz invece mi piace un po’ meno, restasse su CrossRoads e non infastidisse il povero Phillino (penso che da ora lo chiamerò così) 😛
    Credo che mi ripeterò, ma se all’inizio ero scettico su Second Chance, più va avanti più mi piace e quasi quasi, diciamolo a bassa voce, forse lo preferisco a CrossRoads.

  2. Ahahahaha le novità prometto che saranno di più nelle ultime sei puntate, quindi da questo giovedì stay tuned 😉
    Noel diciamo che ancora non è del tutto chiaro, vedremo tra un pò… Ahahaha a Shone piace Kat, è vero, ma come vedi comincia a farsi qualche domanda… Taylor più che ego è ancora legata a Liam (chissà che non se ne parli ancora in Second Chance ..) Vedrai che nella prossima puntata i nodi cominceranno ad arrivare al pettine 😉

  3. Finalmente sono riuscita a leggere questa puntata, sono stata con il patema di cosa avrebbe scoperto Kat, ma vedo che nemmeno stavolta è stato rivelato il super passato, aspetterò! Noel una grande sorpresa, pensavo avesse problemi familiari di qualche tipo e invece una normalissima, o almeno così pare, fidanzata complicata. Il poveretto del telefilm mi sa che diventerà a breve il nosto amato Shone, innamorato di quella che vuole farsi il suo cantante, sempre la stessa storia qui!! Chissa Se li farà litigare! Taylor anche meno, ti prego, il suo ego è smisurato, “salutami Liam” ANCHE NO.
    Bella puntata, lunghezza giusta, succosa anche se ci dai le novità con il contagocce !! Bella prossima mi aspetto un crossover con Liz allora!

  4. Grazieee Jesss!! Sono contenta ti sia piaciuta! 🙂
    Liame e Taylor meritavano spazio, anche per far capire quanto sia stato difficile per Liam superare la cosa (senza contare l’umiliazione di leiche lo tradiva sotto il suo naso…). Volevo inoltre far capire che quella relazione nemmeno per Taylor è stata “nulla” (lei ci rimane male quando Kat le dice che non ha mai sentito parlare di lei, infatti) solo che, come dice Liam, è una persona leggermente complessa… Emily è un personaggio molto sofferente, ora mi rendo conto che non fosse rilevante in CrossRoads ma lei parla una sera con Hank, si sfoga, gli spiega che per lei è sempre stato molto difficile creare una relazione (infatti è sola da tanto tempo…)..
    Jen e Phil sono molto carini, lei è dolcissima, e per questo a lui viene facile parlare con lei… Solo che basta niente e Liz gli torna in mente (e nella prossima puntata più che mai!)
    Kat… Kat è un personaggio con una morale, come si è visto negli episodi precedenti, ma rimane comunque una giornalista. Diciamo che davanti alla scelta tra carriera e relazione, sceglierebbe la prima. A meno che non si innamori :p
    Mi piacciono le elucubrazioni su Noel, continuate 😛

  5. Una puntata più bella dell’altra!!! Quanto mi piace questo spin off!!! Adoro i flash back!! L’incontro di Liam con Taylor mi è piaciuto un sacco! Mi ha fatto davvero piacere sapere come si sono conosciuti…Liam imbarazzato, poi, è così carino!! ahah sai che adoro anche l’amicizia che si sta creando fra lui e Emily? Sto apprezzando molto come personaggio Emily, cosa che era difficile da fare, considerando che l’avevamo conosciuta nel periodo nero di Hank e del gruppo…Sono curiosa di sapere qualcosa in più sulla sua personalità e sul suo passato! Mi sembra che anche lei, come Liam, abbia sofferto molto sul lato sentimentale…
    Jen e Phil cavoli…scusami se procedo per “coppie” ma questa puntata mi è piaciuta tantissimo per il tipo di scene che hai creato, le ho trovate molto intime ed espressive, e devo commentarle! ahah Il discorso di Phil mi ha lasciato senza parole. Probabilmente apprezza così tanto la quotidianità della vita, perché questo tipo di routine non l’ha mai vissuta durante l’infanzia, no? con la madre che se ne è andata e il padre violento…
    Mi è dispiaciuto che se ne sia andato via di scatto da Jen, ma capisco benissimo che i ricordi di Liz siano difficili da tenere a bada 🙁
    Shone e Kat…ahh mamma mia! Kat mi sta inquietando, ho paura che voglia fare il botto scrivendo i segreti più intimi del gruppo! Poi davvero userà Shone per accumulare più informazioni possibili?! Uff…
    Finalmente abbiamo scoperto perchè Noel deve tornare così spesso a casa…mi chiedo però che ruolo abbia, nei fatti, quella ragazza…non è che è incinta di Noel? O_O
    vedremo!! Intanto complimenti per questa puntata e per come stai descrivendo la storia, la trovo interessantissima!!! <3 <3

  6. ahahaahaha I flashback di Phil escono a breve! Tranquilla, la nostra Kathleen continuerà ad indagare (guard ahce articolo ce sta tirando fuori! 🙂 )
    Noel anche, a breve ci saranno maggiori chiarimenti… Tu intanto devi continuare ad elucubrare, è questo il punto di Second Chance… Solo intrighi e tradimenti! (che furono affrontati con indomito…., no, questa era Xena).
    Thanks for reading :* :*

  7. me lo son letto tutto d’un fiato!! second chance sta cominciando a piacermi anche più di crossroads! bello rivedere vecchi volti quali taylor e rachel e quello svitato di derek! XD
    Liam è Liam… tutto il resto è noia (a parte noel che, ti giuro, mi sta facendo scervellare con tutta questa aura di mistero!!! e se fosse papà?? ahahah questo è solo uno dei tanti scenari).
    Lui è emily stanno lentamente diventando meant to be nel mio little cuoricino <3
    Shone a sto giro vince il premio del mainagioia…poverino…tutto forever alone senza la sua kathleen.
    ora che ci penso puo' vincerlo anche Jen XD ma phil d'altrone è un bad boy della peggior specie… cosa vuole pretendere?
    Non so…phil mi sembra troppo ferito dalla storia con Liz per poter riprendersi…cmq non ora…

    bella bella! sempre più intriguing! voglio più flashback su phil e la sua triste infanzia e qualcuno mi esca la storia di noel ahahah

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